Prescrizione. Renzi tifa per il salva reati

Ma di che parlano, su cosa litigano, cosa nascondono con liti astruse, incomprensibili ai più, strumentali, vergognosamente mistificatrici? Mentre l’economia denuncia un nuovo rischio di recessione, la produzione industriale è asfittica, il virus cinese si riverbera con danni in crescendo sulla salute finanziaria globale e il pianeta subisce con eventi devastanti il cambiamento climatico, l’Italia è dilaniata dalla rissa interpartitica su tempi  e modi della prescrizione dei reati. I media assecondano con colpevole complicità l’informazione distorta sulla materia del contendere e allora può essere utile uno spazio di chiarezza sulla giustizia malata del nostro Paese. Una prima impressionante cifra del disastro: in Italia la lentezza delle indagini preliminari supera i tempi della prescrizione e per oltre il 60% dei processi penali non si arriva a celebrarli in aula. Ma cos’è la prescrizione? Il codice di procedura penale stabilisce che lo Stato smette di processare e condannare i reati dopo una certo periodo di tempo. L’intento sarebbe di risparmiare risorse, di tenere in conto nel tempo del minore rilievo sociale del reato commesso e della difficoltà di provarlo. Il completamento degli atti preliminari richiede in media quasi quattro anni, responsabili soprattutto i tempi del secondo grado di giudizio, cioè dell’appello: il tribunale di Venezia detiene il primato del 48% di prescrizioni, quello di Napoli del 40%. Vuol  dire che un reato su quattro va in prescrizione. La Corte Suprema ha esitato l’ incredibile 1,2% dei procedimenti. Qualche dettaglio: Silvio Berlusconi, recordman per processi a suo carico, ha goduto nell’ordine, di due amnistie, un’assoluzione per depenalizzazione del reato, cinque prescrizioni.  Politici che se la sono cavata per la scadenza dei termini di prescrizione: tre del Partito delle Libertà (poi Forza Italia), cinque del Pd, uno della Lega, uno dell’Udc. Per quattro parlamentari Senato e Camera hanno negato l’autorizzazione all’arresto. Come rimediare al default della Giustizia, che rinuncia a punire reati anche molto gravi perché lenta, disorganizzata e afflitta patologicamente da carenze di magistrati, di personale a supporto? Ovvio, con il potenziamento dell’apparato, problema antico e irrisolto. Nel frattempo il governo demostellato è alle prese con la riforma elaborata dal ministro grillino Bonafede, che ha innescato la miccia dello scontro esplosivo in cui si dibatte il Parlamento. Il nodo dell’aspro contrasto cavalcato da Renzi, alleato e contemporaneamente quinta colonna all’interno della maggioranza di governo, avvolge la quota della riforma che tende ad agire contro l’impossibilità di punire i reati per le ragioni strutturali descritte e per influire sul ricorso a strategie difensive con cui si prolungano all’infinito i tempi pre processuali. Contro l’alt alla prescrizione si scaglia con accesa veemenza il partito di Berlusconi, ancora alle prese con i tribunali come imputato, e con le Procure, chiamato in causa da imputati di mafiosi. Non è secondaria una seconda motivazione, ovvero la contestazione preconcetta dell’ex segretario Pd nei confronti di ogni provvedimento della maggioranza. Renzi oggi nega di voler far cadere  il governo (di cui fa parte) e domani minaccia la sfiducia se non si cancella il capitolo sulla prescrizione proposto da Bonafede. Osservatori smaliziati intuiscono cosa nasconde l’ondivaga contraddizione. Defenestrato dopo il clamoroso flop elettorale costato al Pd il 50% di consensi, l’ambizioso, egocentrico e sicuramente abile ex segretario, ha scelto la strada della contestazione metà dentro, metà fuori del Pd, si è inventato ‘Italia Viva’, a rimorchio di loghi simili come Forza Italia e Fratelli d’Italia e con un manipolo di fedelissimi ha progettato la strategia vendicativa incentrata sulla minaccia permanente di rendere ardua la vita al Pd. A Salvini,  alla Meloni niente potrebbe far gioco più di questa mina, che minaccia di far saltare in aria l’alleanza Pd-5Stelle, già di suo precaria.
Fortuna o principio di rinsavimento degli italiani? A dispetto della conflittualità in cui si dibatte il sodalizio Zingaretti-grillini, i sondaggisti di Swg informano che dal 2 al 10 Febbraio la Lega perde l’1.1%, il Pd guadagna l’1%, 5Stelle lo 0.1, Fratelli d’Italia lo 0,6, Italia Viva lo 0,1. Forza Italia, ridotta a un misero 5,4% perde lo 0,9%.
Immagini  e commenti del bombardamento mediatico sul ‘coronavirus’ raccontano le precauzioni per impedire la propagazione dell’infezione. Simboli della prevenzione sono le mascherine e i termoscanner. Invano gli esperti hanno chiarito che l’uso della mascherina è utile decisivo solo per chi è infettato, perché con la bocca e il naso protetti non trasmette il virus con le goccioline di degli starnuti, ma tutto il mondo le usa egualmente per evitare la contaminazione. Le immagini raccontate dagli aeroporti mostrano poi gli addetti, protetti, da tute ermetiche, che misurano la temperatura dei passeggeri in arrivo. Ma se il periodo di incubazione del virus è di due settimane, anche chi non ha la febbre potrebbe aver contratto l’infezione, non ancora sintomatica e trasmetterla. E allora? Inoltre, il caso lotteria dell’incubazione: due settimane o venti, ventuno giorni? Misteri della ‘coronavirus’.

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