GLIFOSATO KILLER / ADESSO C’E’ ANCHE IL DICAMBA

Non solo glifosato tra gli orrori di casa Bayer-Monsanto, tali da provocare una valanga di risarcimenti record, secondo gli stessi vertici aziendali da almeno 10 miliardi di dollari.

Adesso arriva anche la bomba “Dicamba”, “un erbicida decisamente più giovane – secondo gli esperti – di quello usato per decenni e dichiarato potenzialmente cancerogeno”.
La fresca condanna per l’uso del Dicamba è dell’inizio di febbraio, quando il colosso si è visto rifilare dal tribunale del Missouri, negli States, una sanzione da 15 milioni di dollari e una multa per “danni punitivi” da ben altri 265 milioni di dollari.

A vincere il super contenzioso Bill Bader, un coltivatore di pesche del sud-est del Missouri che aveva chiamato in causa sia Bayer che Monsanto per aver subito ingenti danni ai suoi frutteti causati, appunto, dal “Dicamba” utilizzato nei campi vicini, seminati a cotone Ogm, resistente all’erbicida. Un pesticida – secondo gli esperti – che non si era limitato a rimanere sui campi di cotone ma aveva letteralmente avvolto i pescheti di Bader, seccando le foglie e uccidendo gli alberi.

La giuria di Cape Girardeau non solo ha dato torto ai legali delle due industrie, i quali sostenevano che i danni erano legati ad altre cause, ma ha emanato una sentenza punitiva che provoca un altro problema potenzialmente multi-miliardario.

Ma i problemi non finiscono certo qui, per i due colossi che si sono fusi (Bayerha inglobando Monsanto) due anni fa, un’operazione da 67 miliardi di dollari, la seconda nella storia degli Usa, dopo quella tra DuPont e Dow Chemical nel settore chimico.

La rivista Environmental Health, infatti, ha appena pubblicato un “riesame” di 13 analisi sugli effetti cancerogeni del glifosato, uno studio effettuato dal tossicologo Christopher Portier, ex direttore del National Toxicology Program e oggi docente all’Università di Maastricht.

I risultati indicano che il glifosato provoca differenti tipi di insorgenze tumorali nelle cavie sottoposte a test.

Commenta le Monde: “La conclusione è importante soprattutto perché i test, in gran parte condotti dalle stesse aziende produttrici, sono stati usati dalle autorità di controllo, europee e statunitensi, per fornire i loro pareri”. Pareri, di tutta evidenza, taroccati. Continua le Monde: “E le autorità hanno concluso in modo totalmente opposto, cioè che il glifosato non sarebbe cancerogeno”.

Invece, Portier rileva ben 37 casi di aumento dell’incidenza dei tumori. In particolare colpiscono i tessuti molli, le ghiandole surrenali, i reni, il fegato. Può bastare.

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