AAA. MEDIA IN SVENDITA

Un tornado sta per abbattersi sulla quota nobile dei quotidiani che operano con sforzi sovrumani per la sopravvivenza dell’informazione non deformata dal melonismo. L’erosione del giornalismo eterodiretto dalla destra si è concretizzata con folate micidiali di tramontana nel traumatico passaggio di consegne al Gruppo Gedi di Agnelli dei due storici quotidiani la Repubblica e la Stampa aggiunti ad altre testate del Nord. La memoria corre alla    ‘morte’ prematura, colpa della sinistra, di Paese Sera e dell’Unità, che spariti dalle edicole hanno portato qualità all’informazione italiana con fior di giornalisti e l’eccezione di pochi che per motivazioni, come definirle, venali, hanno deragliato altrove senza vergognarsene. Editoralisti autorevoli, il giornalismo d’inchiesta esprimono convinta preoccupazione per il futuro molto prossimo della Stampa che venduto da Agnelli-Elkan finirebbe a un imprenditore veneto (Leghista?). Repubblica, potrebbe arricchire il gruppo greco Ant1, controllato dalla famiglia di armatori Kyriakou, specializzato nel settore tv e radio, interessato ad acquisire le emittenti radiofoniche collegate ai due quotidiani: Radio Deejay, Radio Capital e M2o. Il piano svendita, motivato da difficoltà per la crisi auto, probabilmente per incompatibilità politica, infligge un colpo devastante ai media antagonisti della stampa portavoce della signorina presidentessa e, completerebbe il circuito ‘nero’ dell’informazione. Per capirci: ieri il Tg1 delle 13 ha immortalato i due conduttori sull’attenti e con espressioni da innamorati che hanno aperto un ampio spazio in diretta per dare voce a un comizio di Giorgia in diretta dal telefono di casa autoesaltante, zeppo di bugie, su quanto l’Italia avrebbe fatto (cioè nulla) per sospendere il genocidio israeliano e arrivare alla tregua nella martoriata Gaza. Il nuovo sfregio, vera pirateria televisiva, ha coinciso con il voto della Toscana per le regionali, ovvero, quando era vietato per legge fare propaganda. Meno male, nessuno finora ha tentato il Manifesto, Fanpage, Italia Mattanza, il quotidiano web “Voce dele Voci”, ma bastano queste voci democratiche a contrastare la macchina di regime delle news?

ILAN PAPPÉ SULLE SANZIONI USA a Francesca Albanese: “Da Trump atteggiamento mafioso, ma dietro c’è Israele”. Lo storico israeliano, inoltre, ha anche voluto chiarire che secondo lui, dietro l’idea delle sanzioni a Francesca Albanese non ci siano solo gli Stati Uniti, ma che la decisione sia stata manovrata e voluta dalle lobby israeliane: “Sono loro ad aver dato a Trump questa idea”. La decisione da parte del Governo americano è arrivata poche ore dopo la pubblicazione di un rapporto che denunciava il coinvolgimento di numerose aziende americane nell’economia dell’occupazione israeliana che si fonda su pratiche di apartheid e sfruttamento sistemico dei territori palestinesi e che Albanese ha denunciato come una violazione alla sua immunità diplomatica!

 

 

TRA SORELLA E FRATELLO D’ITALIA È IDILLIO MEDIATICO
In un luogo del mondo normale l’exploit della signorina presidentessa del consiglio, nota come “Yo soy Giorgia, muier, madre, cristiana” sarebbe sollevata di peso dalla poltrona di Palazzo Chigi e riportata nella borgata della Garbatella di dove è partita in camicia nera canticchiando “Giovinezza, Giovinezza…”. La ‘sorella’ d’Italia, mentre in Toscana era in corso il voto per le regionali, dal comfort di casa sua, magari abbracciando l’adorata figlioletta, ha composto il numero del TG1, sua dependance e ha profittato dell’entusiastica ospitalità del direttore ‘fratello d’Italia, per autocelebrarsi come se la tregua Israele-Hamas fosse l’esito di un’operazione a cui l’Italia ha contribuito, l’Italia che per i due anni del genocidio si è chiusa in un tetro silenzio, ma ha continuato a fornire armi a Netanyahu. Il contenuto della telefonata in dirtta TG1 dell’una e trenta è noto perché da lei pubblicato sui social (altra infrazione all’obbligo di non fare propaganda). Di seguito, la sintesi del suo comizio:
“È una notizia straordinaria (la tregua, ndr). Credo che tutti comprendano che oggi è un giorno storico. Dobbiamo dare merito a lavoro eccezionale svolto, in particolare, dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Tuttavia, è altrettanto importante ringraziare i numerosi mediatori coinvolti in queste ore, a partire dal principe del Qatar Sheikh Tamim bin Hamad Al Thani, con cui ho avuto un colloquio ieri sera, dal presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e dal presidente turco Recep Tayyip Erdoğan (tre bei soggetti, ndr!). È stato un lavoro di squadra estremamente prezioso, che ci consente oggi di avviare una nuova fase. Ovviamente, resta ancora molto da fare. Come sapete, stiamo parlando della realizzazione della prima fase di un piano di pace complesso e articolato, che richiederà tempo e il sostegno di tutti. Tuttavia, sono convinta che si tratti di un nuovo inizio. Ho visto immagini commoventi della popolazione di Gaza che festeggiava quanto sta accadendo, e credo che tutti dovremmo celebrare questo momento, pur mantenendo alta l’attenzione sul lavoro delicato e cruciale che ci aspetta” ORA SUGGERISCO DI FARE PARTICOLARE ATTENZIONE: “Sono orgogliosa del contributo silenzioso, ma costante, offerto dall’Italia in questa fase. Voglio ribadire che il nostro Paese è pronto a fare la propria parte, contribuendo alla stabilizzazione, alla ricostruzione e allo sviluppo di Gaza, forte dell’ottimo rapporto che vanta con tutti gli attori della regione. L’Italia è pronta a offrire il proprio contributo, se richiesto, e a essere in prima linea. Sul tema della ricostruzione, credo che il nostro Paese possa dare un apporto significativo, lavorando insieme ai partner internazionali”…”.
IN UN PAESE NORMALE A QUEST’ORA GIORGIA SAREBBE IMPEGNATA INVENTARSI UN MESTIERE POST LICENZIAMENTO…

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