LOREDANA BERTE’ / QUELLA CENA CON OSAMA BIN LADEN A CASA BUSH

Esce tra pochi giorni, per la precisone il 23 settembre nelle librerie italiane, ‘Battiti, un’autobiografia’ (Heatheats’): sotto i riflettori la vita e soprattutto le tantissime ‘cadute’ del più famoso tennista al mondo degli anni ’80, lo svedese Bjorn Borg, che lasciò la dorata racchetta a soli 26 anni.

Uno dei tanti misteri di una carriere sfolgorante, cominciata prestissimo in modo trionfale e finita precocemente. Edita da ‘Rizzoli’, l’autobiografia è stata scritta a 4 mani con la terza moglie, Patricia Ostfeld.

Secondo le prime indiscrezioni, nelle pagine non ci sarebbe traccia del super giallo della cena a casa Bush, in compagnia di un altro ospite eccellente: nientemeno che Osama bin Laden , la primula rossa del terrorismo internazionale.

Dovremo attendere una seconda edizione del libro, nel caso il thriller internazionale manchi all’appello?

 

QUELLA CENA PRESIDENZIALE

E’ stata la ‘Voce’, con larghissimo anticipo, addirittura 20 anni fa esatti, a scrivere di quella vicenda al calor bianco di cui, fino a quel momento, nessuno aveva mai messo nero su bianco neanche una sillaba.

A febbraio 2005, infatti, la Voce intervistò l’avvocato Carlo Taormina. L’occasione venne da una questione bollente di cui all’epoca si parlava molto: sono stati pagati o no dai nostri Servizi segreti ingenti riscatti per i rapimenti eccellenti di allora? Come nei casi di Giuliana Sgrena, delle due Simone, di Valeria Castellani e di Paolo Simeoni, per citare i gialli di maggior spessore.

Nel corso della conversazione, Taormina parlò di un’altra story, mai venuta a galla fino a quel momento.

Ecco le sue parole di fuoco: “Sono molto amico di Loredana Bertè (di cui all’epoca era anche il legale di fiducia, ndr). Nei suoi frequenti viaggi negli Stati Uniti, ai tempi del matrimonio con il famoso tennista svedese Bjorn Borg, Loredana era solita frequentare casa Bush. Vi andava spesso a pranzo o a cena. E fra i commensali più assidui di Bush senior vi era Osama bin Laden. Era proprio quella l’epoca in cui bin Laden metteva su, per conto degli Usa, i campi di addestramento in Afghanistan e in Somalia”.

Parole che pesano come macigni. Allora, però, mai riprese dal mainstream, né tantomeno dai media di casa nostra regolarmente genuflessi davanti al Potere del nostro Padrone a stelle e strisce.

Solo dopo la bellezza di 11 anni, nel 2013, nel corso di una trasmissione radiofonica di ‘Rai Radio2’, per la rubrica ‘Un giorno da pecora’, Loredana Bertè venne intervistata e raccontò pezzi della sua vita. Compresa la story, le nozze e la rottura con Borg. E parlò anche del giallo internazionale.

Ecco le sue parole: “Ho conosciuto Osama bin Laden e suo figlio in una cena alla Casa Bianca. C’erano Bush senior e junior. Io vi prendevo parte con mio marito Bjorn Borg e bin Laden era ad un tavolo vicino al mio. Quando prendeva la parola io stavo ad ascoltarlo, perché per tutti all’epoca era un eroe indiscusso della CIA”.

Così proseguiva il racconto della celebre cantante: “Ero seduta in mezzo ai due Bush. Ricordo che l’ex presidente, Bush senior, mi aveva raccontato che bin Laden serviva molto alla CIA. Ed io ingenuamente gli chiesi ‘a cosa serve la CIA’? Bush mi rispose: ‘E’ l’unica organizzazione al mondo che non deve rendere conto a nessuno. Se guardi all’11 settembre capisci il perché’”.

A quel punto i media riprensero la notizia, ma senza enfatizzarla più di tanto. E tanto che ben pochi se ne ricordano. O addirittura la ignorano.

 

OPERAZIONI CRIMINALI GRIFFATE CIA

La dirty story fa il paio con un’altra, raccontata sempre dalla Voce tanti anni fa. Perché Bush senior era in affari con il fratellastro di Osama: entrambi, infatti, erano azionisti nel maxi gruppo finanziario a stelle e strisce, ‘Carlyle’. E pare proprio che quella famigerata mattina dell’11 settembre 2001 si ritrovassero a New York  insieme per un’assemblea del gruppo. E che, guarda caso, alle ore 9 del mattino – l’ora dell’impatto fatale sulle Torri Gemelle – i due fossero sulla grande terrazza Carlyle a godersi, vis a vis, lo spettacolo.

