Se sognate un REAL-COMO sulle rive del lago traversato da Renzo e Lucia, i promessi sposi usciti dalla leggendaria penna di Alessandro Manzoni, e ora alle prese in epiche partite di calcio con PSG o Barcellona, Bayer oppure Arsenal, non vi resta che attendere solo un po’.
Il tempo necessario – un paio d’anni al massimo – perché i due Re Mida del calcio a livello internazionale e da 6 anni proprietari del Como mettano mano alla tasca per il tocco finale: le ciliegine sulla torta per rendere la squadra competitiva a livello internazionale.
La prima mossa è stata fatta, solo poche ore fa.
Confermando la star emergente delle panchine, l’ex asso del pallone Cesc Fabregas, che ha appena detto NO (di tutta evidenza spinto dalla proprietà) alle sirene dell’Inter, a disperata caccia di un vip dopo la fuga nei paradisi arabi di Filippo Inzaghi, reduce dell’epica debacle alla finale Champions persa (è un record in negativo) per 5 a 0 sotto i colpi del PSG griffato Luis Enrique.
Mentre il club della Madunina è costretto a piazzare una pezza a colori (nerazzurri) con l’ex centrale difensivo rumeno e per pochi mesi trainer del Parma calcio, Christian Chivu, il Como può godersi il talento di mister Fabregas: in attesa, of course, dei rinforzi per dar la scalata, già il prossimo campionato, alla zona Champions.
Un Como che, soprattutto, può contare sul propellente finanziario assicurato dai due padroni del vapore, ossia i super Paperoni d’Indonesia, ai vertici della ultima hit mondiale degli straricchi stilata da Fortune.
I fratelli HARTOMO (Robert Budi e Michael Bambang), infatti, sono i re internazionali del tabacco, a bordo del colosso DJARUM Group che non solo è al top su quel fronte, ma in molti altri, a cominciare da quello finanziario e, da alcuni anni, quello a base di intrattenimento, sport ben compreso.
Vediamo tutte le tessere strategiche e – come detto – arcimiliardarie che compongono il super-puzzle.
Figli del patriarca Oei Wie Gwan Hartomo che fondò l’impero più di mezzo secolo fa, i fratelli si sono rimboccati le maniche e, partendo dal tabacco, il raggio di azione si è man mano allargato e diversificato a tanti settori, tutti capaci di moltiplicare entrate, fatturati e maxi profitti. Il primo, fondamentale tassello è rappresentato dalla partecipazione, ormai diventata di maggioranza, in uno dei maggiori istituti di credito orientali, BANCA CENTRALE ASIA, al timone un altro miliardario indonesiano, Sudono Salim.
Torniamo al ricco tabacco. La gallina dalle uova di ora, DJARUM, infatti, produce tre fra le marche di sigarette più rinomate a livello mondiale (Black, Super e L.A. Lights) e, soprattutto, ha inventato il marchio ‘KRETEK’, una sigaretta caratterizzata da un inconfondibile sapore a base di chiodi di garofano. Un super aroma, secondo gli amanti…
Di recente DJARM Group si è anche ‘allargato’: acquisendo consistenti quote azionarie dell’altra star del tabacco, ‘SAPOERNA’. E, in questo modo, consolidando la sua leadership nel sempre più pingue settore.
Passiamo agli altri business fioriti dalle miracolose foglie di tabacco.
Perché DJARMA Group è una compagnia che si occupa ha gran successo anche nel settore alimentare, delle tecnologie, del banking e dell’intrattenimento.
Ecco alcune perle. Come la azienda elettronica POLITRON; la piattaforma di e-commerce BLIBLI TCIKET; e quella di streaming evideo on-demand MOLA. Questa ultima, a sua volta, ha tutta una serie di floride gemmazioni
Siamo quindi al cospetto di MOLA STUDIO, una dinamica società che produce documentari, film e format tivvù;
MOLA RECORD, etichetta discografica che produce le principali star indonesiane;
MOLA CHILL DRINK, brand di bevande a base di CBD, il ‘cannabidiolo’, componente naturale della cannabis che ‘aiuta’ a rilassarsi e allevia gli stati di ansia.
Passiamo quindi agli affari pallonari.
Quello in riva al Lago di Como non è il primo tuffo nel settore. Perché, in precedenza, i due ottantenni ma sempre intraprendenti fratelli indonesiani si sono cimentati con la ricca sponsorizzazione del Borussia Dortmund. E poi della stessa Inter ai tempi della presidenza Tohir.
Il primo general manager del Como calcio acquistato sei anni fa, nel 2019, è stato infatti Michel Glendale, già ai vertici della squadra nerazzurra nella epoca Tohir. Quel timone, poi, è passato nelle mani di Denis Wise, ex stella del Chelsea, la celebre squadra londinese, negli anni 90.
E approdiamo, finalmente, al più ricco ramo di Como nel quale sono affluiti, da 6 anni ad oggi, affluiscono e a quanto pare affluiranno fiumi sempre più milionari. Una cuccagna per i lariani!
Tutto tramite la rampante SENT ENTERTAINMENT LTD, che si occupa di divertimento in mezzo mondo e sei anni fa ha rilevato la proprietà della squadra, praticamente al collasso. Ossigenandola con le sue milionate di euro e facendole scalare campionati e classifiche, fino al magico approdo, un anno fa, in serie A.
Il segno, in città, si è potuto ammirare ben presto: con la Galleria Como, nel centro cittadino, sempre più a la page, illuminata da una griffe inventata dallo stilista indonesiano che va per la maggiore, Didit Hediprese Tyo: la linea d’abbigliamento e accessori d’ogni tipo fa mirabilie.
E per lo stadio lariano, il Senigallia, è previsto un prossimo restyling da 40 milioni di euro; mentre il centro sportivo di Mezzate verrà ulteriormente potenziato.
Non ce ne sarebbe bisogno, vista la immensa liquidità dei due patron indonesiani. Ma nuovi soci sono i benvenuti: soprattutto se ex star del mondo pallonaro in vena di investire. Per fare solo un esempio, l’ex Juve e Arsenal, il francese Thierry Henry,grande amico di Fabregas.
E proprio per questo il nascente astro della panchina non può muoversi dalle rive – sempre più dorate – del Lago….
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