STADIO A ROMA / OK DELLA CONFERENZA, LO SCEMPIO VA IN SCENA

Stadio della Roma a Tor Vergata, è il via. Esulta la sindaca Virginia Raggi, festante in tribuna per brindare al passaggio del turno della squadra capitolina in Champions League e soprattutto per l’ok finale al nuovo mega impianto di Tor di Valle.

Il disco verde è stato dato dalla tanto attesa Conferenza regionale dei Servizi. A tre anni dallo start di Ignazio Marino, nel 2014, quindi è fatta: lo scempio mattonaro del secolo può partire con tutti i crismi della ‘legalità’.

Lo scoglio più grande, a questo punto, sono i trasporti, ad oggi inesistenti. Perchè le opere più importanti, come il Ponte di Traiano, sono state tagliate insieme alle cubature.

Osserva un geologo che conosce bene quel territorio su cui inizieranno i lavori: territorio fragile, dai difficili equilibri ambientali, paesaggisticamente protetto. “Ci saranno dei giganteschi problemi per l’enorme impatto ambientale. E poco vuol dire che siano state ridotte le cubature, passate da 1 milione in fase iniziale a 600 mila. Perchè contemporaneamente hanno ridotto le opere infrastrutturali di oltre la metà:  gli investimenti previsti, infatti, sono scesi da 270 a 125 milioni di euro. Del resto i costruttori lo hanno sempre detto: i nostri profitti con il nuovo progetto non possono scendere, caso mai in proporzione devono aumentare”.

Detto fatto. La tanto sbandierata svolta green è solo fumo negli occhi. Le torri altissime si sono allungate come un serpentone di cemento, un obbrobrio di palazzine alte sette piani. E soprattutto i margini di utile per la Eurnova del gruppo Parnasi non sono state minimamente scalfite, caso mai si alzano, visti i maggiori tagli alle infrastrutture rispetto a quelli previsti per le cubature.

Fra gli altri collegamenti per i trasporti c’è poi la Roma-Lido, la peggiore linea ferroviaria italiana, secondo gli addetti ai lavori. Quanto costerà potenziarla, se non rifarla da capo? E in quali tempi?

La sindaca, comunque, è ottimista: “spero che tutto sia pronto fra tre anni”.

Nessuna osservazione dalle sovrintendenze? Tutto ok per i ministri dei beni culturali e dell’ambiente? Sul fronte giudiziario tutto in regola? E le sigle ambientaliste zitte e mute?

Il prossimo passo ufficialmente previsto è l’approvazione, in Campidoglio, della necessaria variante urbanistica. Tutto dovrà poi tornare in Regione. Il varo definitivo è atteso per febbraio 2018.

 


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