Petto in fuori e bentornato al Papeete

L’ex ministro dell’interno a torso nudo, non proprio atletico, tronco massiccio da sovrappeso, niente mascherina, rispetto zero della distanza ‘sociale’. Stavolta nessuna confidenza con i poliziotti di spiaggia, per ottenere un giro in moto d’acqua (a proposito, bocche cucite sul precedente del figlio che scorrazzò in mare su una delle moto). Ramanzina per l’agente alla guida, sospensione dal servizio, nota di demerito? Macché, silenzio tombale).  Salvini, torna spesso sul luogo del ‘delitto’, di dove partì la dichiarazione di fine mandato del governo gialloverde. Replay meno ‘show’, circondato dai fedelissimi e per esempio dal proprietario del Papeete Massimo Casanova, leghista fino all’esasperazione, gratificato con l’elezione a europarlamentare. Sul sito dello stabilimento si legge che è ‘la spiaggia più famosa d’Italia’. Tarata l’enfasi dell’auto esaltazione, in parte è vero: la pubblicità ricavata dalla frequentazione del ‘valpadano’ ha prodotto ricavi per 700mila euro in più. Non sarà mai noto, ma si può ipotizzare che Salvini e compagnia ‘bella’ leghista siano ospiti a costo zero del proprietario.  Mancano le cubiste in bikini, che un anno fa allietarono il soggiorno al Papeete dell’ex ministro e il video che lo ritrae circondato da fedelissimi non ha come audio l’inno italiano, forse in segno di lutto per la decina di punti di consenso persi dalla Lega in progressive flessioni. In sintonia con la spavalda, quanto anacronistica profezia della socia Meloni, dice Salvini: “Presto torneremo al governo insieme, come centrodestra unito. Escludo che Berlusconi faccia robe, (proprio così, definisce ‘robe’ l’alleanza con i 5Stelle)”. Poi si presta all’ossessione dei selfie e a dispetto del calo di ‘like’ dichiara al mondo: “La gente non è stufa di me. Non è vero che mi hanno voltato le spalle. Quest’anno è tutto sotto tono, non ci dimentichiamo che gli italiani si stanno appena riprendendo dall’incubo pandemia (che cavolo c’entra la pandemia? ndr)”.
Memoria corta, complice la ‘distrazione di massa’ dei media: assorbiti da vicende quotidiane, giornali e Tv hanno tirato giù la saracinesca sul capitolo del disastroso sindacato di Virgina Raggi, che fu improvvidamente proposta ed eletta prima cittadina della capitale, da Grillo e associati. Ora il grillismo sembra pentirsi del protocollo istituzionale e dello statuto contrari al secondo mandato dei loro eletti. Spera che i romani glissino sull’inadeguatezza della ‘tenera’ grillina e sulle vicende giudiziarie in cui è stata coinvolta. Provano, per esempio lo fa il ‘capo’ provvisorio Crimi, a proporre il bis della sindaca al Campidoglio. Esterna Grillo e se la prende incautamente o consapevolmente con i romani: “Siete gente de fogna”. Forse ce l’ha con ilrecente sondaggio, che attesta come circa il 70% dei capitolini è contro l’ipotesi di un raddoppio del governo a guida Raggi. Il sonetto, ‘postato’ dal comico genovese, somiglia molto a un vero colpo di grazia per la candidatura: “Virgì, Roma nun te merita. Piglia una valigia, tuo marito, tuo figlio, fammi un fischio, che ce ne andiamo via da questa gente di fogna, che da circa tremila anni rompe li cojoni. Lascia perdere”.  Il movimento condivide il senso del verso in stile Trilussa senza riserva. Sono proprio gli elettori 5Stelle a non volerla più in Campidoglio e non la vuole neppure Zingaretti: “Sarebbe come chiedere al M5s di votare De Luca in Campania”. Il Pd punta su Gualtieri, la Lega ipotizza una nuova ‘marcia su Roma’.
L’incredibile Trump, che dio l’abbia in gloria e che gli americani ravveduti lo rispediscano ad arricchirsi come immobiliarista, ne combina un al giorno. Dopo aver sbeffeggiato chi paventava il rischio pandemia e aver finto di ignorare la strage di connazionali uccisi dal Covid-19 – spavaldamente in pubblico senza protezione – è stato costretto dai ritmi tragici dei contagi a indossare la mascherina.
Per nascondere le conseguenze della pandemia sulle finanze Usa, mister Trump si getta a capofitto sull’autarchia e annuncia dazi del 25% su beni francesi per 1,3 miliardi di dollari, salvo intese (???) prima dell’entrata in vigore. Sarebbe, ma solo in teoria, la risposta alla digital tax del 3% sui profitti dei colossi tecnologici americani.
Russiagate. Il presidente grazia l’ex consigliere e amico Roger Stone, condannato a tre anni e mezzo di carcere. “Vittima di una bufala” lo definisce il tycoon. Commenta Biden, rivale per la casa Bianca di Trump: “Il presidente ha nuovamente abusato del suo potere. Devasta norme e valori che rendono il nostro Paese un faro luminoso per il resto del mondo”. Trump ha commutato la pena concedendo la grazia. Stone era stato condannato perché giudicato colpevole per 7 capi d’imputazione (intralcio alla giustizia, falsa testimonianza davanti al Congresso americano e intimidazione dei testimoni). Grazie a Trump non farà sarà un giorno in prigione.
Omofobo, bizzoco, negazionista di diritti sacrosanti della donna in tema di maternità, retrogrado, anacronistico, violentemente refrattario ad ogni conquista civile. Chi? Il ben noto Mario Adinolfi, autonominatosi presidente di ‘Popolo della famiglia’ e scriba: a Pomigliano d’Arco, per presentare una sua fatica letteraria, è stato ricevuto da urla di giovani contestatori. Proprio lui, appassionato militante della destra intollerante, ha risposto con un incredibile “Da sinistra picchettaggio fascista, organizzato da Cgil, Pd, Arcigay e Potere al Popolo”. Tensione e intervento dei carabinieri.

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