CAMERE  GIREVOLI / DOPO L’ARRESTO TORNA L’EX FASCISTA LABOCCETTA, ESCE L’OPUS DEI CALABRO’

Arrestato prima dello scorso Natale per associazione a delinquere a livello internazionale e ora fresco di sbarco in Parlamento.

Raffaele Calabrò. Nell'altra foto Amedeo Laboccetta

Raffaele Calabrò. Nell’altra foto Amedeo Laboccetta

E’ l’ultimo tragitto politico-giudiziario di una vecchia conoscenze delle aule di Montecitorio, il prima fascista, poi Msi (un tempo fedelissimo di Giorgio Almirante), quindi Destra Nazionale, poi AN e ora AP (Alleanza Popolare) Amedeo Laboccetta.

Grande amico del re delle case da gioco e delle slot, Francesco Corallo, Laboccetta è finito nelle maglie dell’inchiesta che vede al centro il faccendiere e il suo ex capo, Gianfranco Fini, coinvolto “a sua insaputa” nelle trastole e nei riciclaggi internazionali dei cognati Tulliani e nella famigerata storia dell’appartamento di Montecarlo.

Uno scambio di poltrona giocato tutto in casa, visto che Laboccetta subentra ad un altro napoletano doc, Raffaele Calabrò, una vita in Forza Italia, poi folgorato sulla via di Angelino Alfano e ora anche lui in AP.

Calabrò ha dovuto abbandonare la scranno parlamentare a lungo occupato per un evidente conflitto di interessi che si sarebbe creato con la nuova carica per la quale è stato appena nominato: rettore dell’Università Campus Biomedico di Roma, una delle perle griffate Opus Dei. E non poteva esserci scelta migliore, visto che da decenni Calabrò è il portabandiere, animatore e numero uno delle truppe di Escrivà de Balaguer a Napoli e non solo.

E’ stato per alcuni anni anche assessore regionale alla Sanità, Calabrò, poi consigliere speciale del governatore Stefano Caldoro – il predecessore di Vincenzo De Luca  – sempre sul fronte bollente della sanità campana, storicamente ricco feudo clientelare e fonte di sperperi milionari.

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