Qualcuno lo aveva definito “un visionario” per le sue battaglie controcorrente. Come quando assunse in Tribunale la difesa di Diego Armando Maradona negli anni in cui tutta la stampa mondiale lo definiva un evasore per decine di milioni di euro rispetto al Fisco italiano. Alla fine ha avuto ragione lui, l’avvocato Angelo Pisani, che a partire dal 2020 ha ottenuto una serie di vittorie in Cassazione, dimostrando che il suo amico Diego era stato sempre innocente e quelle tasse erano state già pagate dalla Società Calcio Napoli, l’effettivo debitore. E che tutto questo ben lo sapevano gli implacabili esattori, cui conveniva quella colossale operazione di marketing, lanciata attraverso una autentica caccia all’uomo contro il più grande campione di tutti i tempi.
Naturale perciò che da alcuni anni a questa parte Angelo Pisani abbia accettato un’altra sfida, non meno coraggiosa sul piano legale e sociale: dimostrare che, al di là della vulgata comune, esiste una violenza femminile contro il partner in grado di arrivare ad uccidere. Una violenza fisica, anche, ma il più delle volte psicologica, giudiziaria e, soprattutto, economica.
Così Pisani ha fondato dal 2022 il servizio antiviolenza nazionale 1523.it, una squadra di pronto intervento formata non solo da avvocati, ma anche da psicologi, psicoterapeuti ed altri operatori sociali, quasi tutti di sesso femminile. E sono ormai molte centinaia le vie crucis di uomini – ma anche anziani e bambini – che, “scartati” dal 1522 sol perché non di sesso femminile, hanno trovato sostegno, accoglienza e difesa nel 1523, non a caso definito numero blu, o punto azzurro.
Oggi molte fra quelle storie hanno trovato spazio in un libro a firma di Angelo Pisani dal titolo “L’altra violenza – Giustizia senza pregiudizi e discriminazioni”, con prefazione del magistrato Nicola Graziano, neo presidente italiano di Unicef, e l’introduzione della curatrice Rita Pennarola, giornalista d’inchiesta, autrice del recente “La repubblica delle toghe” per La Bussola Edizioni.
«Partendo dalle statistiche che dicono che nel 2023 su 147 omicidi volontari commessi in ambito familiare, gli uomini risultano vittime in 50 casi mentre le donne in 97 casi, Angelo Pisani pone un interrogativo scomodo ma preoccupante allo stesso tempo», scrive Graziano. Che aggiunge: «Il suo è un contributo vero, leale e corretto e, se pure può dare fastidio raccontare certe verità, Angelo sa bene che chi le sente dentro non può esimersi dal denunciarle, perché sarebbe un imperdonabile complice e questo lui non se lo perdonerebbe mai!».
«Anche Angelo – precisa dal canto suo la curatrice Pennarola nell’introdurre il volume – da avvocato e da uomo ha difeso tante donne abusate, ferite, devastate dal seme maligno della violenza maschile. