CIA / ULTIME MANOVRE ANTI TRUMP

Cia in fortissima fibrillazione per il voto a stelle e strisce. Secondo “Wayne Madsen Report” le stanno provando di tutte per ostacolare la corsa di Donald Trump, visto come il nuovo diavolo al soldo di zar Putin, e favorire l’ascesa di Hillary Clinton alla Casa Bianca.

Apre le danze Michael Hayden, ex vertice del super Agenzia, che non si pronuncia esplicitamente, ma fa capire che prima del voto può scendere in campo per lady Clinton. Poi il clamoroso endorsement dell’ex capo Michael Morell, che aveva lavorato per 3 presidenti repubblicani e 3 democratici ma mai si era espresso in vista del voto: ora un ok alla consorte di Bill che più urlato non si può, e la dichiarazione “farò tutto quanto è nelle mie possibilità per vedere Mrs. Clinton quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti”.

Quindi due blitz. Prima David French, veterano della guerra in Iraq e potente giudice della corte militare: un ballon d’essai, il suo, perchè la candidatura lampo si spegne quasi sul nascere. Lo aveva sponsorizzato William Kristol, editore del ‘Weekly Standard’: lo stesso French si è fatto le ossa come scrittore e opinionista, scrive per la rivista Neocon National Review. Ha capito che “il suo nome non era noto”, avrebbe preso una manciata di voti e per evitare una figuraccia si è ritirato in buon ordine.

Evan McMullin

Evan McMullin

Si è subito dopo autocandidato – sempre all’interno del variegato e frantumato fronte neocon – Evan McMullin, che si è proclamato espressione del terzo polo conservatore. Piuttosto, secondo Wayne Madsen Report, è espressione di un’ala della Cia. “McMullin – viene precisato – è uno dei Mormoni allievi della Cia”. Ma è non poco fitto il pedigree del Cia-candidate, in contrapposizione a quello – Trump – che negli ambienti della potente Agency viene etichettato come il “Manchurian Candidate”. Mc Mullin può appuntare sul suo petto le mostrine di agente Cia in Nord Africa, in Medio Oriente e in Asia meridionale; si è rimboccato le maniche in una commissione partorita dalla Agenzia per monitorare le truppe mercenarie; ha addirittura lavorato per il colosso finanziario Goldman Sachs a San Francisco; ed è stato un attivista tra le fila del movimento “Never Trump” coordinato da John Kingston, che si era dato da fare a suo tempo per la campagna elettorale di Mitt Romney. Ed è proprio per questo che non pochi, negli Usa, vedono lo zampino dello stesso Romney nell’imprevista e improvvisa autocandidatura di mister nessuno McMullin. “Se David French dopo poco si è ritirato, perchè non fa lo stesso McMullin?”, sono in parecchi a chiedersi. Ma il super Mormone (potentissima negli States la “Mormon political machine”) per ora non si rassegna.

Dal “Wayne Madsen Report” è in arrivo una intrigante pubblicazione, “un nuovo libro sul fronte delle operazioni Cia”, viene precisato. Si intitola “The Almost Classified Guide to Cia Fronts, Proprietaries & Contractors”, un coktail sul ‘meglio’ made in Cia. In contemporanea, la riedizione di un best seller d’inizio anni ’90, “The Silent Coup: l’impeachment di un Presidente”, dedicato ai retroscena – ancora poco esplorati – del Watergate e scritto da Len Colodny e Robert Gettlin.

Così commenta WMR, che sta per Wayne Madsen Report: “tutto questo mostra con chiarezza quanto sarebbe necessario, nel nostro Paese, abolirla. Non dovrebbe esistere al mondo una Cia che ha il potere di uccidere un presidente come è successo con Kennedy o di farne rimuovere un altro con un colpo interno come è stato fatto con Nixon”.

E viene aggiunto, a proposito del fresco di stampa: “un lavoro minuzioso di raccolta dati e informazioni sulle attività svolte dalla Cia negli ultimi anni, con il dettaglio di legami e connection in tutto il mondo. E’ forse arrivato il momento che i cittadini sappiano, vengano informati, proprio in un momento storico nel quale la Cia entra direttamente in campo per cercare di condizionare l’esito del voto presidenziale”. La conclusione: “la Cia non deve essere riformata, ma abolita”.

Un tackle non da poco, quello che può esprimere l’Agency più potente del mondo. Che oggi ‘annusa’ il rischio Trump, soprattutto dopo le esternazioni su Rafael Cruz e il coinvolgimento della Cia e di Bush senior nell’assassinio Kennedy.

Così azzarda uno scenario WMR: “Il 20 gennaio 2017 (data di insediamento ufficiale del nuovo Presidente Usa, ndr) un presidente Trump come primo provvedimento esecutivo poterebbe portare, oltre agli auguri di John Kennedy, anche la cancellazione, con un solo tratto di penna e senza la necessità di alcuna autorizzazione del Congresso, della più potente e controversa Agency del mondo”.

Gli 007 sono avvisati…


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