SANITA’ / CORRUZIONI & ABUSI NEL POLO DI CASTELVOLTURNO

Arresti domiciliari decisi dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere per il re delle cliniche casertane, Francesco Schiavone, titolare della mega casa di cura Pineta Grande a Castelvolturno.

Il provvedimento fa seguito alle opere abusive di ampliamento della clinica: un provvedimento di cinque mesi fa, l’8 settembre 2019, con l’accusa di violazioni urbanistiche.

Adesso i capi di imputazione sono molto più pesanti e vanno dalla corruzione al falso e all’abuso d’ufficio, oltre a concernere i soliti reati ambientali.

A formularli i pm della procura sammaritana, Vincenzo Quaranta e Giacomo Urbano, coordinati dal procuratore capo Maria Antonietta Troncone, già protagonista di inchieste al calor bianco sia sul fronte corruttivo che della speculazione edilizia, storicamente ‘selvaggia’ in tutta l’area che va dal litorale flegreo a quello domizio.

Francesco Schiavone

Sta man mano venendo alla luce, nell’inchiesta che vede sotto i riflettori la casa di cura Pineta Grande, un “sistema corruttivo – così scrivono i pm – basato sull’assunzione di parenti e amici degli amministratori pubblici”; il tutto per poter “realizzare illegittimamente e abusivamente un imponente ampliamento edilizio e sanitario della struttura”.

Balzano in evidenza i rapporti più che border line intercorsi tra Schiavone e la (ormai ex) struttura commissariale della sanità alla Regione Campania, poi tornata sotto il controllo del Governatore Vincenzo De Luca. Sotto i riflettori, in particolare, l’adozione – da parte della struttura commissariale – di una circolare, quella del 6 settembre 2018, attuativa del piano ospedaliero regionale.

Secondo i pm, tale provvedimento si inserisce “nell’ambito di dinamiche collusive”, allo scopo di “giustificare il più possibile l’ampliamento edilizio” di Pineta Grande “dal punto di vista del fabbisogno sanitario”.

In concreto, secondo le ricostruzioni investigative, ad approntare la circolare sono stati lo stesso Schiavone con il presidente dell’AIOP (l’associazione ospedaliera privata) Sergio Crispino, figlio del ras della medicina privata nella Campania degli anni ’80, ucciso dalla camorra. Crispino, a sua volta, è indagato per abuso d’ufficio e induzione indebita.

Il tutto per la serie: il ras delle cliniche e il presidente della sua associazione scrivono di loro pugno il testo di una circolare pubblica, fatta propria dalla struttura commissariale. Ai confini della realtà.

Indagato per falso e abuso d’ufficio anche l’ex sindaco di Castelvolturno, Dimitri Russo.

Quale il suo interesse in tutta la faccenda? Ottenere da Schiavone la disponibilità ad aprire una farmacia all’interno del polo (privato) ospedaliero!

 

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