Un paio di meritatissimi Oscar

Voce tremula, emozione trasparente, timidezza fanciullesca, segni dell’età sul volto (87 anni)e nella postura, a segnalare quasi la ritrosia nel ricevere il riconoscimento ufficiale della sua maestria di compositore: a Ennio Morricone l’oscar per la colonna sonora del film The Hateful Eight di Tarantino. Era atteso e la platea di vip del cinema internazionale gli ha tributato con entusiasmo la standing ovation. Il maestro, che tanto del suo genio ha donato anche al cinema, ha letto commosso il ringraziamento per la giuria del prestigioso premio.
Nella foto Ennio Morricone

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Schermata 2016-02-23 alle 14.39.54Chi ama il giornalismo d’indagine, esulta per l’Oscar assegnato a “Il caso SpotLight”, il film che inchioda alle loro responsabilità 249 preti di Boston colpevoli di abusi sui minori e Law, il Cardinale della città, che ha coperto i sacerdoti pedofili (490 su 1.500 della sua diocesi), con un velo di omertà molto poco cristiana. Questo Oscar, è uno dei commenti della stampa italiana, va a un film fortemente e cocciutamente “politico” (!) Perché mai politico? E’ coraggiosamente, un esempio di fondamentale e rischiosa libertà di pensiero, di autonomia dai poteri forti, nella circostanza da quello della Chiesa, complice dei preti pedofili con un silenzio assordante e la protezione delle “mele marce”, destinate omertosamente ad altre diocesi dove probabilmente hanno reiterato il reato di abusi sui minori. Il film, per la prima volta, inchioda i vertici ecclesiastici all’ignobile copertura di quanto accade nelle parrocchie, nei convitti, negli “oratori”, nei conventi di preti e monache. Merito della tenace inchiesta del giornale Boston Globe (premio Pulitzer) e del team di giornalisti del settore Spotlight. Il regista McCarthy nel ricevere l’Oscar: “Perché tutto questo non accada più”. In contemporanea esplode il caso del Cardinale austrialiano Pell, vicinissimo a Papa Francesco, prefetto della Segreteria per l’economia del Santa Sede, chiamato a “moralizzare il Vaticano”: è accusato come Law di aver coperto sacerdoti pedofili e in più di aver sperperato qualcosa come mezzo milione di euro. Come? Ripetuti viaggi aeri in business class, con contorno di champagne e tartine al caviale, spese folli in sartoria, migliaia di euro per il suo economo personale, retribuito con 15.000 euro mensili, esentasse. Insomma uno spendaccione, in gara con il collega Bertone e le sue cene al tartufo, in barba agli inviti di Bergoglio alla moderazione e al suo richiamo per una Chiesa povera. Pell ha tentato di sottrarsi al fuoco di fila delle domande della commissione sugli abusi sessuali dei suoi sacerdoti con richieste di rinvii e certificati medici, ma ha dovuto cedere. Nel suo mea culpa, a Roma, l’ammissione degli “errori” della chiesa cattolica sulla pedofilia, occultata come è accaduto a Boston ne chissà in quanti altri luoghi ancora ignoti. E Papa Francesco? Disinformato? Informato ma incapace di estirpare il bubbone, impedito ad agire perché condizionato dai poteri forti delle gerarchie ecclesiastiche?

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