Banche – Perdono il pelo ma non il vizio

Dalla seconda metà del mese di marzo Adusbef ha registrato una strana tendenza: migliaia di utenti in tutta Italia si sono visti recapitare da parte di banche e società finanziarie comunicazioni di recesso dai rapporti contrattuali, di decadenza dal beneficio del termine, con contestuali intimazioni al rientro immediato delle somme a debito.

Il tutto senza possibilità di appello, specie per le chiusure dei conti correnti, in piena emergenza coronavirus e, paradossalmente, anche quando è il cliente a rivolgersi alla banca per chiedere una moratoria nel pagamento del proprio debito.

Singolari risultano persino le modalità, telefonate continue, mail ordinarie, mentre solo in alcuni casi le richieste vengono avanzate con raccomandata. Proprio attraverso le comunicazioni che non lasciano traccia (in molti casi affidate a società di recupero crediti che agiscono come mandatarie degli istituiti) vengono attuati i metodi più subdoli: accade che nel corso delle telefonate venga prospettata la possibilità che, nel giro di pochi giorni, “si procederà al pignoramento senza ulteriore avviso”.

Tale contegno è inaccettabile e fa leva sui cosiddetti “vuoti” e dubbi interpretativi lasciati dalle recenti disposizioni del Cura Italia (D.L. 17 marzo 2020 n. 18), ma tanto non è sufficiente a giustificare un atteggiamento che contrasta con il dovere di “solidarietà politica, economica e sociale” cristallizzato nell’articolo 2 della nostra Costituzione e che vìola inevitabilmente i ben noti canoni di buona fede e correttezza contrattuale imposti dal codice civile.

È necessario porre un freno immediato a questa nuova consuetudine, informando la Banca d’Italia, quale Autorità di Vigilanza nel settore, nonché le principali istituzioni del nostro paese, anche al fine di dare impulso ad un intervento organico che non lasci alcuno spazio di manovra e che comporti la collaborazione di banche e finanziarie nella predisposizione di un meccanismo omogeneo di gestione dei rapporti con la clientela.

Inoltre ricordiamo che, come specificato nelle “Misure di sostegno finanziario alle micro, piccole e medie imprese colpite dall’epidemia di COVID-19” di cui all’art. 56 comma 1 del D.L. 17 marzo 2020 n. 18, “(…) l’epidemia da COVID-19 è formalmente riconosciuta come evento eccezionale di grave turbamento dell’economia, ai sensi dell’articolo 107 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea”.

A tal proposito si segnala che, per quel che concerne la sospensione dei mutui cristallizzata nel citato Decreto Legge, presso la Camera dei deputati è stata attivata una casella di posta elettronica per segnalare eventuali dinieghi da parte delle banche o trattenute arbitrarie delle rate del mutuo dal conto corrente. L’indirizzo di posta è com.banche@camera.it

E’ possibile segnalare eventuali pratiche scorrette ad Adusbef, da sempre al fianco di consumatori ed utenti, all’indirizzo mail adusbef.utenti@gmail.com : l’unione fa la forza ed è necessario unire le forze per evitare quest’altra “anomalia” del sistema.

 

Fonte

ADUSBEF

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