Guerra in Argentina tra il governo e il gruppo che fa capo ai fratelli Rocca, Gianfelice e Paolo.
Le due corazzate di famiglia, Techint e Tenaris, sono infatti state costrette a riassumere i 1.500 dipendenti che avevano appena licenziato in tronco con il pretesto dell’epidemia di coronavirus.
La querelle ha inizio un mese fa, a fine marzo, quando dal quartier generale di Techint arriva il rompete le righe fra i ranghi della controllata Tenaris: tanti saluti a 1.450 operai per la chiusura di un cantiere.
In tempo quasi reale arriva la risposta del presidente argentino Alberto Fernandez, peronista e succeduto lo scorso dicembre a Mauricio Macrì. Fernandez invita con decisione a “collaborare con chi ha reso grande la sua azienda”, vale a dire i lavoratori. Alle parole seguono i fatti: vale a dire lo stop presidenziale ai licenziamenti decisi dai Rocca (Gianfelice è al timone di Techint, Paolo è in sella a Tenaris).
Già in passato si sono registrate pesanti frizioni tra i vertici dei colossi nostrani e i sindacati argentini.
Ma anche con la magistratura, che ha aperto un’inchiesta sul sistema Techint-Tenaris.
Bollente anche la storia del titolo azionario in borsa. A suo tempo ritirato dai vertici aziendali.
nella foto Paolo e Gianfelice Rocca