Giustizia è fatta

Tra il magistrato che ha inflitto a Carola Rackete gli arresti domiciliari e il collega che l’ha rimessa in libertà, chi dei due fa politica? Per il truce Salvini chi ha ritenuto che la comandante, come prescrive il codice marittimo e il dovere non codificato, ma imperativo per la coscienza dell’umanità di salvare la vita di profughi che rischiano la morte, abbia agito senza commettere reati e ha ordinato la scarcerazione della “ricca fuorilegge”, da espellere perché “pericolosa per la sicurezza del Paese” (Salvini!). Il gip di Agrigento contesta che la Sea Watch abbia forzato il blocco navale di una nave da guerra, poiché non lo era,, smentisce complicità della nave salva vite con i trafficanti di essere umani, conferma il dovere di soccorrere i migranti e che i porti di Libia e Tunisia sono tutt’altro che sicuri. Il giudizio del gip: “Nella scorta delle dichiarazioni rese dall’indagata e da quanto emerge dalla visione del video, il fatto deve essere ridimensionato nella sua portata offensiva…” Traduzione: il magistrato ha creduto che l’urto non è stato un “atto di guerra” e tenuto conto delle scuse di Carola: “Il dovere di soccorso non si esaurisce nella mera presa a bordo dei naufraghi, ma nella loro conduzione fino al porto sicuro”. La decisione del tribunale di Agrigento ha provocato un travaso di bile al ministro dell’Interno che insiste nell’espulsione dall’Italia della comandante dall’Italia, esattamente quanto subirono gli antifascisti come Pertini, in dissenso con la dittatura di Mussolini. La rabbiosa reazione di Salvini: “Disubbidire a leggi dello Stato, attaccare, speronare, rischiare di ammazzare militari Italiani non vale la galera. E questa sarebbe ‘giustizia’? Sono indignato, sono schifato ma non mi arrendo: restituiremo onore, orgoglio, benessere, speranza e dignità alla nostra Italia, costi quello che costi”. Farneticaziioni: benessere, speranza, dignità?, ma di che sparla? Di Maio non perde l’occasione per dimostrare la sua natura di coniglio spaventato dal lupo Salvini e si associa alle sue  sparate propagandistiche: “Sorprende la scarcerazione di Carola. Io ribadisco la mia vicinanza alla Guardia di finanza in questo caso (bla, bla, a vanvera!). Ad ogni modo il tema è la confisca immediata della imbarcazione. Se confischiamo subito la prossima volta non possono tornare in mare e provocare il nostro Paese e le nostre leggi”. Siamo tutti sempre con la Sea Watch, sotto sequestro come la Mare Jonio. Chi eviterà che il Mare Nostrum faccia altre vittime? Di Maio e Salvini si avvalgono della facoltà di non rispondere.

I magistrati a Salvini: “Smetta di alimentare clima d’odio”. “Quando un provvedimento risulta sgradito al ministro dell’Interno dichiara la Giunta Esecutiva Centrale dell’Anm, scatta immediatamente l’accusa al magistrato di fare politica: ancora una volta commenti sprezzanti verso una decisione giudiziaria, disancorati da qualsiasi riferimento ai suoi contenuti tecnico-giuridici, che rischiano di alimentare un clima di odio e di avversione, come dimostrato dai numerosi post contenenti insulti e minacce nei confronti del Gip di Agrigento pubblicati nelle ultime ore, dopo che non è stato convalidato l’arresto della comandante della Sea Watch, escludendo il reato di resistenza e violenza a nave da guerra. Appare poi estremamente grave la prospettazione di una riforma della giustizia finalizzata a selezionare i magistrati, in modo che assumano esclusivamente decisioni gradite alla maggioranza politica del momento. I giudici, nei tribunali e nelle corti, applicano le leggi interpretandole secondo la Costituzione e le norme sovranazionali. Questo è il loro dovere in uno Stato di diritto e in una democrazia liberale e  costituisce ineludibile garanzia per la tutela dei diritti e delle libertà di tutti i cittadini”.


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