TREDICESIME MANGIATE DALLE TASSE DOPO IL SALASSO FISCALE DI NOVEMBRE

TREDICESIME: MANGIATE DALLE TASSE.  DOPO IL SALASSO FISCALE DI NOVEMBRE (55 MLD DI EURO DI TASSE ED IMPOSTE), LA BOTTA IMU, 10 MLD DA PAGARE ENTRO IL 16.

Elio Lannutti

Elio Lannutti

La prossima settimana (giovedì 15 dicembre) molti italiani incasseranno le tredicesime, che ammontano quest’anno a 34,90 miliardi di euro così ripartite: 9,30 miliardi ai pensionati (come nel 2014) 9,70 miliardi ai lavoratori pubblici (+1,00%); 15,90 mld  (+0,6%) ai dipendenti privati (terziario agricoltura, industria). Tredicesime che saranno subito spese, se non già impegnate ad onorare debiti pregressi, per coprire il giorno successivo il saldo delle tasse sulla casa. Balzelli  che interessano 25 milioni di immobili, i cui proprietari delle seconde abitazioni sono lavoratori e pensionati per oltre il 40 per cento, ossia 10,2 milioni circa, che dovranno saldare per l’IMU una media di oltre 530 euro, un terzo della gratifica natalizia, che nelle grandi città arriva a due terzi (1.000 euro) entro il 16 dicembre, giorno ultimo per saldare ritenute IRPEF, IVA e contributi previdenziali.

Quest’anno alcune imprese hanno già dichiarato di non riuscire a pagare le tredicesime, a causa delle tasse e delle difficoltà di accesso al credito. Tra le ragioni indicate per ‘giustificare’ il mancato pagamento della tredicesima, prevale infatti l’eccessiva concentrazione degli adempimenti fiscali in dicembre, indicata dal 73% delle imprese che sono costrette a non pagare (erano il 70% nel 2015); mentre il 27% delle imprese denuncia la mancata concessione da parte delle banche del prestito necessario a coprire l’esigenza di maggiore liquidità.

Nel consueto appuntamento Adusbef che fa i conti (da 25 anni) nelle tasche degli italiani, su un monte tredicesime di 34,90 miliardi, +1,5% rispetto ai 34,40 miliardi del 2015. L’esborso per RC Auto assorbirà 5,1 miliardi, -1,9% rispetto al 2015. Per rimborsare prestiti e/o ratei se ne andranno 4,3 miliardi. +2,4%  rispetto al 2015. Per pagare le rate di mutuo si spenderanno 3,8 miliardi, -2,6% rispetto al 2015. Per il bollo auto/moto occorreranno 4,2 miliardi, +2,4% rispetto al 2015. Le bollette assorbiranno 7,7 miliardi, +1,3% rispetto al 2015. L’IMU sulla seconda casa assorbirà 2,3 miliardi, +9,5%  rispetto al 2015. La seconda rata della Tasi costerà 2,4 miliardi, +9,1% rispetto al 2015. Il totale delle voci di uscita considerate ammonta a 29,8 miliardi, +1,7% rispetto al 2015.  Per scopi più piacevoli restano 5,1 miliardi di euro, il 14,8%, rispetto al 9,4% del monte tredicesime, che potranno essere utilizzati per cenone, regali (spesso ai più piccoli), qualche viaggio, qualcosa da mettere da parte per future esigenze, non servirà a rilanciare i consumi, né ad alleviare le preoccupazioni di famiglie sempre più impoverite da rincari speculativi che si profilano in tutti i settori.

Adusbef e Federconsumatori, che registrano un gravissimo disagio sociale ed un vistoso impoverimento del 25% degli italiani (oltre 15 milioni) a rischio povertà, invitano il Governo che verrà ad un ravvedimento operoso, sia nella riduzione del debito pubblico (un macigno di 2.213 miliardi di euro a settembre 2016, con un aumento di 106 miliardi di euro dal febbraio 2014, data di insediamento del Governo Renzi),  con la vendita di oro e riserve di Bankitalia, che nei tagli a sperperi e sprechi pubblici, destinando tali risparmi a ricerca, sviluppo,  innovazione ed un paino straordinario del lavoro per i giovani.

 

Le tabelle che seguono riportano le stime di Adusbef.

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