INDIA / I “DREAMLINER” 767 KILLER GRIFFATI BOEING

American Assassins” è il titolo di un celebre film.

In questo modo dovrebbero titolare i media internazionali e nazionali dopo la strage del Boeing 767 in India. E dovrebbero denunciare i politici di mezzo mondo. Invece tutti genuflessi, of course, davanti al padrone a stelle e strisce, gli USA, e ai maxi interessi di una delle star internazionali dell’industria civile e soprattutto militare, proprio il colosso BOEING.

Il quale, dopo tragedia, una delle più raccapriccianti nella storia dell’aviazione, fa spallucce e se ne lava le mani. “Il nostro primo incidente mortale”, commentano come gigli candidi. Quando perfino sulle innocue pagine di Wikipedia fa capolino che dalla loro discesa in campo (anzi, nei cieli) il 10 agosto 2019, i favolosi 767 hanno fatto segnare quasi 200 (per la precisione 195) “inconvenienti e/o incidenti”.

Assassini e anche bugiardi, i vertici dell’azienda ultracentenaria, sbocciata a Seattle nel 1916, in piena prima guerra mondiale. Che continuano a far volare centinaia di velivoli nella piena consapevolezza che sono “a rischio”, per la vita dei passeggeri a bordo.

Davvero ai confini della realtà.

Un’azienda, Boeing, che ha sempre coltivato ottimi rapporti con la nostra star del settore, Leonardo. E proprio sulla stretta collaborazione tra le due si è sviluppata, alcuni anni fa, alla procura di Brindisi, una maxi inchiesta su velivoli taroccati: che in queste ore torna di particolare attualità e su cui la Voce, meno di un anno fa, ha scritto e messo in rete un paio di significativi reportage che vi proponiamo subito.

Del 7 ottobre 2024,

 

BOEING & LEONARDO / ATTENTI A QUEI DUE

 

E prima ancora, 1 marzo 2024,

BOEING / INCIDENTI, ‘SUICIDI’ & MISTERI DEL COLOSSO AMERICANO

Vi raccomandiamo di leggerli con la massima attenzione, perché alla luce della tragedia di oggi acquisiscono un particolare valore ‘storico’.

Partiamo dalle drammatiche news.

 

DALL’INDIA IN VOLO A BRINDISI

Il velivolo della AIR INDIA era appena decollato dallo scalo di Ahmedabad, nella zona occidentale del Paese, per arrivare a Londra, aeroporto di Getwick. 242 i passeggeri a bordo, la gran parte indiani (169) e britannici (53), 7 portoghesi e 1 canadese. Nessun superstite, secondo le prime ricerche tra le macerie.

Ma il bilancio è destinano ad aggravarsi: perché il 767 griffato ‘Dreamliner’ (linea dei sogni…) è piombato, a pochi secondi dal decollo, su una zona residenziale, centrando in pieno un edificio zeppo di studenti in medicina.

Da autentico horror movie, basta scorrere alcune immagini video.

Secondo le prime ricostruzioni, si trovava ad appena 600 piedi di altezza, neanche decollato. Nessuna esplosione a bordo, nessun rumore di scoppio: un autentico collasso, un cedimento strutturale incredibile da credersi. Mai vista una roba del genere, stando ai pareri di addetti ai lavori.

Il Boeing Dreamliner

E proprio i cedimenti strutturali, guarda caso dei Boeing 767 Dreamliner, sono stati al centro dell’inchiesta portata avanti dalla procura di Brindisi. La quale ha puntato i riflettori sia sui due colossi, Boeing e Leonardo, sia sulle società incaricate dal tandem italo-statunitense di fornite tutta una serie di parti dei velivoli, soprattutto relative alla fusoliera. Si tratta delle sigle “Processi Speciali” e Manifacturing Process Specification”. Erano state scelte da Leonardo proprio per fornire specifici servizi e soprattutto specifiche, strategiche ‘parti’.

Parti che risultavano – secondo alcune denunce – “non conformi rispetto ai progetti e agli standard previsti”, realizzate con “materiali non adatti e comunque non conformi”, in grado di fornire prestazioni inferiori, e quindi con la possibilità di creare pericoli di “cedimenti strutturali”: fino, addirittura, a causare il collasso del pavimento! Da sottolineare un dettaglio numerico: le “parti difettose” sono state montate non su poche decine di velivoli, ma sulla bellezza di 477 DREAMLINER!

Incredibile ma, a quanto pare, vero.

Sembra che le due perizie ordinate dalla procura, e in particolare dal pm Giuseppe Nicola De Nozza, abbiano confermato in pieno le nere previsioni. Ad effettuarle due ufficiali della nostra Aeronautica, Manuele Bernabei e Guido Zucca, la prima; mentre la seconda è stata predisposta da due ingegneri ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile), Paolo Privitera e Anna Maria Dallai. Una grossa mole di indagini è stata poi svolta dalle Fiamme gialle.

La Procura di Brindisi

Non è finita qui. Perché, attraverso alcune rogatorie internazionali, il pm ha chiesto la consulenza sia del Dipartimento di Giustizia Usa che del ‘Federal Bureau of Investigation’. Ancora: sono state raccolte le verbalizzazioni di tre funzionari Boeingnonché di un dirigente della ‘Federal Aviation Administration’ (FAA), organismo statunitense che sovrintende alla sicurezza nei voli.

