Se governassero l’Italia

Astrazione o concretezza: le chiacchiere, per quanto incisive, restano chiacchiere e ne traggono profitto i chiacchieroni, specialmente se dotati di furbizia dialettica. Calza come un guanto il sospetto sul finto ‘buonismo’ del Carroccio alla vigilia del voto in una regione come la Toscana di antica e solida tradizione democratica, dove Salvini in campagna elettorale si camuffa da politico moderato. L’uomo del Papeete piomba nella più spinta contraddizione con il voto di astensione sulla condanna e le sanzioni proposte dall’Europa per Lukashenko, il dittatore bielorusso che elimina fisicamente i dissidenti e ne incarcera centinaia, che reprime le proteste per elezioni platealmente truccate con la violenza fuori misura della polizia. La risoluzione contro il dittatore bielorusso, che il Parlamento europeo non riconosce, è stata approvata con 574 sì, 37 ‘no’ dei sovranisti di destra e 82 astensioni. Parlamentare europea è anche la candidata al governo della Toscana Susanna Ceccanti, in perfetta sintonia con Salvini nell’incredibile rifiuto di condannare Lukashenko. Zingaretti, Pd: “A Bruxelles la Lega si è astenuta sulla condanna di un dittatore, che schifo”. Altri: “Salvini è il miglior alleato dei peggiori dittatori. Dopo aver fornito appoggio politico a Orban in numerose occasioni, rifiuta di condannare il regime bielorusso per non scontentare Putin”. C’è di peggio. David Sassoli, presidente del parlamento europeo: “Ieri abbiamo votato il più importante provvedimento per il Recovery Fund, un primo mattone. Alcune forze politiche – Forza Italia, Fratelli d’Italia – si sono astenute o hanno votato contro l’introduzione del Recovery e l’arrivo in Italia dei 209 miliardi. Ci si rende conto di cos’hanno fatto?”.

Basta per capire di che panni veste la destra italiana? Non bastasse ecco un altro spunto di stretta attualità. La candidata governatrice leghista della Toscana, la Ceccanti, è in compagnia elettorale con tale Nicola Sisi, noto esponente fascista di Forza Nuova, candidato in una lista civica a suo sostegno. Altro che impresentabili.

 

Ecco alcune ragioni per evocare la concretezza e spazzare via le chiacchiere dei destrofili. Basta immaginare l’Italia governata da Salvini, Meloni, dalle briciole della fu Forza Italia: xenofobia, razzismo, secessionismo, alleanze con Lukashenko, Orban, Erdogan, Putin, il cinese Kim Jong-un, il nordocoreano Xi Jinping, Bolsonaro, re Abdullah, Robert Mugabe, Teodoro Obiang, Omar al-Bashir e i 44 Paesi del mondo governati da dittatori eredi di Mao Zedong (50 milioni di vittime), Adolf Hitler (30 milioni), Pol Pot ( 2 milioni), Tito (1 milione), Saddam Hussein (1 milione).

 

È come la morale della favola, in coda a un racconto, solo che nella circostanza la citazione non attiene alla fantasia, ma alla realtà. Evoca la degenerazione della quota disumana del genere umano. Per capirci, l’esercito di maschilisti, bizzochi, incolti, eredi di trogloditi, che commentano così il dramma dello stupro subìto da una ragazza: “Se l’è voluto, girava in minigonna e trucco eccessivo”. In parallelo spicca la  subdola violenza di uomini delle forze dell’ordine che nel raccogliere la denuncia di una ragazza violentata l’insultano: “A me lo puoi dire, ci sei stata eh?”

Succede a Milano: una donna è sequestrata, picchiata, violentata per una notte intera. Il marito autore di tutto questo è condannato a 5 anni di reclusione. In appello la Corte riduce la condanna con la motivazione che l’uomo era esasperato dalla condotta ‘troppo disinvolta’ della donna, colpevole di relazioni con altri uomini. Uomini e donne ‘normali’, in circostanze del genere risolvono il rapporto con la separazione, il divorzio. Il marito ‘picchiatore’ ha ritenuto di fare giustizia da sé, assecondato in secondo giudizio da un giudice donna (!), una collega e il presidente della Corte, anche in considerazione del comportamento in carcere ‘mite’ (proprio così! mite, detto di un uomo che ha massacrato la moglie con schiaffi, pugni, calci).

 

 


Scopri di più da La voce Delle Voci

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Lascia un commento