KEIR STARMER / TUTTE LE CONNECTION, VIA “MI6”, PER IL GOLPE IN SIRIA

Lo storico MI6, ossia il super Servizio segreto britannico, è il burattinaio che ha tirato i fili per l’ascesa al potere, in Siria, di Abu Mohammad Jolani.  

Protagonista del ‘golpe’ è, infatti, Jonathan Powell, per un decennio braccio destro di Tony Blair a Downing Street, finito nell’ombra per alcuni anni e incredibilmente riemerso proprio come braccio sinistro dell’attuale premier britannico, laburista of course, Keir Starmer. Incredibile ma vero, oggi mister Powell è il consulente a tutto campo per “le questioni di politica estera, sicurezza, difesa, economia internazionale del Regno Unito”.

Abu Mohammad Jolani. Sopra, Keir Starmer

A lanciare la bomba, nel corso di una conferenza stampa che si è svolta qualche giorno fa al Consiglio degli Affari Esteri in quel di Baltimora, negli Usa, è Robert Ford, ex ambasciatore a stelle e strisce proprio in Siria dal 2011 al 2014.

La notizia è stata totalmente oscurata dal mainstream e dai media occidentali. Ne scrive – unica voce nel deserto informativo più totale – uno dei più autorevoli giornalisti investigativi a livello internazionale, Kit Klarenberg, che ha firmato grandi reportage sul ruolo svolto, nel corso degli anni, dall’MI6, svelandone le connection e la ‘firma’ su una lunga serie di fatti & misfatti, soprattutto a base di golpe in mezzo mondo.

Partiamo proprio dall’esplosivo racconto di Ford, così come ricostruito da Klarenberg.

Nel 2023 un’Organizzazione Non Governativa britannica, specializzata nella ‘risoluzione dei conflitti, gli ha fatto una super offerta: volevano la sua ‘assistenza’ per trasformare Hay’at Tahir al-Sharaa (HTS), ossia la propaggine di Al-Qaeda e poi dell’Isis che ora pretende di governare la Siria, da gruppo terrorista a forza politica. La ONG era interessata soprattutto al rebranding di Ahmed Hussein al Sharaa, più noto oggi come Abu Mohammad Jolani, l’attuale autoproclamato Presidente della Siria”.

Catturato con il grado di comandante di Al Qaeda a Mosul, in Iraq nel 2006, era poi stato inspiegabilmente rilasciato dagli Stati Uniti nel 2011, proprio mentre stava nascendo la ‘rivoluzione’ siriana fomentata all’estero”.

Ford spiega di aver incontrato Sharaa in due occasioni: prima a settembre 2023, poi a gennaio 2024, dopo che HTS aveva preso Damasco. E racconta: ‘Sharaa non era assolutamente pentito del suo passato di militante. Non si è mai scusato per gli attacchi terroristici in Iraq o in Siria’. I commenti di Ford forniscono una prova convincente del fatto che, lungi dall’aver conquistato alla fine del 2024 come un fulmine a ciel sereno il potere in Siria, HTS era stato preparato per anni in modo perfetto e segreto dalle potenze occidentali per sostituire il governo di Bashar al-Assad, con la Gran Bretagna a guidare lo sforzo”.

Molto chiaro, perfino elementare, Watson.

Eccoci alla misteriosa ONG che ha diretto le operazioni, secondo la minuziosa ricostruzione firmata dal reporter investigativo britannico.

Si tratta di ‘INTER MEDIATE’, sigla fondata nel 2011 dall’onnipresente Powell che all’epoca ricopriva il delicato ruolo di capo staff del premier Blair: poltrona che ha occupato per un decennio strategico, ossia dal 1997 al 2007. Ufficialmente la ‘mission’ della società è stata quella di “promuovere la risoluzione dei conflitti e la riconciliazione attraverso il dialogo e la mediazione”. E comunque si è preoccupata di garantire ai ‘clienti’ la massima ‘riservatezza’, riconoscendo che in certi contesti “è necessario un processo confidenziale, soprattutto per lo svolgimento delle discussioni iniziali”.

Le “consultazioni confidenziali” però si sono svolte di tutta evidenza tra i rappresentanti HTS e le loro ‘controparti’ occidentali, finalizzate al golpe che ha detronizzato Assad e portato al potere il governo fantoccio griffato Jolani.

Ma qual è stato il referente base di tutte manovre e operazioni che più torbide non si può? L’MI6, non si scappa, secondo Klarenberg.

Perché, ad esempio, Inter Mediate ha ricevuto oltre 4 milioni di sterline dal ‘Foreign Office’. E una conferma arriva anche dalle e-mail partite dall’ufficio di Hillary Clinton quando ricopriva la carica di Segretario di Stato: la società, veniva comunicato, “lavora a stretto contatto con MI6”. Anche il suo assistente senior dell’epoca, Jake Sullivan, confermava che Jonathan Powell aveva “lanciato una Ong che ha già avviato un lavoro sotterraneo molto interessante”. Lavoro sporco, ‘dirty’ nei messaggi: in Birmania, Somalia, Siria e Yemen, tanto per citare alcuni casi. Ed aggiungeva, il candido Sullivan, che Inter Mediateopera a stretto contatto con il Ministero degli Esteri britannico, il Consiglio Nazionale di Sicurezza e l’MI6”, tanto per cambiare musica.

Non è certo finita qui. Perché il fratello dell’ubiquo Powell, Charles, è al timone della ‘FONDAZIONE SAID’ che fa capo al miliardario e ovviamente filantropo Wafic Said, pezzo da novanta nel mondo della finanza, un siriano con il passaporto britannico. Il quale, ciliegina sulla torta, solo pochi mesi fa, metà gennaio 2025, ha incontrato presso il Palazzo presidenziale di Damasco proprio Jolani. E non è stato certo per un aperitivo…

Il cerchio si chiude. Soprattutto se osserviamo più da vicino il comportamento tenuto dal governo laburista britannico (sic) subito dopo il golpe a Damasco e il ruolo, sempre più strategico, svolto da Powell gomito a gomito con Starmer.

Wafic Said

Leggiamo le illuminanti parole di Klarenberg: “E’ proprio per via dei rapporti di lunga data tra MI6 e HTS, tramite Inter Media, che la Gran Bretagna è stata la prima nazione occidentale a riconoscere l’ascesa al potere di HTS di Siria. E per questo Starmer ha accolto in modo caloroso la notizia, arrivando a dichiarare che la presa di potere del gruppo (di Jolani, ndr) significava ‘un ruolo più attivo per Londra nella regione’”.

Detto fatto, la crema della diplomazia britannica ha incontrato ‘formalmente’, a dicembre 2024, i rappresentanti HTS: e ben poco conta se alcuni media hanno fatto presente che si è trattato di un meeting del tutto illegale, visto che la legge, nel Regno Unito, ha messo al bando la formazione griffata Jolani come “terroristica”. Chissenefrega.

Ecco come dipinge il redivivo Powell ‘The Spectator’: “Può avere influenza sulla politica estera più di chiunque altro nel governo britannico. Ben più dello stesso ministro, al pari dello stesso Starmer”.

Ministro ombra? A quanto pare, molto di più: in perfetto stile british. Servizi davvero reali: vedi alla voce Lady D


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