Insulti bastardi

Camilleri è in terapia intensiva e chissà se supererà la gravità dell’arresto cardiaco. Pochi giorni fa ha detto quello che pensano i buoni cristiani e chi non si è lasciato coinvolgere dalla sceneggiata di Salvini, che si è fatto riprendere mentre bacia il rosario e in precedenza con il ritratto della Madonna alle spalle. “Non credo in Dio, ma vedere Salvini impugnare il rosario dà un senso di vomito”. Questo il commento di Camilleri. La replica di Salvini: “Scrivi che ti passa, io continuo a lavorare e, nel mio piccolo, a credere”. Ora che lo scrittore lotta per la vita, ecco l’ignobile gara di beceri leghisti al più immondo commento: “Forse si è affogato nel suo stesso vomito che ha gettato con le sue dichiarazioni su Salvini”  “Scemo di sinistra”. “L’odio che porta dentro ne è causa”. “Chi sputa in aria gli casca in faccia”. Mascalzoni.
Più meno un mese fa ho censurato nelle mie note quotidiane la conduttrice di un Tg Rai asservito ai gialloverdi, che esibisce senza un giorno di pausa una serie di  crocefissi che le adornano il petto. L’esibizione provocatoria trasgredisce, tra l’altro, il dettato costituzionale sulla parità di sesso, razza e religione. Oggi Michele Serra, signore della satira, si occupa di questo caso molto simile al cattoleghismo di Salvini e definisce la tizia del Tg2 ore 13, “mezzobusto  confessionale”. Il commento “…almeno per fare finta che tra gli utenti pagatori di canone ne esista qualcuno che preferirebbe evitare simboli religiosi al  collo  di chi esercita una funzione pubblica, ovvero di tutti, non si potrebbe cortesemente evitare?…Basta infilare il crocefisso sotto la camicetta, badando che non urti il microfono”
Salvini, gaffe geopolitica durante la visita a Wasghington: “Qui  una volta ho visitato la scalinata di Rocky”. Che peccato, il vice premier fa un po’ di confusione, il luogo indicato è a Philadelphia e non nella capitale Usa.Il povero ambasciatorie italiano ha dovuto correggerlo. Gli ha  bisbigliato all’orecchio…Philadelphia, Philadelphia…
I campani che giocano fuori dalla loro regione, in ordine sparso: Coppola, Pezzella, Palladino, Coda, Mirante, Sorrentino, Viscovo, Cuomo, Trotta, Antonio Donnarumma, Abate, Sepe, Borriello, Terracciano, Merola, Maiello, Ciano, Mattiello, Rigione, Sportiello, Brignola. E che ne pensate di questa nazionale: Donnaruma, Bocchetti, (Pisacane) Criscito, Izzo; D’Ambrosio, Schiattarella, Mandragora, Letizia (Soriano, Molinaro), Quagliarella, Immobile, Insigne. Allenatore Sarri. Niente male. L’obiettivo di mostrarla in questa nota non nasconde suggerimenti tecnici al ct Mancini. Lo scopo è di informare i disinformati che gridano al tradimento di Sarri alla Juventus. Degli undici nomi proposti per un’ipotetica nazionale campana dieci sono campani e più di uno è napoletano, ma solo Insigne è in  azzurro.
E allora, non è campanilismo da ultra inveire contro l’allenatore che ha regalato al San Paolo il calcio più spettacolare dopo il Napoli tutto attacco di Vinicio? Il professionismo, nello sport più popolare e ricco del mondo, è pari a ogni altro segmento della società globalizzata, che ingaggia il meglio delle  singole competenze. Il Senegal dovrebbe bacchettare Koulibaly perché non gioca in una squadra del Paese africano d’origine? E quanto  c’è di autoctono nella stragrande maggioranze di grandi club inglesi, francesi, italiani? Poco o niente. Una delle formazioni tipo degli azzurri 2018-2019:  Ospina, Hysaj, Albiol, Koulibaly, Goulham, Allan, Zielinski, Fabian Ruiz, Callejon, Milik, Mertens: 11 su 11 non sono nati all’ombra del Vesuvio, sono cittadini del mondo.
Chi manifesta rabbia per Sarri alla Juventus, è di quelli che per illudersi di tifare Napoli hanno ribattezzato il belga Mertens “Ciro”. Perché non chiedere a De Laurentiis come mai ha lasciato che Sarri emigrasse a Londra, da dove torna in Italia alla guida della più titolata squadra italiana? Perché lo ha costretto a portare a termine un campionato logorante qual è la serie A con un numero di titolari ridotto all’osso, perciò stanchi e stressati nello scorcio finale del torneo, comunque concluso a stretto contatto con la Juve, impresa non  riuscita ad Ancelotti? Quanto guadagnava Sarri a Napoli? Davvero poco se confrontato con i sei milioni all’anno più accessori, che gli riconosce Agnelli. Amen

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