Mai più otto in calligrafia

C’era una volta la calligrafia, la bella scrittura e la maestra premiava con buoni voti chi ne era dotato. L’era di computer, smartphone e affini, ha provocato la retrocessione totale della scrittura “a mano” e un contributo decisivo si deve all’addio che abbiamo decretato a lettere, documenti, racconti, poesie e romanzi elaborati su carta, in favore delle tastiere. Un colpo maligno alla conoscenza dell’italiano (invaso da termini e frasi in inglese) lo ha dato il malefico correttore automatico di errori, evidente per la sottolineatura in word delle parole sbagliate. Che dire della posta elettronica: ha inferto il knock out alla grafia manuale. Dispiace la morte dell’inventore dell’e-mail (e della chiocciola obbligatoria negli indirizzi): non è più tra noi Ray Tomlinson e lo piangono specialmente Libero, Gmail, Virgilio, Hotmail, eccetera eccetera. Tutti addolorati? Non lo è troppo chi, nonostante le ragioni del progresso informatico, rimpiange la Divina Commedia scritta a mano, i preziosismi degli amanuensi, le letterine di Natale che i bambini preparavano a scuola sotto dettato.

 

L’incubo claustrofobico

Non è rara la patologia claustrofobica e chi ne è colpito evita luoghi chiusi di minime dimensioni, le vecchie cabine telefoniche, gli spazi angusti delle cuccette di piccole imbarcazioni: il classico incubo del claustrofobico è la drammatica sensazione di essere chiuso in una bara da vivo o di attraversare un lunghissimo tubo senza uscita, largo quanto il proprio corpo. Terrorizzante è pensare alla notizia, vera, di una donna cinese morta all’interno di un ascensore bloccato per un mese perché privo dell’energia elettrica, staccata da operai di uno stabile in corso di manutenzione, ora accusati di omicidio colposo. Escluso questo caso limite, non c’è da vergognarsi se pensieri tetri accompagnano corse in ascensore in edifici privi di portiere e in stagioni di vacanze, quando probabilmente gli inquilini sono lontani e specialmente chi ha il compito di intervenire in situazioni di emergenza.

 

Vietato perdere

Se la claustrofobia è un fastidioso inconveniente che dire della violenza che trasforma le tifoserie di scalmanati in teppisti violenti? Si ricordano spettatori che hanno sparato all’arbitro, di guerriglie sugli spalti e nei dintorni degli stadi, di aggressioni a giocatori della propria squadra accusati di scarso impegno, a calciatori avversari, con obiettivi intimidatori. Andria: gara tra la squadra locale e il Foggia, un tempo nell’élite del calcio, oggi in Lega Pro (ex serie C). La formazione “del cuore” (Foggia) perde con il sonante punteggio di 3 a 0 e i tifosi al seguito assaltano con calci e lancio di pietre il pullman su cui avevano preso posto i giocatori foggiani. Irruzione all’interno, un giocatore e quattro agenti di polizia feriti. Purtroppo non si ha notizia di tifosi arrestati.

 


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