CORSI E RICORSI, SALVINI-GIORGIA

Incauto Matteo, opera al pari della signorina presidentessa del consiglio. Il ‘ce l’ho duro’ Salvini è distratto dal miraggio del ponte sullo stretto contestato da economisti, ambientalisti e dai siciliani assetati per storico deficit di acqua potabile, infuriati utenti di una rete ferroviaria medievale. Trascura di metter mano alle teche dei network televisivi per ‘ordinare’ la cancellazione di sue esternazioni compromettenti e quel dispettoso di Floris (“Di Martedì”) lo espone alla gogna mediatica. Fa il copia-incolla della minaccia di sanzioni e addebiti per danni procurati dai cortei dello sciopero generale proPal e contro il nulla del governo in tema di salari, sanità, scuola. Pretende dai lavoratori, che per astenersi dal lavoro rinunciano a una giornata di paga, di prelevare dal conto corrente personale le somme per risarcire i danni provocati da teppisti infiltrati nei cortei (nessuno di loro è indagato per accertare i mandanti dei ‘disordini’). Accusa i manifestanti di provocare danni all’economia del Paese con il blocco delle attività. Povero Matteo, Floris tramette il video di Salvini, quando aggressivo esponente dell’opposizione al governo di centro sinistra, per propagandare uno sciopero antigovernativo urla furibondo “blocchiamo tutto, paralizziamo l’Italia”. E non è il solo inciampo del vice Meloni. Impegnato a tifare per Putin e Netanyahu, a inveire contro i volontari della Flottilla, dimentica di convocare la claque che l’applaude a pagamento e privato di questi ‘amichevole’ like è contestato a Livorno dove la destra prova a raccattare voti per le regionali della Toscana, deve difendersi dal lancio di uova e fischi. Commenta, sì proprio lui consocio dei neofascisti: “Odio di fascisti”. Prima di lui, comizio dell’ex generale Vannacci, ospite di “disonore” del raduno dell’internazionale remigrazionista. Fischi anche per lui.

ANALOGO TRATTAMENTO DI FLORIS PER GIORGIA, ripresa in più occasioni (immagini delle teche), comprese le finte conferenze stampa, ovvero quattro parole in forma di monologo concluse spalle al microfono per evitare domande scomode, senza chiedere scusa ai giornalisti per il mancato bon ton. Della oceanica manifestazione per la pace promossa dal sindacato e sui giovani che vi hanno preso parte ha detto Giorgia; “Figli di papà”.

A LATERE, A PROPOSITO DI SALVINI ‘PRO NETANYAHU. Il co-genocida Ben-Gvir, ministro della Sicurezza del governo Netanyahu, che auspica l’uccisione dell’ultimo palestinese superstite di Gaza, è stato visto sul Monte del Tempio a Gerusalemme a pregare per la vittoria di Israele e la distruzione di Hamas. Chissà di lassù che ne pensa il suo Dio.


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