MICROSOFT / TUTTE LE CONNECTION CON TEL AVIV NEL GENOCIDIO

La storica regina dell’informatica fondata da Bill Gates, MICROSOFT, è da un paio di decenni in combutta con i governi israeliani e ora sta contribuendo in modo decisivo al genocidio del popolo palestinese.

La collaborazione tra la star di Big Tech ed Israele era nota da tempo. Ma i dettagli sui rapporti sempre piò organici stanno emergendo, in tutta la loro portata, solo adesso: con una perfetta ‘osmosi’ tra la mitica azienda statunitense e gli apparti militari (IDF, ossia l’esercito) e d‘intelligence israeliani. Nonché il basilare supporto tecnologico fornito dalla sigla a stelle e strisce per portare avanti le operazioni di rastrellamento a Gaza.

Bill Gates. Sopra, il palazzo Microsoft al parco tecnologico GAV YAM di Beersheba, in Israele

I media occidentali ignorano e oscurano le notizie da novanta, of course, per non disturbare i killer in doppiopetto tanto ‘umanitari’, come Bill Gates, impegnato nell’ultimo quindicennio sul fronte dei vaccini e dei cambiamenti climatici, nonché in sella all’Organizzazione Mondiale della Sanità, di cui è ormai primo finanziatore-donatore a livello internazionale. E/o come il boia di Tel Aviv, Bibi Netanyahu che continua a godere – incredibile ma vero – delle più ampie coperture collusive, a partire dalla UE capeggiata da una nazi in carriera, Ursula von der Leyen; a sua volta alle prese con il ‘Pfizergate’, la dirty story dei contratti da 71 miliardi di euro per l’acquisto dei vaccini ‘Comirnaty’ che stanno ammazzando migliaia e migliaia di cittadini costretti – in modo altrettanto nazi – a subirli.

Davvero ai confini della realtà. Ma ben dentro quelli di un’Europa sempre più guerrafondaia, ‘suicida’ (vedi appunto alla voce vaccini anti covid) e corrotta. Basti osservare, nelle ultime ore, cosa sta combinando il neo Cancelliere – e siamo all’ennesimo nazi in pista – in Germania, Frederich Merz, che ha appena deciso di fornire (e invita tutti i paesi UEa farlo) armi a più non posso e a lunga gittata all’Ucraina per colpire la Russia. In perfetto stile Dottor Stranamore.

Ma torniamo alle NERE imprese griffate Microsoft. Censurate dal mainstream e riprese unicamente da un sito indipendente, “! Do Not Panic!”. Che denuncia: “Giorni fa Microsoft ha ammesso di aver fornito grandi quantità di servizi di Intelligenza Artificiale e di archiviazione cloud ad Israele durante questi anni di genocidio a Gaza”.

E rincara la dose, una sorta di risposta ai tanti, troppo ‘negazionisti’ dell’attuale operazione nazista contro i palestinesi: ultimo, in ordine di tempo, l’anchorman de noantri Enrico Mentana. “Proprio come i crimini della Germania non sarebbero stati possibili senza le tecnologia fornita da IBM per rintracciare, catturare e ammazzare ebrei, rom e disabili, l’apartheid e il genocidio dei palestinesi oggi non sarebbe possibile senza il grande supporto fornito da Microsoft”.

Siamo solo all’inizio di un lungo elenco di crimini perpetrati dalla più che ‘collaborazionista’ star nel firmamento Usa.

Rammenta ‘Do Not Panic’:I legami tra Microsoft e Israele sono così lunghi, profondi ed estesi che può essere difficile capire dove finisce Microsoft e dove comincia lo Stato d’Israele”.

Ecco alcune cifre che subito parlano chiaro. Il colosso fondato da Super Bill impegna più di mille (1.000) tra ex soldati dell’esercito ed ex dipendenti dell’intelligence israeliana nei suoi uffici, sia di Tel Aviv che del suo quartier generale di Redmond (Seattle), nonché nelle varie sedi sparse negli Stati Uniti, da Miami a San Francisco, da Boston a New York.

Subito un poker di top manager.

Jonathan Bar Or: ora responsabile della sicurezza a Redmond, per alcuni anni tra le fila IDF.

Eithan Shteinberg: è il senior manager nella sede di Bellvue, vicino a Redmond, dopo aver ricoperto importanti incarichi per un decennio con IDF; ha anche lavorato per l’azienda militare israeliana ‘Elbit’.

