Il ‘torto’ di avere la meglio sulla pandemia

Dopo la Repubblica pre e post ‘confindustrializzazione’, che maltrattava e maltratta il Napoli come fosse la squadra mista di scapoli e ammogliati che sgambettano alla domenica, anche il ‘glorioso Corriere’ si adegua e dedica a Napoli-Udinese uno striminzito colonnino a fronte di titoloni e pagine intere riservati alle consorelle del Nord. Sgarbo anche da Sky: “Ora occupiamoci prima di tutto di Genoa-Lecce, poi qualche parola su Napoli-Udinese”. Vuoi vedere che l’ostracismo della grande stampa asseconda rabbia e invidia per il riconoscimento di come Napoli e il Sud hanno contrastato il Covid, cioè molte volte meglio meglio di Lombardia e dintorni?
Il bon ton non è di casa nel crogiuolo dove ribolle il peggio della politica e non di rado assume toni e argomenti discriminatori (Kienge, Fornero, Boschi, la ministra dell’istruzione Azzolina e da ultimo Laura Castelli). Hanno attribuito alla vice ministra dell’economia, mentendo, l’invito ai ristoratori in crisi perché cambino mestiere e si è subito scatenata l’offensiva dei social, anche con insulti sessisti. Dispiace (ma dispiace davvero?) che delle scomposte reazioni si faccia interprete anche il supe noto chef Vissani. “Sono fake news, replica la sottosegretaria, un attacco senza precedenti, una campagna di disinformazione montata ad arte da quella parte dell’opposizione che racconta di voler collaborare, ma preferisce falsificare le mie parole”.
In margine all’episodio, altro scivolone dell’opposizione, per inciso ferma a quota zero come soggetto propositivo. Nel rispetto della Costituzione, in tema di assoluta parità di tutti i cittadini, questo governo aborrisce ogni forma di discriminazione nei confronti dei ‘diversi’ e include nella protezione anche le persone che cambiano sesso per emendare l’ambiguità di un aspetto che non corrisponde alla propria condizione sessuale. Per i transgender, come per gli omosessuali, una vita normale è ancora una chimera. Uno degli ostacoli più rilevanti è l’arduo accesso al lavoro.  Il dipartimento Pari opportunità della Presidenza del Consiglio, a tutela della minoranza discriminata dei transgender, ha emanato un bando di 163mila euro per selezionare e finanziare progetti di autoimprenditorialità riservati queste persone.  Non milioni, solo 163mila euro. Apriti cielo, i social sono stati presi d’assalto da soggetti scandalizzati (della destra omofobica) per la sottrazione di risorse ai ‘normali’ (si badi, sono solo 160mila euro).
Imperterrito, il selfie man valpadano fa il globettrotter italico, a caccia di ‘like’ da Nord a Sud e incurante di fischi e pernacchie che lo accolgono ovunque, si lascia andare ancora al proclama dei 60milioni di italiani leghisti. Si accontenta di applausi di fedelissimi e di autoscatti con o senza mascherina. Una costante del tour pre elettorale è l’assembramento di chi  presenzia ai comizi in barba al protocollo sicurezza…’tanto chi se ne frega del coronavirus?’
Ricaduta della pandemia sui comportamenti e le relazioni sociali: la diffusa inadempienza del protocollo di sicurezza, redatto per ridurre al livello zero il rischio di nuovi focolai, induce ad assumere decisioni protezionistiche estreme, a difesa di aree esenti dall’infezione e in qualche caso dei luoghi di sbarco di migranti ‘positivi’, con misure di egoistica autarchia.  Resta comunque in campo il timore di ricadute, denunciato da autorevoli virologi, osservatori di elevata competenza consapevoli delle conseguenze di una devastante, seconda pandemia. Muri quasi invalicabili li erigono i luoghi ermeticamente esclusi dalla contaminazione per il loro status di inavvicinabili, come le isole, maggiori o minori: Sicilia, Sardegna, Capri, Elba, Ponza. Sotto tiro, ovvio, i vai e vieni nella stessa giornata dei turisti per un giorno, possibili diffusori del Covid.
L’Onda lunga dell’infezione da Covid non è un caso che sommerga i Paesi negazionisti, come Usa e Brasile (Trump, Bolzonaro)”. Lo conferma autorevolmente l’epidemiologo Bonanni. Aver snobbato il virus in fase di aggressione sistemica, ha provocato escalation incontrollate, complici i numeri uno di governi e del mondo imprenditoriale di vertice, notoriamente contrari al lockdown pur di non rinunciare ai profitti.
Non esistesse, si dovrebbe chiedere a tutti i santi il miracolo di mettere al mondo uno come Trump, primo attore della farsa “sei personaggi in cerca di un ridicolo presidente” o della tragedia ‘se pensate di aver visto il peggio non conoscete Trump’.  Il tycoon si è lasciato intervistare dal network ‘amico’ Fox e ha così testualmente commentato l’ipotesi, non peregrina, di una sua sconfitta alle prossime presidenziali (per il momento il democratico Biden lo sovrasta con 10 punti percentuali in più): “Non so se sarò disposto ad accettare una sconfitta”. Cosa farebbe in questo caso: scatenerebbe una guerra civile, trasformerebbe la casa Bianca in un suo bunker difeso dai marines armati di missili terra-terra, chiederebbe alla mafia americana di eliminare il presidente eletto? Prendetela sul ridere se vi riesce. Costui è il boss di un gigante dell’economia mondiale e della più agguerrita potenza militare della Terra.

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