L’Italia si tinge di ‘rosso’

Il secessionismo della Lega, presente con indecenza nell’immaginario collettivo del Nord, ha costruito buona parte delle sue fortune di triangolo industriale su fatica e sacrifici della  gente del Sud e di migranti, substrato  base della produttività.  In corso di epidemia da Covid-19 c’è aria di  pentimento, di sterzate del pensiero unico che ha ghigliottinato l’Italia con scelte di sviluppo a trazione del nordest, strutturato come feudo dell’opulenza italiana, con diritto a drenare risorse e  politiche economiche, marginalizzare il Sud, concedendogli di sopravvivere con le sue ricchezze ambientali e il ruolo di meta vacanziera estiva, finanziariamente inadeguato per competere alla pari con la dimensione ‘europea’ del Nord.
Siamo nel pieno del vulnus che incombe sull’Italia delle eccellenze produttive e della risorsa turismo, quest’ultima, prima del Covid-19, in fantastico crescendo, per la scelta inedita di manager con doti superiori  culturali e organizzative, chiamati a valorizzare le meraviglie artistiche del Paese, da Nord a Sud. Ora musei, chiese, gallerie, cinema, teatri, impanti sportivi chiusi per ora fino al 3 di Aprile, poi chissà…
L’area più evoluta della sanità pubblica, investita dall’uragano Covid-19 prova a rispondere con la rete interregionale di Lombardia, Veneto, Emilia e nella fase uno dell’epidemia sembrava in condizione di fermare il contagio, di assistere i casi più gravi nei reparti di terapia intensiva. La speranza è che sia comunque possibile contenere la contaminazione importata chissà da chi e da quanto tempo, ma nel frattempo si sta saturando la capacità dei presidi sanitari delle regioni più colpite, di assistere i malati da ricovero in rianimazione. Giorno, dopo giorno, alle autorità scientifiche e alla cabina di comando del governo, all’Italia in ogni sua componente, appare evidente l’errore di non aver operato per impedire la diffusione dei contagi con scelte estreme, come l’isolamento totale di 60 milioni di cinesi nell’area del contagio. E allora, la crescita esponenziale di contagiati obbliga a isolare a domicilio chi presenta sintomi parainfluenzali di lieve entità. Non basta e per liberare posti letto nei reparti di rianimazione si trasferiscono i pazienti con patologie  diverse in altre regioni. Basta? Il comitato scientifico a cui fa riferimento il governo chiede misure draconiane, più limitative e nottetempo l’esecutivo si attiene alle indicazioni ricevute. La zona rossa, che vieta ingresso e uscita, si estende all’intera Lombardia e ad altre aree del contagio, ma è consentito  rientrare per chi risiede in altri luoghi del Paese. Nel corso della notte stessa, sono stati presi d’assalto i treni in partenza da Milano per il Sud ed è stato imponente anche l’esodo in auto. Ancora un errore. Quanti, tra chi si è messo in viaggio per ‘fuggire’ dalla zona rossa, potrebbe essere  portatore di contagio non accertato o in incubazione? Possibile che nessuno abbia intuito i rischi di  emanare la disposizione senza aver prima disposto controlli preliminari, per accertare i sintoni dell’infezione, come avviene nei porti e aeroporti, pullman? Sia chiaro, di fronte alla gravità dell’epidemia di coronavirus, l’Italia ha l’obbligo di  dimostrarsi solidalmente unita, globalmente consapevole e disciplinata, senza eccezione alcuna. Il Sud, in massima parte risparmiato dal contagio, si prepara a ricevere quanti, per motivi di lavoro o di studio, si sono trasferiti  nelle regioni a rischio, e si spera sia in grado di impedire il diffondersi del contagio con interventi di prevenzione e controllo. In Campania l’ ordinanza del governatore De Luca, dispone la quarantena per chi arriva dalle zone rosse (Milano, Lombardia e altre 14 province), l’obbligo di autoisolamento di due settimane, di comunicare la presenza a medici e pediatri, da avvertire immediatamente se compaiono i sintomi da virus. Divieto di contatti sociali.
La domanda d’obbligo: l’ordinanza è datata 7 marzo (ieri), ma ieri non erano ancora in vigore le disposizioni del governo. Quanti sono arrivati senza controllo, prima dell’esodo di massa che ha indotto De Luca a emanare l’ordinanza? E chi è arrivato con auto propria? Rari, per ora, i casi di comportamento irresponsabile, di mancato rispetto delle disposizioni antivirus, integrate dal divieto in  tutta Italia di eventi d’ ogni genere che prevedano  assembramenti in locali chiusi o all’aperto.

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