Il massimo.

Non c’è 2 senza 3. Ed eccoci, appunto, al terzo ATTA, quello più volte dettagliato dalla Voce e magistralmente ricostruito da Ferdinando Imposimato per conto della ‘Corte Penale Internazionale dell’Aja per i crimini contro l’umanità’. Il grande magistrato, infatti, in un ponderoso dossier dettagliò per filo e per segno tutte le collusioni e complicità della CIA (e anche dell’FBI) con Mohamed Atta, il capo commando per l’operazione delle Twin Towers.

Libero come un fringuello di sbarcare negli Stati Uniti un anno prima della strage, Atta, di girare per gli Usa da uno stato all’altro senza subire un minimo controllo, di prendere un brevetto di pilota. Tutto sotto le amorevoli cure e gli occhi ben chiusi di CIA, FBI & Intelligence. Un altro massino.

La Voce ha pubblicato per anni reportage e inchieste sull’11 settembre, e sui veri responsabili di quella strage. Basta andare alla casella CERCA e digitare 11 SETTEMBRE per ritrovarne a iosa. Eccone uno dei più significativi, messo in rete il 7 agosto 2018,

TORRI GEMELLE / BIN LADEN E MOHAMED ATTA UNITI NELLA LOTTA PER LA CIA

 

Eppure gli Stati Uniti, fino ad oggi, hanno solo fatto finta di cercare giustizia e verità, desecretando documenti e materiali totalmente inutili, relativi unicamente ad un pur ‘presunto’ coinvolgimento dell’Arabia Saudita nell’appoggiare i piani dei terroristi. Invece supportati al 100 per cento dai Servizi a stelle e strisce!

Ai confini della realtà.

 

LA TRISTE STORY DELLA RACCHETTA D’ORO

Torniamo, per finire, alla story del breve amore tra Loredana e Bjorn. Una passione travolgente scoppiata a Ibiza, quando il tennista aveva già lasciato la racchetta e stava vivendo stagioni che più travagliate non si può. Tra alcol, festini, droghe e chi più ne ha più ne metta.

Ma al cuor non si comanda ed ecco che dopo pochi mesi quella passione finisce in nozze, le seconde per il campione, che aveva in precedenza sposato un’altra racchetta d’oro, la rumena Mariana Simonescu.

Le cose, comunque, si complicano ben presto. Così racconta nel nuovo libro: “Loredana voleva un figlio, era mia moglie e aveva sei anni più di me. Per lei andai a depositare un campione di sperma e l’inseminazione”.

E poi aggiunge: “Per salvarmi però ho capito che dovevo fuggire da lei, che dovevo lasciare quell’ambiente”.

Seguiranno due tentati suicidi. Prima lui, che si riempie lo stomaco con 60 pastiglie di Roypnol. E a salvarlo sarà proprio lei, Loredana. Lo racconta ancora lui, nella fresca autobiografia. “Mi ha salvato la vita. Se ne è accorta in tempo, ha chiamato subito l’ambulanza e mi hanno tirato fuori per un pelo”.

Ma lui, in qualche modo, contraccambierà anni dopo. Quando sarà lei, in preda ad una forte crisi, a cercare di farla finita, imbottendosi di sonniferi. Prima di perdere i sensi chiama però un amico di Bjorn e gli sussurra, con un filo di voce: ‘Digli che gli voglio bene’. L’amico chiama subito i soccorsi, la polizia sfonda i vetri e anche stavolta una vita viene salvata all’ultimo momento.

Poi le cose andranno ancora male, tra i due. E’ quando l’un tempo racchetta d’oro si riprende, cominciare ad uscire dal tunnel, e dopo un paio d’anni sposa l’attuale moglie, l’agente immobiliare Patricia Ostfeld, ghostwriter di ‘Heartheats’. Loredana gli fa causa per bigamia, e da allora Borg non può più far rientro in Italia. Che del resto ormai detesta. “Non avrei mai più la forza né la voglia di tornare a Milano”, racconta. Acqua stra-passata. Adesso, a 69 anni, deve vedersela con un tumore alla prostata.

Per fornirvi ulteriori informazioni sul libro, vi proponiamo un pezzo non poco dettagliato, pubblicato da ‘Tennis Magazine Italia’ e titolato  Cocaina, overdose, cancro: le miserie di Bjorn Borg in un libro

In basso potete vedere le pagine dell’intervista 2005 a Carlo Taormina sulla cena BUSH-BIN LADEN alla presenza della copia BERTE’-BORG.