CATTEDRALE DI ST ALBANS / FINITO IL SUPER RESTAURO, C’E’ ANCHE UN PO’ DI NAPOLI…

Dopo anni di intensi lavori e minuziosi restauri, oggi splende di nuova luce una delle cattedrali più antiche di tutto il Regno Unito, quella di St Alban, un complesso storico-monumentale (noto come ‘Cathedral and Abbey Church of St Alban) di grande valore anche per il suo messaggio ‘ecumenico’. Significando il dialogo, sempre più intenso, tra le anime del Cristianesimo: quella cattolica, quella anglicana e quella ortodossa. Non poco.

In quel patrimonio, c’è anche un tocco d’Italia. Tra le reliquie ora custodite nella Cattedrale è presente, infatti, anche un reperto venuto miracolosamente alla luce una decina d’anni fa, soprattutto grazie all’impegno di un medico e ricercatore napoletano, Maurizio Bava, e di Giancarlo Vichi.

La Voce ne scrisse in un reportage messo in rete il 9 febbraio 2017,

Da Napoli alla Hertfordshire County nel segno dell’ecumenismo cristiano

 

Eccone l’incipit: “Da Napoli all’Inghilterra nel segno della fratellanza ecumenica universale. E’ la storia di uno straordinario ritrovamento, quello di una reliquia appartenuta al manto di Sant’Albano e di Sant’Anfibalo, due martiri delle persecuzioni cristiane che si scambiarono il mantello in punto di morte al tempo di Diocleziano. Il miracoloso ritrovamento è frutto della appassionata ricerca compiuta da Maurizio Bava, medico napoletano, e da Giancarlo Vichi, entrambi cavalieri dell’Ordine religioso di St David del Galles, Sant’Albano e San Crescentino”.

In questa foto e in apertura, il monumento sacro all’interno della Cattedrale che custodisce la reliquia del mantello

Ancora: “Il frammento di quel manto, trasferito poi in Inghilterra per la festa nazionale di Sant’Albano e custodito nella cattedrale di St Albans, nella contea dell’Hertfordshire, per la venerazione dei fedeli, rappresenta oggi un rinnovato suggello della pacificazione tra le religioni cristiane: cattolica, anglicana e ortodossa. Nel segno dell’umanesimo religioso, che rappresenta l’autentica vocazione spirituale di quest’ordine cavalleresco, in perfetta sintonia con la visione di Papa Francesco”.

Così veniva poi dettagliato: E sarà proprio il Santo Padre a recarsi in visita ufficiale il prossimo 26 febbraio (2017, ndr) alla comunità inglese presso la chiesa ‘All Saints Church’ in via del Babuino, a Roma. A ricevere il Pontefice, insieme al alte autorità civili e religiose, saranno i cavalieri dell’Ordine anglicano di St David del Galles, Sant’Albano e San Crescentino”.

 

 

Eccovi altri due pezzi messi in rete in passato dalla Voce sul tema.

Del 5 giugno 2020,

ECUMENISMO / INCONTRO VIRTUALE A SAINT ALBAN D’INGHILTERRA

E del 21 gennaio 2021,

La Chiesa Anglicana ai tempi della Brexit

Passiamo quindi ad alcuni significativi stralci di uno studio elaborato dal team di architetti, archeologi ed esperti che hanno portato avanti i lavori alla mitica Cattedrale.

Il progetto finanziato dalla lotteria del patrimonio della cattedrale di St Albans, intitolato ‘Alban, il primo santo della Gran Bretagna’, ha incluso l’affascinante sfida di ricostruire la base del santuario medioevale di Sant’Anfibalo”.

Ad un certo punto della ponderosa relazione si parla espressamente di “una reliquia del leggendario mantello che Albano donò ad Anfibalo, permettendogli di sfuggire alla persecuzione dei Romani”. Viene specificato: “E’ esposta sul pannello orientale del baldacchino sopra la base del santuario”.

Così prosegue lo studio: “Per l’architetto della cattedrale, Kelley Christ, e per il consulente archeologo Jackie Hall(ora archeologo della cattedrale), si è trattato di un’opportunità straordinariamente preziosa per esaminare in modo scientifico uno degli ultimi santuari tardo medievali in Inghilterra. Nonostante le violenze subite e i conseguenti gravi danni, una sorprendente quantità di dettagli scolpiti originali e persino decorazioni policrome sono sopravvissute, in particolare all’estremità orientale della base del santuario. Ciò ha fornito informazioni preziose per guidare l’attenta ricostruzione, inizialmente cartacea e poi reale”.

E termina con queste significative frasi: “Il santuario di Anfibalo è ora il punto di partenza per il nuovo schema interpretativo della Cattedrale, logicamente, poiché la storia della conversione di Albano inizia con lui. Ampliare la storia di Anfibalo ha aggiunto nuove dimensioni di significato spirituale, incentrate in particolare sul ruolo di Anfibalo come sacerdote, maestro ed evangelista. In un’epoca in cui il cristianesimo è sempre meno compreso, la Chiesa sottolinea l’importanza che ogni cristiano sia pronto a condividere la propria fede con gli altri. Il Decano e il Capitolo auspicano che il Santuario ricostruito di Sant’Anfibalo incoraggi le persone a ‘invitare gli altri ad entrare’”.


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