NOAM CHOMSKY / GLI STATI UNITI GOVERNATI DA UN SOCIOPATICO

Un potente j’accuse nei confronti di Stati Uniti ed Europa. Un forte allarme lanciato sul fronte ambientale, soprattutto per quanto riguarda l’inesorabile aumento del riscaldamento globale.

A parlare è una delle più grandi intelligenze rimaste nel nostro tempo a dar battaglia sul campo, Noam Chomsky. Ha rilasciato un’intervista ad AFP, di cui riportiamo i passaggi salienti.

“Negli Stati Uniti non esiste una leadership coerente. E’ caotica. La Casa Bianca è nelle mani di un sociopatico megalomane che è interessato solo al proprio potere, alle sue prospettive elettorali e a cui non importa cosa succede nel Paese e nel mondo. Deve mantenere il supporto della sua base elettorale, che è fondamentalmente composta dalla grande ricchezza e dal potere aziendale. Ci sono oltre 90 mila morti per coronavirus e ce ne saranno altri, perché non esiste un piano coordinato”.

Noam Chomsky. Sopra, Donald Trump

“Non appena Donald Trump è arrivato al governo, la prima cosa che ha fatto è stato smantellare l’intero meccanismo di prevenzione, sbilanciare i Centers for Desease Control (CDC), il più grande istituto di sanità pubblica del governo del Paese. Annullare i programmi che hanno collaborato con scienziati cinesi per identificare potenziali virus. Gli Stati Uniti erano mal preparati. Questa è una società molto ricca e privatizzata con enormi vantaggi per alcuni, ma dominata dal controllo privato. Non esiste un sistema sanitario universale, assolutamente cruciale ora. Viviamo nel massimo sistema neoliberista”.

Continua Chomsky: “L’Europa per alcuni aspetti è ancora peggio, perché i programmi di austerità amplificano il pericolo, a causa del grave attacco alla democrazia e del trasferimento di decisioni a Bruxelles e della burocrazia della troika non eletta, come la Commissione europea, la BCE e il Fondo Monetario Internazionale. Ma almeno ha il residuo di una certa struttura socialdemocratica che dà un po’ di supporto, cosa che ritengo manchi negli Stati Uniti”.

“Per quanto grave sia questa pandemia, non è il problema peggiore. Ci sarà una ripresa della pandemia, a grande costo. Ma non ci sarà alcun recupero dallo scioglimento delle calotte polari e dall’innalzamento del livello del mare e dagli altri effetti mortali del riscaldamento globale. Cosa stiamo facendo al riguardo? Ogni Paese sta facendo qualcosa, ma non abbastanza. Questa è la situazione, ma non deve essere così. Esistono forze opposte globali. La domanda è: come emergeranno queste forze opposte? Ciò determinerà il destino del mondo”.

Sui pericoli della prossima “sorveglianza digitale”, ecco le sue parole: “Ci sono aziende che sviluppano tecnologia in modo che i datori di lavoro possano vedere cosa c’è sullo schermo e monitorare cosa fai, quale tasto premi, se ti alzi. E sarà integrato con il video. Il cosiddetto ‘Internet delle cose’ sta arrivando. E’ pratico. Implica che puoi accendere il bruciatore quando stai tornando a casa. Ma anche che le informazioni vanno a Google, a Facebook e al governo. Un’enorme quantità di sorveglianza, controllo e potenziale invasione”.

“Se lasciamo che le grandi aziende tecnologiche controllino le nostre vite, è quello che succederà. Sarà come in Cina, dove alcune città hanno un sistema di credito sociale, c’è tecnologia di riconoscimento facciale ovunque e tutto ciò che fai viene osservato. Se attraversi la strada nel posto sbagliato, perdi crediti”.

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