Prima ti infetto con un virus. Poi ti curo con un vaccino.
E’ successo 5 anni fa con il Covid-19, ormai chiaramente ‘inventato’ nel laboratorio di Wuhan e poi diffuso scientificamente in mezzo mondo: per quindi guadagnarci con la pala via vaccini guarda caso già belli e pronti, messi in commercio bypassando i rituali test, le sperimentazioni di prassi, i ‘trials’ all’americana (regine del maxi business Pzifere Moderna che avevano già i loro vaccini nei cassetti).
Succede adesso con il prodotto griffato ‘BAYER’ già arrivato alla Fase 3 di sperimentazione, prima di poter essere messo in commercio per sconfiggere una delle patologie che con maggior velocità si stanno diffondendo nel mondo, il Parkinson. E pensare che la stessa Bayer diffonde nel mondo i suoi pesticidi, in particolare il glifosato, che secondo molti autorevoli studi scientifici è una delle cause principali per l’insorgenza del morbo.
Così, con amarezza, Brenda Baletti, Ph.D e reporter scientifico di punta per ‘The Defender’, evidenzia “il duplice ruolo di Bayer nel contribuire all’insorgenza del Parkinson e poi nel cercare di trarne profitto” attraverso le cure, i farmaci da somministrare ai cittadini!
Incredibile ma vero: Big Pharma torna a dettare la sua legge di vita & di morte, pur di realizzare montagne di profitto e palate da milioni di dollari sulla pelle della gente, usata come cavie (così è successo con il Covid) e contando su altre montagne di contributi pubblici. Il massimo della criminalità scientifica organizzata, da prossimo Nobel per la Guerra, come del resto è appena successo e la Voce ha documentato in tempo reale.
‘The Defender’ è la costola informativa di ‘Children’s Health Defence’, la meritoria associazione fondata e animata da Robert Kennedy, l’attuale ministro della Sanità negli Usa, da anni in prima linea per tutelare la salute dei più indifesi, i bambini, soprattutto sul fronte dei vaccini: già quelli tradizionali, da usare sempre con la massima cautela e seguendo il principio di massima precauzione, come ha sempre insegnato il Nobel francese Luc Montagnier. Figurarsi quelli a mRNA anti Covid che hanno causato, causano e causeranno danni ben più gravi – per via delle valanghe di effetti avversi – rispetto al virus che in teoria avrebbero dovuto combattere (e pure creato artificialmente in laboratorio).
Ha appena firmato un intervento, Baletti, che suona come un vero e proprio j’accuse contro il colosso tedesco multinazionale Bayer che, rammentiamolo, nel 2018 ha concluso l’acquisto più caro al mondo, quello di un altro colosso, la canadese ‘MONSANTO’, regina sul fronte dei pesticidi e del glifosato killer.
La Voce ha pubblicato svariati pezzi sulla fusione monstre, sugli effetti killer del glifosato e sulla marea di conteziosi legali poi scaturiti, costati fino ad oggi ben 11 miliardi di dollari per i risarcimenti ai danneggiati, con circa 70 mila di cause ancora pendenti a carico di Bayer solo negli Stati Uniti. Basta andare alla casella CERCA che si trova in alto a destra della home page del nostro sito e quindi digitare BAYER-MONSANTO per ritrovarne a iosa.
Nel suo reportage, Baletti illustra il percorso seguito da Bayer, per la precisione da una sua controllata, ‘BLUEROCK THERAPEUTICS LP’, ora in sella al gioiello del futuro per la cura del Parkinson, il ‘BEMDANEPROCEL’. Ormai arrivato alla Fase 3 dei ‘trials’, e avendo già avuto l’ok dalla ‘Food and Drug Administration’ (FDA). Una Autorità di controllo fondamentale negli Usa, sul fronte di ‘Alimenti, Farmaci e Tabacchi’: sempre rigido e severo, e invece dal 2020 totalmente in balia di Big Pharma, visto che ha concesso il suo disco verde ai vaccini di Pfizer eModerna in modo che più allegro – e criminale – non si può! E ora siamo al bis…
Illustra Baletti: “Il farmaco deriva da cellule staminali impiantate chirurgicamente nel cervello di una persona affetta da Parkinson. Una volta impiantate, le staminali possono svilupparsi in neuroni dopaminergici maturi, contribuendo a riformare le reti neurali colpite dal Parkinson”.
Sui farmaci per la cura del Parkinson stanno puntando molte fiche le star di Big Pharma. Ma Bayer può godere di un grosso vantaggio: ossia quello di essere arrivata per prima alla fatidica Fase 3, circostanza che le consente di entrare in anticipo sul mercato a vele spiegate (come è successo per Pfizer e Moderna con i loro ‘prodotti’ covid).
Nel suo documentato reportage, Baletti illustra i principali studi relativi ai danni causati da pesticidi, glifosato & C.; e le star aziendali del settore.
Il glifosato, infatti, è collegato non solo al Parkinson ma anche all’insorgenza di svariate patologie tumorali. Devastanti, soprattutto, i ‘cocktail’ di pesticidi che tutti i cittadini sono costretti a sorbire attraverso gli alimenti, visto che le colture crescono a botte di pesticidi, glifosato uber alles: contro il quale la UE sta combattendo da anni una finta battaglia, a botte di deroghe e ritardi.
Un recente studio pubblicato da ‘Naturs Communications’ ha individuato ben 53 pesticidi utilizzati in agricoltura. E spiccano in particolare quelli griffati BAYER e SYGENTA, le 2 star del settore a livello internazionale; seguite a ruota da BSF e CORTEVA.
Pesticidi, erbicidi e fungicidi (contenenti solfato di rame e ‘fol pet’) nel ricco pedigree made in Bayer. Con un altro prodotto sugli scudi: ‘DIQUAT’, un nuovo “ingrediente chiave” – dettaglia Baletti – usato da Bayer per sostituire il glifosato nel ROUNDUP” , il famigerato marchio lanciato anni fa da Monsanto.
Dal canto suo, Sygenta conta molto sul suo erbicida di punta, ‘PARAYUAT’. Il reporter investigativo Carey Gilliam è riuscito a visionare alcune carte interne dell’azienda e ha documentato come Sygenta fosse perfettamente “a conoscenza che il suo prodotto causava alterazioni neurologiche, ma al tempo stesso lavorava segretamente pere invalidare le prove scientifiche sul collegamento”: un vero e proprio insabbiamento o, se preferite, un depistaggio scientifico in piena regola.
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