Cibi e bevande ormai infestati dai pesticidi.
E’ quanto emerge da una fresca ricerca condotta da alcuni laboratori svizzeri su un campione di adulti e bambini, sia coloro che mangiano in modo tradizionale sia quelli che consumano prodotti biologici.
Nelle urine esaminate di tutti i testati sono stati ritrovati almeno 17 pesticidi su una black list che ne comprendeva 60.
Un vero e proprio “cocktail di pesticidi”, come evidenziano i ricercatori nel loro studio.
Molti pesticidi rinvenuti provengono da sostanze vietate in Svizzera e nell’Unione europea. Fanno capolino anche sostanze approvate ma non per questo innocue. Addirittura sostanze sospettate di provocare tumori, difetti genetici e via avvelenando.
Tra le sostanze più tossiche trovate nel corso dei test spicca il “clorpirifos”, presente in tutte le urine. Si tratta di un insetticida che provoca danni al sistema nervoso e al cervello dei neonati anche se assunto in piccole quantità. Vietato dalla Ue, è però ammesso in Svizzera fino a giugno 2020.
Un testato su tre, poi, presenta tracce del famigerato glifosato, l’erbicida killer prodotto da Bayer-Monsanto e al centro di roventi polemiche in tutto il mondo, soprattutto negli Usa, dove ormai sono migliaia le condanne a risarcimenti danni milionari appioppate al tandem.
I risultati mostrano solo la punta dell’iceberg, visto che la ricerca verte solo su 60 pesticidi su oltre 1.400 veleni registrati nei database della UE.
Commenta Joelle Ruegg, docente all’Università di Uppsala, in Svezia: “Le persone sono costantemente esposte a una quantità eccessiva di sostanze chimiche. Questo è pericoloso perché molte di queste sostanze sono dannose”.
Secondo Ruegg, per determinare i singoli valori limite si utilizzano “metodi di prova ormai obsoleti. Questo trascura molti effetti che non sono acutamente tossici”. A suo parere, infatti, molti effetti sui feti e sui neonati si presentano solo dopo diversi anni: in particolare come un deficit di intelligenza.
