IL LATINO GRIFFATO CONTE / QUELLA PREMEDITAZIONE…

Usa l’affilata arma del latino, il premier Giuseppe Conte, per impartire una lectio magistralis ai deputati di Camera e Senato.

Ancora riecheggia, maestoso, quel suo “Frigido pacatoque animo” rivolto a chi critica – esplicitamente o implicitamente – l’azione del governo per fronteggiare il Covid-19.

Le valutazioni, insomma, si faranno più avanti, con freddezza e pacatezza.

Ecco il Verbo. “La storia ci giudicherà. Verrà il tempo dei bilanci, tutti avranno la possibilità di sindacare. D’altra parte in questi giorni molti hanno evocato quelle pagine del Manzoni sulla peste, ‘del senno di poi son piene le fosse’”.

Volano da una citazione all’altra, le parole del premier.

Tutti a riflettere sulla necessità di parlare e agire sempre “con animo freddo e pacato”, con grande lucidità, quindi, in momenti eccezionali come questo.

Sorge però spontaneo il desiderio di capire meglio la “genesi” di quell’espressione latina. Ci aiuta google, che offre le pagine del “Brocardo”, una sorta di Bignami giudiziario di facile consultazione.

Ecco cosa troviamo sul “frigido pacatoque animo”. “Tradizionalmente l’espressione designa uno degli elementi della premeditazione (circostanza aggravante), quello psicologico, che consiste nella persistenza del proposito criminoso per tutto il tempo compreso tra il formarsi della risoluzione criminosa e la sua concreta attuazione”.

Oddio, crimini & progetti criminosi?

Ma cosa sarà mai girato per la mente dell’apparentemente mite e inoffensivo premier?

Per di più un uomo che di legge e di leggi se ne intende come pochi? Boh.

Ci soccorre, a questo punto, una caritatevole spiegazione fornita dal sempre cattolico Avvenire, che così cerca di chiarire l’arcano: “Non sfugge a giuristi e avvocati che quel ‘frigido pacatoque animo’ è una locuzione che spesso descrive la premeditazione di un comportamento delittuoso. Insomma, volendo leggere tra le righe, il premier non ha scelto parole a caso: ha capito che la ‘sospensione’ della campagna elettorale non per forza coincide con la sospensione delle manovre politiche, manovre che dopo quasi due anni di permanenza a palazzo Chigi, passando anche nella tormenta di una crisi e di un cambio di maggioranza, il premier ormai ben conosce”.

Forse Conte usa il Covid-19 per esorcizzare lo spirito di Mario Draghi che già aleggia tra le stanze del Palazzo?


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