La lunga inchiesta brindisina si è conclusa ad ottobre 2024. Ci sono 7 indagati, sul groppone accuse da novanta: attentato alla sicurezza dei voli, frode in commercio e inquinamento ambientale: una bazzecola, questa, rispetto ai primi due capi da brivido.

Non si conoscono le identità degli indagati, con ogni probabilità “pesci non troppo grandi”, ossia responsabili o addetti delle due sigle che hanno lavorato per fornire i ‘pezzi’ incriminati ai due colossi. Ma siamo ancora in attesa di sapere cosa deciderà il gip in merito alle richieste di rinvio a giudizio.

Torniamo alla strategica Federal Aviation Administration. La quale circa un anno fa si è vista recapitare una missiva-bomba, firmata da un ingegnere che si è occupato dei progetti Boeing. Si tratta di Sam Salehpour e il destinatario è un pezzo grosso, Mike Whitaker, il numero uno della FAA.

Anche stavolta il dato numerico è sconvolgente. E non fa che confermare quello precedente. Denuncia Salehpour: “Sul totale dei circa 1000 Boeing 787 in volo, oltre 400 sono a rischio di cedimento strutturale”.

Mike Whitaker

Sorge spontanea la domanda alta come un grattacielo di Manhattan: come mai nessuno, a quanto sembra, ha mosso un dito, detto una sillaba, fatto Zero (proprio come Ground Zero) dopo un’accusa tanto pesante quanto circostanziata?

E come mai, ad esempio, la stessa FBI, che di tutta evidenza era a conoscenza dei fatti, è stata zitta e muta?

Per non parlare del protagonista del crime, tutto a stelle e strisce con complicità nostrane. Proprio BOEING: un Moloch intoccabile, come nel più perfetto stile mafioso. Capace, con i suoi miliardi di dollari sporchi, di comprare vite, morti, silenzi e complicità. In un’altra inchiesta della Voce, abbiamo ricostruito la story di un   ‘altro’ ingegnere, guarda caso ‘suicidato’ in circostanze mai chiarite. Era però ben chiaro che, da un paio di anni, aveva denunciato a svariate autorità le colossali magagne di casa BOEING, facendo nomi cognomi e indirizzi. Ma si sa – come abbiamo scritto – chi tocca certi fili muore. Ecco quindi

BOEING / CHI TOCCA I SUOI FILI MUORE

 

PADRONI & MISTERI

Per finire in gloria, non ci resta che darvi qualche ragguaglio tecnico sul colosso a stelle e strisce, soprattutto sul fronte della proprietà, vale a dire chi sono i maggiori azionisti in campo.

Fondata a Seattle in piena prima guerra mondiale, il suo quartier generale, appena un paio d’anni fa, si è trasferito a Crystal City, Virginia, un tiro di schioppo da Washington. 60 miliardi di dollari come fatturato annuo, 5 miliardi di profitti, occupa quasi 150 mila addetti (per la precisione 147 mila) e sulla poltrona di presidente e amministratore delegato siede Robert Kelly Ortbeg. Il colosso da anni vola sulle ali del suo motto, ‘Forever new frontiers’, frontiere nuove per sempre. Soprattutto per le centinaia di fresche vittime innocenti rimaste sul campo in India e alle quali chissà mai se un giorno verrà resa giustizia. Mandando in galera i responsabili: che hanno nomi, cognomi e indirizzi ben precisi. Basta avere solo la volontà politico-giudiziaria di andarli a prendere a casa.

Terminiamo il giro con i padroni del vapore.

Tanto per cambiare, ritroviamo, a farla da ‘padrone’ – è il caso di dire – i solti maxi fondi speculativi che ormai dominano la scena finanziaria e livello globale: investendo e riciclando tutti i danari possibili del mondo, e lavando soprattutto quelli dirty, sporchi e puzzolenti lontano un miglio.

Stavolta, però, la scena è ancora più lurida. Perché se in genere i Fondi si limitano ad una presenza del 20-30 per cento al massimo, stavolta raggiungono quasi la metà dello stratosferico capitale del più grande colosso che vola nei cieli di tutto il mondo.

Ecco quindi, in rapida ma corposa carrellata, i nomi di tutti i Fondi che danno il carburante giusto (e sporco) a super BOEING. Apre le danze VANGUARD, il secondo a livello mondiale, solo alle spalle di BLACKROCK super star.

THE VANGUARD GROUP (8 per cento); NEWPORT TRUST (5,3 per cento); BR (5,2 per cento); STATESTREET CORPORATION (4,3 per cento); FIDELITY MANAGEMENT and RESEARCH Co. (3,4 per cento); CAPITAL RESEARCH MANAGEMENT (4,5 per cento); GEODE CAPITAL MANAGEMENT (4,8 per cento); LOOMIS SAYLES e Co (1,7 per cento); MERRLYLL LYNCH INTERNATIONAL (1,7 per cento).

Ottimo e abbondante.

Per tutti i palati.

E per tappare tutte le bocche.

Capito, understood?


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