Denigrare, verbo pre-elettorale

Intrufoliamoci di soppiatto nella polemica innescata dal candidato del centrodestra a sindaco di Napoli, il signor Lettieri, che in passato ha provato con nessuna fortuna a insediarsi nella sala del primo cittadino, al secondo piano di palazzo San Giacomo. Il competitor del Pd e di De Magistris ha tappezzato la città di manifesti e striscioni che la dipingono come realtà da reclusione collettiva in carceri di massima sicurezza. Napoli, città record per le rapine è il cavallo di battaglia di Lettieri e in replica, la domanda è “Ha la presunzione di ridurne il numero? E come, mettendosi in petto la stella di sceriffo, camuffandosi da giustiziere del giorno e della notte, assoldando centinaia di cacciatori di rapinatori?” Le ha risposto per le rime una figlia di Napoli che non fa mistero di esserne innamorata cotta per le magnificenze che la mettono al primo posto tra i luoghi di maggior attrazione del mondo. Lettieri replica dichiarando amore eterno alla città, ma è esternazione postuma, difensiva, di chi deve ammettere il più classico “touché”. Per il signor Lettieri e chi gli confeziona gli slogan elettorali sarebbe da rinsavimento una lettura onnicomprensiva dei dati sulla criminalità nel nostro Paese. Saprebbe che nella graduatoria delle città italiane più pericolose Napoli è solo al posto numero trentasei, dopo Milano, Rimini, Bologna, Torino, Roma…Firenze, eccetera, eccetera. Ancora, pere reati totali è quarantunesima, per furti al numero 104, per borseggi al 32. Sulle rapine l’uomo del centrodestra ha ragione, Napoli è prima, ma un minimo impegno della materia grigia lo avrebbe indotto a dissuadere i suoi promoter dal denigrare la città, a meditare sul passato di personaggi a lui politicamente contigui che hanno deindustrializzato Napoli da est a ovest, senza pretendere un’adeguata contropartita e hanno aggiunto danni alla beffa dei quartieri ghetto (primo il Traiano, poi Scampia), dove sono stati reclusi i napoletani derelitti senza speranza di riscatto. Il signor Lettieri dov’era, quando è stato smantellato l’intero comparto produttivo dell’area flegrea, dov’era quando costruttori senza scrupoli e attenzione sociale hanno edificato orrendi formicai destinati al degrado e all’esclusione da ogni forma di lavoro, di normalità. Dov’era quando per la sopravvivenza molti uomini e poi giovani di quei ghetti sono stati costretti a entrare nel giro malavitoso del contrabbando di sigarette (è la prima fonte di sussistenza, lo definì allora il comunista Valenzi), poi della droga e delle rapine, in mancanza di opportunità alternative. Amore per Napoli? Chiacchiere, esternazioni pre-elettorali. L’uso strumentale di aspetti negativi di Napoli li lasci alla Lega, mister Lettieri, alla faziosità della stampa nordista. Dialoghi con i napoletani, se lo ha in testa, sul come ripristinare l’equilibrio tra risorse del turismo, dei servizi e dell’industria innovativa, compatibile con le meraviglie naturali della città e dei suoi dintorni, dal momento che non si deve più ragionare di Comune da di città metropolitana.

 

Nella foto manifesti di Lettieri

 

Fino a quando?

Bisogna insistere, innescare un movimento di protesta che costringa il ministro degli interni a predisporre una task force che ispezioni una per una le strutture di assistenza a bambini, anziani e portatori di inabilità. Il racconto quotidiano di violenze e trattamenti disumani ha toccato il suo tragico estremo e nonostante qualche caso di repressione del fenomeno, su denuncia di genitori e parenti, si scopre sempre un nuovo episodio. Cronologicamente ultimo è quello della casa di riposo Villa Matilde, in provincia di Parma, dove sono ricoverati pazienti con malattie invalidanti come l’Alzheimer. Ripugna perfino descrivere le angherie fisiche e psicologiche inflitte a chi non è nella condizione di difendersi, gli insulti, le minacce perfino di morte, il clima di terrore creato dal personale. Tutto sarebbe continuato all’infinito senza la denuncia di una tirocinante. Sette dipendenti agli arresti domiciliari (ma ben altro meriterebbero), cinque denunciati. Domani o tra due giorni un nuovo caso di maltrattamenti disumani?


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