STILE GIACHETTI / FACCIA COME IL CULO, URLA SPECCHIANDOSI

“Faccia di culo”. E’ inutile usare giri di parole, ha colorito tale Giachetti, cameriere di Renzi e pure candidato al comune di Roma dove alle prossime urne si sfideranno i porci a colpi di ghiande . Senza con ciò voler mancare minimamente di rispetto ai maialini, che al confronto sono dei lord inglesi, e non meritano minimamente le atroci sofferenze inflitte dai cosiddetti “uomini”, tipo mister Giachetti: nella cui nobile magione, evidentemente, gli specchi sono vietati.

Lo ha proclamato, gonfiando il petto e mostrando la mascella mobile, durante la farsa congressuale del Pd, una sceneggiata che neanche nei teatrucoli della provincia più remota sarebbero stati mai capaci di allestire. Miracoli di san Matteo.

Nel mirino un signor nessuno, il capo – sic – di un’opposizione che non c’è, tale Speranza, di nome e di fatto. Uno studente di ragioneria, al confronto, è Einstein.

Peccato che lorsignori possano governare a loro piacimento in campo aperto. Divorando ghiande, appunto, a pranzo e cena, senza che nessuno, nello stesso pascolo, osi alzare un ditino: 2 no e 10 astenuti su quasi 400 presenti al congresso, con la minoranza di minorati sull’Aventino (tanto, chissenefotte).

Eccolo il partito di reRenzi, eccoci a SpeedyDemocrazia. Che, come SpeedyPizza, si mangia in pochi bocconi e per il resto si getta a terra o nel cassonetto. Come la Costituzione.

Una volta i panni venivano sciacquati nell’Arno. Adesso nel Tevere: e grasse nutrie, nuotando a stile libero, osservano lo spettacolo…

 

Nella foto Roberto Giachetti


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