E’ un amico l’ ‘amico’ dal ciuffo posticcio?

Siamo amici anche dell’America a guida del terrificante Trump, che ordisce complotti per favorire il sovranismo di Salvini e lo finanzia con i milioni di dollari del cattolicesimo di destra manovrato dal sordido Bannon? Il monito a prenderne le distanze tocca il nervo scoperto della subordinazione di antica data dell’Italia agli Stati Uniti, perseguita pedissequamente da Conte e Di Maio. Non una parola sull’illecita interferenza del tycoon nella politica italiana. Nel corso di un ‘amichevole’ colloquio con Nigel Farage, esponente della destra inglese propugnatore della Brexit che ha messo in ginocchio il  Regno Unito, Trump  ha osato abbinare l’uscita della Gran Bretagna dalla Ue ad analoga decisione per il nostro Paese: “Siete bloccati dalla Ue come lo sono altri paesi. Anche l’Italia e altri Stati starebbero molto meglio senza l’Unione europea”.  Ma come si permette? L’avesse detto chiunque altro, come avremmo reagito? Incassiamo senza rispondere per le rime,  per esempio ricordandogli che è sotto procedura preliminare per il suo impeachment e che si potrebbe salvare dal provvedimento solo grazie al probabile “no” della maggioranza repubblicana in Senato.  L’unica voce ‘contro’ è di Renzi: “Il presidente Trump dice che l’Italia starebbe meglio fuori dall’Unione Europea. Sono orgoglioso della mia identità italiana, delle mie radici. Ma sono altrettanto fiero di essere cittadino europeo”.
Il can è il povero amico dell’uomo se anziché  considerarlo tale viene utilizzato per scopi indegni, come accade per la presenza accanto ad alcuni questuanti che lo sfruttano per indurre a solidarietà i passanti. Peggio è il diffuso, disumano comportamento di quanti li abbandonano per non occuparsene.  Ma poi: assume il cane è vittima dell’altrui narcisismo se, come mostra l’immagine pubblicata da un sito  ‘amico’, ritrae Trump mentre premia con una medaglia il cane protagonista del raid contro Al Bagdadi. Che c’è di male? Che si tratta di un falso, di un fotomontaggio creato per la alimentare la captatio benevolentiae del tycoon.
Resta al centro della polemica politica  l’iniziativa della senatrice Segre, che ha proposto l’istituzione di una commissione straordinaria per contrastare i fenomeni di intolleranza, antisemitismo, odio e violenza. Il voto parlamentare ha visto l’ignobile astensione di Salvini, della Meloni e, scandalo nello scandalo, di Forza Italia, di Berlusconi, ridotto a servitore sciocco della destra razzista. Nel corso del programma ‘L’Aria che tira’, il vignettista di sinistra Vauro, si è  giustamente indignato per l’atteggiamento del deputato della Lega che è rimasto seduto e con una chiara espressione di indifferenza all’invito di alzarsi in piedi per rendere omaggio alla senatrice (“donna eccezionale”) sopravvissuta alla shoa. Lezione di antifascismo di Vauro: “Non avete neppure la decenza di alzarvi di fronte a una donna che ha sulla sua carne la storia dell’antifascismo”. Questa è la Lega, detto a chi continua votarla e così facendo  ignora di mettere in pericolo la democrazia.
In tema: siamo a un nuovo caso di editto bulgaro, fonte il ‘democratico’ nonché  arteriosclerotico Berlusconi, colpito nel vivo per l’indegna astensione di Forza Italia sulla proposta di Liliana Segre di una commissione parlamentare contro il razzismo , l’antisemitismo, l’odio, la violenza. Si è dissociata dall’atteggiamento di Forza Italia Mara Carfagna, vice presidente della Camera che sembra sul punto di divorziare dal partito del ‘cavaliere. Ira funesta di Berlusconi che le ha urlato contro “Mi aspetto che nel Movimento che ho fondato nessuno si permetta di avanzare dei dubbi sul nostro impegno a fianco di Israele e del popolo ebraico, contro l’antisemitismo e ogni forma di razzismo”.  all’astensione di Forza Italia al voto per la commissione Segre. “Siamo contro l’antisemitismo? E cos’è il non voto in combutta con Salvini e  Meloni se non antisemitismo?

Non è un’invenzione, non sono pochi i casi di giovani donne stuprate che all’atto della denuncia hanno dovuto sopportare anche lo scetticismo maschilista di chi raccoglie la testimonianza e insinua “Dì la verità, ci sei stata eh, ti è piaciuto? C’è di peggio. In Spagna un tribunale catalano ha inflitto pene meno consistenti del dovuto, cioè solo per abuso, con l’esclusione  del reato di aggressione sessuale, a cinque giovanissimi  che hanno violentato a turno una ragazza di 14 anni. L’assurda motivazione è che la vittima non era cosciente, perché aveva assunto alcol e droga. Dov’è la logica di questa  incredibile sentenza? La condizione della ragazza è semmai un’aggravante, che avrebbe meritato  il massimo della pena. La sindaca di Barcellona: “Giustizia patriarcale. Non sono giudice e no so quanti anni di prigione meritano, ma so per  certo che non è un abuso, è uno stupro”.

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