Roy Rudinstein: opera a Boston e dirige ‘Fabric’, la piattaforma analisi-dati di Microsoft, dopo aver lavorato 9 anni nell’IDF sul fronte delle “tecnologie all’avanguardia per i veicoli ‘autonomi’ e dello sviluppo rapido di unità speciali”.

Joseph Barenbilt: è uno dei responsabili del sistema ‘MICRSOFT AZURE’, punta di diamante nel corso del conflitto; ed è stato uno dei più apprezzati “operatori di un’unità di coordinamento d’elite delle operazioni speciali israeliane”.

Da un elenco all’altro eccoci a quello di tutte le sigle israeliane (soprattutto star up ma certo non solo) acquisite da Microsoft nell’ultimo quarto di secolo, ossia dal 2000 fino ad oggi: regolarmente ‘avviate’ militari che hanno spesso ricoperto ruoli di notevole importanza strategica nell’IDF. Tra parentesi troverete l’anno di acquisto.

WEBAPPOINT (2000); MASSIMALE (2001); PESCA (2002); PELLICANO (2003); COMUNICAZIONE CON LE BALENE (2004); STEKO (2007); SISTEMI 3DV (2009); AORAFO – Analisi Avanzata delle MICACCE (2014); ADALLOM – Microsoft App Cloud Security (2015); N-TRIGONOMETRIA (2015); SECUR ISLAND TECHHLOLOIES (2013); EQUIVIO (2015); HEXADITE (2017); CLOUDYN (2017); CYBER (2020); PCER5 (2021); ORIGI (2022).

L’ultimo acquisto nello sterminato shopping, quello di ‘Origi’, riguarda una start up creata da Iris Shoor, una militare da non poco tra le fila dell’IDF per parecchi anni. La società si occupa di analisi e monitoraggio web.

Un’altra notizia da non poco. ‘ADAMOCS’, fondata negli anni ‘80 da veterani dell’IDF, appena un paio d’anni fa, nel 2023, ha firmato un accordo con Microsoft per la creazione di una nuova piattaforma nel settore delle telecomunicazioni. Società non poco opaca, per usare un eufemismo: una ventina d’anni fu sospettata di spiare addirittura la Casa Bianca e il Dipartimento di Stato Usa, operando come copertura del Mossad, lo storico Servizio segreto di Tel Aviv.

Veniamo infine alle ultime dolenti, anzi criminali note sul genocidio e il ruolo svolto da Microsoft, non poco strategico.

Racheli Dembrinsky

Secondo il reportage pubblicato dal magazine ‘+972’, il sistema utilizzato dall’inizio dello sterminio IDF per occuparsi del registro della popolazione e degli spostamenti dei palestinesi in Cisgiordania e a Gaza, denominato ‘Rolling Stone’, viene gestito da un delle perle dello star system griffato Gates, l’onnipresente MICROSOFT AZURE. Funzionari e dipendenti dell’azienda a stelle e strisce lavorano quotidianamente, da mesi e mesi, al fianco di quelli IDF, per sviluppare prodotti e sistemi in grado di rendere sempre più efficace la caccia al palestinese, come nel più attrezzato dei safari.

Il responsabile informatico dell’IDF, Racheli Dembrinsky, in una recente conferenza stampa ha descritto lIntelligenza Artificiale fornita soprattutto da Microsoft (ma non solo) come un’arma “di efficacia operativa fondamentale” per l’esercito di Tel Aviv. Su un grande schermo, alle sue spalle, appariva un gigantesco logo di Microsoft Azure.

Come, del resto, da anni una altrettanto gigantesca bandiera israeliana sventola e drappeggia lungo i piani del mega ufficio di Microsoft acquartierato nel Parco Tecnologico ‘GAV YAM’ a Beersheba, in Israele of course. Manca solo, a fianco, il pacioso faccione del miliardario-filantropo che dà una grossa mano da anni al governo criminale di Tel Aviv, sempre più impegnato nel portare a termine. in tempi brevi, il genocidio.

Per saperne di più sui su fatti e misfatti del fondatore di Microsoft, e rileggere articoli e inchieste messi in rete negli ultimi anni dalla Voce, basta andare alla casella CERCA, che si trova in alto a destra della nostra home page e digitare BILL GATES: ne ritroverete a iosa.


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