Fanfare in mezzo mondo per la memorabile liberazione dei 20 ostaggi israeliani.
20 minuti di tutti i tiggì sulle immagini dei prigionieri che rivedono la luce del sole dopo 2 anni.
Il popolo israeliano è in festa. Bibi Netanyahu è il loro Eroe nazionale. Il novello Salvatore.
E chissenefrega del Genocidio.
Dei 70 mila morti ufficiali.
Se nei prossimi mesi – cifre ONU – moriranno almeno 130 mila bambini palestinesi denutriti e ridotti a scheletri.
Se le stime elaborate da svariate associazioni parlano di circa 600 mila palestinesi che hanno altrettanti mesi contati per mancanza di cibo, acqua, medicine, un tetto in questi due anni di martirio, di rastrellamenti e di stermini in perfetto stile nazista.
Se l’85 per cento delle case è stato raso al suolo. Come il 70 per cento delle scuole e il 65 per cento delle strade. Hanno fatto un deserto e parlano della futura ‘Riviera di Gaza’.
Ci vorranno 20 anni per rimuovere le macerie, sotto alle quale ci sono migliaia e migliaia di corpi innocenti.
Ma oggi è tutto rose e fiori.
Regna la Pace a Gaza.
Peccato che l’esercito killer israeliano (IDF) continui ad ammazzare. Stamattina è toccato al 280esimo reporter ucciso nel 7 ottobre ad oggi. Un inviato palestinese di ‘Al Jazeera’.
Intanto l’Eroe dei due Mondi, il prossimo premio Nobel per la Pace Donald Trump svolazza da Washington a Tel Aviv (per poi proseguire in direzione Sharm el-Sheikh), dove viene osannato come il Nuovo Messia dalla Knesset, il parlamento israeliano, la banda di assassini al potere, con un Bibi che ‘governa’ (sic) indisturbato dal 2009: e gli sfascisti di casa nostra osano parlare dell’unica vera democrazia mediorientale!
Certo, i paesi arabi moderati che hanno siglato l’accordo e si genuflettono davanti a Trump fanno altrettanto schifo, e si aggiudicano di diritto il Nobel non solo dell’ipocrisia più assoluta, ma anche della connivenza e della collusione.
Il Tycoon ha ricevuto da Abdel Fattah al-Sisi la più alta onorificenza d’Egitto, l’Ordine del Nilo; così come qualche ora prima aveva ricevuto dalle mani del boia Netanyahu grondanti di sangue l’incoronazione maxima del suo Stato killer, la ‘Medaglia al Valore’.
Abbiamo fatto cenno a quei paesi arabi ‘moderati’ che hanno assistito senza muovere un dito ai 2 anni di genocidio e oggi inneggiano al piano Trump per “scrivere la nuova storia di tutto il Medio Oriente”: TUTTO il Medio Oriente, ha tenuto a sottolineare il sempre più invasato ‘The Donald’, il quale dopo il premio che riceverà ad Oslo punta dritto alla Santificazione con la benedizione del suo Papa americano Prevost: il quale pilatescamente se ne è lavato le mani dei morti di Gaza, non avendo mai voluto pronunciare la parola ‘genocidio’. Quanto manca sempre Papa Francesco….
Eccole in fila, alcune di quelle nazioni oggi inginocchiate davanti al Padrone del Mondo e che stappano lo champagne per quel futuro mediorientale costruito sulle ceneri e le ossa dei palestinesi.
L’Egitto dell’oggi ‘democratico’ al Sisi. E scordammoce ‘o passato: del nostro Giulio Regeni e degli altri tanti Regeni sbattuti in galera per niente e buttate le chiavi.
L’Arabia Saudita, ossia quel paese che – secondo le uniche carte mai trapelate dalle commissioni Usa d’inchiesta – è stato il ‘mandante’ e ‘finanziatore’ dell’11 settembre. Una verità minima, rispetto a quanto realmente successo: con una CIA in cabina di regia – come ha documentato Ferdinando Imposimato in un rapporto elaborato per la Corte Penale dell’Aja – e un Mohamed Atta nel motore. Ossia il capo commando, libero di viaggiare, sotto l’attento sguardo dei servizi a stelle e strisce, ed addestrarsi negli Usa per un anno intero.
Il Qatar: nazione chiave nella scientifica strategia di finanziamenti israeliani ad Hamas, come la Voce ha più volte denunciato e dettagliato. C’è tra l’altro una precisa inchiesta della magistratura di Tel Aviv, sull’ovviamente fondamentale ruolo svolto da Killer Bibi per organizzare – via Qatar -l’arrivo di palate da milioni di dollari nelle casse di Hamas, almeno da 10 anni ad oggi. E sapete perché? In funzione anti Autorità Nazionale Palestinese, vista come il fumo degli occhi sia da Hamas che, soprattutto, dai vertici nazi israeliani, i quali hanno sempre contrastato l’idea – tutta dell’ANP – dei 2 popoli e 2 stati. Ma la gente queste cose non le sa: obnubilata dal mainstream e dei media nazionali sempre più cloroformizzati, omologati e asserviti al potere del Padrone a stelle e strisce.
E caso mai la sapete l’incredibile ultima? A parte il finanziamento occulto (ma non poi troppo) degli esecutivi di Tel Aviv ad Hamas, in queste ore salta fuori la notizia che ancora nelle ultime settimane i potentissimi servizi segreti (il Mossad per le operazioni estere, lo Shin Bet per quelle interne) hanno ‘continuato’ a cercare prove contro l’amica-nemica Hamas. Trapela, infatti, che sarebbero state trovate tracce di documenti, in un bunker dell’ex vertice di Hamas, Yahya Sinwar, nei quali i miliziani definiscono dettagli per l’attacco contro alcuni kibbutz.
Del resto è ormai arcinoto (anche se al solito i media nostrani nascondono e non fanno sapere ai cittadini privati di ogni informazione, proprio come succede nei regimi) che da almeno un paio di mesi i servizi di Tel Aviv, in particolare lo Shin Bet of course, erano perfettamente a conoscenza che Hamas stava preparando un attacco. Come è altrettanto arcinoto che, un paio di giorni prima di quel famigerato 7 ottobre, dal vertice IDF partì l’ordine di ‘non controllare’ proprio quell’area. Affinché Hamas potesse portare tranquillamente a termine l’Operazione, ottimo movente per il Genocidio.
Capito?
Ma chissenefrega di tutte queste cose. Perché è tempo di festa per Lorsignori.
Come sottolinea Chemi Peres, figlio dell’ex premier israeliano e premio Nobel per la Pace (arieccoci) Shimon Peres: “Da oggi cominciano le grandi manovre. E la ricostruzione sarà un gigantesco business per tutti”.
Come fu per il bacchetto allestito da ‘I Signori della Ricostruzione’ (fu il titolo di una nostra cover story dell’epoca) del devastato Iraq nel 2001.
Passa il tempo ma non pochi uomini restano sul campo. Come l’inossidabile ex premier britannico, il laburista (sic) Tony Blair. Oggi sul ponte di comando, insignito dal Tycoon, per dirigere il Maxi Piano della futura ‘Riviera di Gaza’. Quasi un quarto di secolo fa fu il vero ispiratore (ancor più di George Bush) dell’invasione in Iraq costata centinaia di migliaia di vite umane e la devastazione del paese…
Quando mai comincerà a funzionare la Corte Penale Internazionale per i crimini contro l’Umanità?
O ci vuole una Norimberga 2?
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