MASSIMO GRAMELLINI / GENUFLESSO DAVANTI AL VATE ROBERTO BURIONI

Osi punzecchiare il Vate di tutte le Scienze, il Pensiero Unico sui Vaccini, il prossimo Nobel della Medicina già in volo per Stoccolma?

Bene, il giorno dopo sei costretto a genufletterti per Lesa Maestà.

Il secondo giorno a fare il baciamano, senza saliva sol per via del Coronavirus.

Il terzo giorno ti sdrai come uno scendiletto, ti fai calpestare e starnutire sopra, Coronavirus ancora imperante.

E’ la performance da Guinness dei Primati che Massimo Gramellini, star del sistema mediatico, può esibire nel suo ormai grondante Palma res.

Ma cerchiamo di far capire ai più cosa è successo.

Davvero ai confini della realtà, mediatica e non solo.

Domenica sera una puntata davvero Special nel salotto di Fabio Fazio, Super Guest è il Profeta, per i comuni mortali Roberto Burioni, osannato un giorno sì e l’altro pure dall’imperdibile Matteo Renzi.

Una mezz’ora ottima e abbonante per illustrare al Popolo Bue tutto quanto c’è da sapere sul Coronavirus. Una Lectio che più Magistralis non si può. Altro che la “Signora del Sacco”, la quale osa mettere un freno ad allarmismi e speculazioni.

Il giorno seguente la “Signora” del nosocomio milanese replica con garbo alle volgarità. E si dice onorata di essere stata definita la “Signora” del Sacco, per il prestigio dell’Istituto. Una signora vera, dunque.

Entra in scena, in prima pagina del Corriere della Sera, la firma de noantri, Massimo Gramellini, che s’è fatto le ossa proprio nel salottino di Fazio. E con la sua penna intinta nello sciroppo di acero pennella un ritrattino del Vate, col titolo “Curva Burioni”. Ottimo e abbondante, lo sciroppo, per far ridere i polli, sufficiente comunque per andar storto al Profeta.

La Sceneggiata è appena all’inizio. Perché il giorno seguente Gramellini torna sulla scena del crimine e fa una micro intervista al Vate, tanto per addolcire la pillola e porsi, genuflesso, di spalle alla salvifica supposta. 4 domandine quattro che non fanno ridere neanche il più sgarrupato degli spennuti nel deserto sahariano.

Ma il Massimo viene celebrato giovedì 27 febbraio, quando il Corsera “regala” un’intera pagina a Gramellini auto-incaprettato di fronte al Vate che chiede ancora sangue per la prima Offesa, ancora da lavare.

E cosi viene Partorita la paginata che farà roteare nella sua tomba un Piero Ottone – per citare solo uno tra i grandi direttori del quotidiano di via Solferino – intitolata: “Burioni e la psicosi: ‘Non è un raffreddore ma nemmeno la peste. Deluso dall’Europa”. Il Massimo Gramellini firma l’inno, con tanto di tric trac e tamburelli.

Ma si è almeno ri-letto, l’Eccelso Gramellini? Non ha sentito scorrergli lungo la schiena genuflessa un qualche brividino?

Sorge spontanea la domanda: concepibile doversi sorbire uno schiocchezzaio da una pagina intera quando i cittadini hanno bisogno di informazione, quella vera, e non di fake new o storielle simil-Burioni?

Possibile dover leggere proprio quelle parole, “la paura è un virus e il suo vaccino è l’informazione?”.

Oltre al Coronavirus, dobbiamo ‘sciropparci’ anche il Burioni Pensiero?

 

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