Il re della distribuzione farmaceutica a livello internazionale, Stefano Pessina, sbarca con la sua corazzata di famiglia nel Dream Team voluto dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, per combattere la pandemia da coronavirus.
La new che alza l’onore del nostro Paese fino alle stelle (e strisce) americane arriva dal Corriere della Sera che con il suo corrispondente Giuseppe Sarcina comunica ai lettori e a tutti gli italiani la lieta novella.
Scrive Sarcina l’11 maggio: “Stefano Pessina, 78 anni, nato a Pescara, è il vicepresidente esecutivo e l’amministratore delegato (Chief Esecutive Officer) della multinazionale farmaceutica Walgreens Boots Alliance. La società, che conta su circa 9.500 farmacie solo negli Stati Uniti, fa parte della task force anti-Covid-19 voluta da Donald Trump”.
Suonano le trombe griffate Pessina: “Il governo Usa ci ha voluto da subito al suo fianco per coinvolgere le nostre farmacie Walgreens nella realizzazione di test Covid-19 in tutti gli Stati. La priorità viene data al personale sanitario e alle persone over 65. Le persone raggiungono in auto una nostra farmacia e il nostro personale effettua il test senza che debbano scendere dal veicolo. Entro ventiquattro ore si riceve il risultato. Il contributo delle aziende private è fondamentale per estendere la diffusione dei test sul territorio”.
Il regno di Pessina, partito a inizio anni ’90 con un piccolo deposito di medicinali alla periferia orientale di Napoli, adesso spazia in mezzo mondo (se non tutto). Altro caposaldo è la Gran Bretagna, dove l’imprenditore pescare di nascita e napoletano d’adozione anni fa acquistò la famosa catena di farmacie “Boots”.
A buon diritto, quindi, può oggi vantare le sue performance imprenditoriali “nel Regno Unito, dove le nostre farmacie Boots sono state scelte come partner strategico del sistema sanitario nazionale per i test”.
Un’ascesa inarrestabile, quella del tandem composto da Stefano Pessina e dalla compagna e socia di una vita, Ornella Barra, anche lei partita da una piccola farmacia a Lavagna, in Liguria.
I primi affari a Napoli, poi il decollo a Catania, quindi lo sbarco in Europa. A seguire la conquista degli Usa.
La Voce ha seguito passo passo la mitica performance del tandem, fin dai primi anni ’90, quando in un’inchiesta ci ponevamo alcuni interrogativi rimasti sempre senza risposta: vale a dire sulla provenienza di quei capitali iniziali, di quel maxi propellente servito per il lancio nel firmamento mondiale.
Racconterà mai, il nostro Paperòn de’ Paperoni in campo farmaceutico, i segreti del suo decollo e quindi dei suoi business agli attuali friends Trump & Boris Johnson?
Nella foto Stefano Pessina
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