Allarme Mussolineide

La Meloni candida il pronipote del duce alle europee. A Salò il consiglio comunale e il sindaco di destra decidono che Mussolini resti un loro cittadino onorario. Dice Cipani, il sindaco: “Siamo in campagna elettorale e il tema crea una tensione inutile (sic, ‘inutile’)”. Manca solo il ripristino dei balilla, dei figli della lupa, degli avanguardisti, dei federali. La violenza fascista di Casa Pound, Forza Nuova e camerati è già in atto, in assenza di condanne della magistratura per apologia del Ventennio e ricostituzione del fascismo.

In questa stagione di caos globale succede di tutto, anche che un tribunale assolva due stupratori con l’allucinante motivazione che per l’aspetto mascolino della vittima la violenza sessuale non è verosimile: “Troppo brutta perché sia vero”, è firmato dalla Corte d’Appello di Ancona, che ha ribaltato con l’assoluzione la condanna in primo grado a 5 e 3 anni di carcere per gli autori dello stupro, con questa ignobile motivazione: “La ragazza neppure piaceva, tanto da averne registrato il numero di cellulare sul proprio telefonino con il nominativo Vikingo con allusione a una personalità tutt’altro che femminile quanto piuttosto mascolina, come la fotografia presente nel fascicolo processuale appare confermare”. Sentenza per fortuna annullata dalla Cassazione.

Mondo pazzo. “Lo facevo per divertimento. Ora ho trovato Dio e sono rinata, e quindi non voglio più nascondere nulla. Nei 12 anni in cui ho lavorato come infermiera nel reparto Maternità dell’UTH ho scambiato nelle loro culle circa 5mila neonati”. E’ la confessione choc di Elizabeth Mwewa al quotidiano Zambian Observer. Malata di tumore in fase terminale ha deciso di confessare i suoi peccati. Lavorava allo University Teaching Hospital di Lusaka, spera nel perdono di Dio e degli zambiani per il male fatto a bambini innocenti e per aver provocato il divorzio di coppie che, sebbene fedeli, hanno pensato a un tradimento dopo il test del DNA.

Giudicate voi: mister Foa, presidente della Rai in quota Lega, deve rispondere del presenzialismo ossessivo di Salvini nell’informazione delle tre reti e risponde così: “Tanto spazio a Salvini e Di Maio? Ma a scapito della maggioranza”. A scapito della maggioranza? Ma come, Salvini sta all’opposizione o è ben dentro la maggioranza del governo gialloverde? Il prestigiatore Foa se la cava così, con un escamotage da alchimista della manipolazione della realtà, aggira la contestazione con un machiavellico trucco da illusionista: “I primi dieci mesi del governo Conte hanno rappresentato una situazione senza precedenti nella storia dei governi politici repubblicani, con un premier proveniente dalla società civile e due vicepremier che rappresentano contemporaneamente i due ministeri chiave e la leadership dei due partiti costituenti la maggioranza. Per questo è stata privilegiata la voce dell’esecutivo rispetto a quella degli altri esponenti politici della maggioranza. Questo ha generato una struttura informativa focalizzata sui leader, ma a scapito delle altre voci della maggioranza, certo non di quelle dell’opposizione”. Avete appena letto un saggio di funambolismo da imbonitore. Foa conferma l’incredibile sbilanciamento dell’informazione Rai, non risponde alla contestazione sulla presenza dominante di Salvini, anche nei confronti di Conte e Di Maio, ma soprattutto sulla quasi totale assenza nei telegiornali dell’opposizione. Poi mente, addebitando ai governi precedenti più alte percentuali di presenza. E allora, c’è chi si rassegna a subire il faccione da montanaro di Salvini e chi, alla sigla di partenza dei Tg Rai, esegue un liberatorio zapping e passa oltre. A proposito, due richiami dell’Agicom sono stati accolti dalla Rai leghista con un indispettito “me ne frego”.


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