“Ego te absolvo”…eccetera. Per eccetera riguarda la ‘punizione’ del confessore che ti libera dai peccati se rivolgi al cielo il sacro omaggio di dieci ‘Ave Maria’ e cinque “Padre Nostro”. Detto in premessa di questo breve racconto, tra satira e segnali di sconcerto, s’intuisce la voglia di non infierire sul riposo post prandiale di Claudio Lotito, padrone della Lazio calcistica, parlamentare che se non ci sfugge qualche suo trascorso ideologico, ha come obiettivo da autostima assurgere a numero uno dell’appetitosa giostra della serie A, carica forse prestigiosa, sicuramente di strapotere. Di qui l’ingaggio di Forza Italia, in cui si colloca politicamente Lotito. Occhi chiusi e profonda respirazione s’appisola e la siesta nell’aula parlamentare rende meno succube dell’ingrato onere di governare la sua impresa e a latere di richiamare alla guida tecnica della squadra il corteggiatissimo Sarri. Egli s’abbandona al sonno postprandiale, alla pennichella, detto nel suo dialetto romanesco.
Con invidiosa cattiveria le ‘nikon’ dei fotografi di scena di Palazzo Madama fissano con le loro fotocamere il sonno ristoratore di Lotito, taluni con l’idea di mettere a segno uno scoop da proporre a testate filo centro-sinistra, altri solo per lo sfizio di immortalare la tragicomica risposta di un ‘onorevole’ allo snocciolare falsità della sua premier, al bla-bla di ragioni irragionevoli per informare il Parlamento della posizione che porterà il governo al prossimo Consiglio europeo. Tra i banchi della maggioranza, nel settore Forza Italia, Lotito si abbandona a un pisolino meditativo e i colleghi non se la sentono di strapparlo dalle braccia di Morfeo. Non è noto se il presidente della Lazio ha dormicchiato anche mentre si discuteva del decreto legge del cosiddetto “piano “sicurezza”, che avvicina il regime in corso alla violenta repressione fascista del Ventennio. Il time out antistress di Lotito lo ha disturbato l’ingeneroso, consanguineo forzista Gasparri con aspro rimprovero. Non infieriamo, il ‘dormo o son desto’ del calciofilo laziale in fondo non è il colmo della discrasia con i doveri istituzionali delle Camere. Il peggio è nel racconto per immagini di Senato e Camera dei deputati deserti nell’intero emiciclo e ancor più squallidamente nei banchi di ministri e sottosegretari:. la crudele obiettività della fotografia ha mostrato le aule con non più di dieci parlamentari mentre si denunciavano e si condannavano con una mozione il genicidio del popolo palestinese, le farneticazioni sul decreto che in un sol colpo mette il bavaglio all’informazione, azzera ogni forma di dissenso, priva il mondo del lavoro del diritto di manifestare pubblicamente la difesa dell’occupazione, punisce con pene assurde la protesta anche passiva dei detenuti, delle condizioni disumane nelle carceri. Tale Berrino, capogruppo di Fratelli d’Italia della commissione Giustizia, suggerisce di mettere in carcere anche i figli di donne che hanno commesso reati. Boccia, Pd: “…e questo è il partito “Yo soy Giorgia donna, madre cristiana”, ma Lotito non lo avrà sentito, perché beatamente estraneo.
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