BESTIARIO DEL 9 LUGLIO

SANTI SUBITO

9 luglio. “E’ vero, sono reo confesso. Ho preso 3 milioni di euro da Berlusconi. Però io ho chiesto scusa a Prodi”. Santo subito, Sergio De Gregorio, “il grande accusatore dell’ex premier”, come lo dipinge il Corsera. “Avevo messo la mia vita nelle mani di Berlusconi – riflette con un groppo in gola – ma si è rivelato come Schettino e ha preferito buttare tutto a mare, me compreso”. E, mentre inizia a camminare sulle acque, moltiplicando pani, pesci & milioni (ma che fine avranno poi fatto quei tre tondi tondi, provento del reato?), l’ex pupillo di Antonio Di Pietro in Italia dei Valori ammonisce: “Berlusconi ne ha combinate tante. Si merita questa sentenza. E deve uscire dalla politica, come ho fatto io”. Resta ancora in campo Di Pietro…

 

Nella foto, Sergio De Gregorio e Antonio Di Pietro

 

1 luglio. Un altro processo di beatificazione in corso. Stavolta siamo alla conversione del cooperatore sociale & solidale che faceva affari con fascisti e mafiosi (lui rosso…) sulla pelle dei migranti, Salvatore Buzzi. “Sono consapevole di dover affrontare la giustizia terrena – osserva col cuore spezzato – e mi adopererò per quanto è nelle mie possibilità per contrastare i fenomeni corruttivi”. Porte aperte all’Anac di Cantone? E poi il grande passo: dichiaro la mia totale adesione all’invito di papa Francesco”, che aveva tuonato: “mafiosi e corrotti putrefatti, pentitevi”. Nel percorso di fede lo hanno accompagnato il cappellano del carcere di Baddu ‘e Carros e il vescovo di Nuoro. Il toccante messaggio è contenuto in una “lettera dal carcere”: Gramsci, per favore, batti un colpo…

 

 

LEZIONE DI STORIA

9 luglio bis. “Buco una gomma. Cambio l’automobile. C’è poca logica e molta emotività nei commenti sulla crisi greca”. Imperdibile. Ora sappiamo che la Grecia vale una ruota, caso mai di scorta, stravecchia e fetente. Basta buttarla nel dirupo, caso mai dal Taigeto dove un tempo venivano rottamati i neonati malformi. Tutto farina del Vate Beppe Severgnini, che sulla prima del Corsera impartisce al popolo bue una lezione di Storia e di Etica pubblica. E intonando un peana all’Europa di frau Merkel e della Troika. Leggere per credere. “S’è trattato di una foratura in curva, abbiamo sbandato e siamo fermi sulla corsia d’emergenza”. Ma ecco Vettel riprendere sicuro il volante e ammonire le genti: “Quest’automobile ci ha portato lontano, e merita rispetto. Sessant’anni di pace, mercato unico, libera circolazione, gioventù mescolate, sentirsi a casa dal Portogallo alla Polonia”.

Il Vate continua. “Siamo onesti. La gomma non s’è bucata per caso. Era montata male, e non sappiamo ancora come rimetterla a posto”. “Le gomme si riparano, le auto ripartono: basta sapere qual è la strada”. E, se necessario, chiamare al più presto il 113…

 


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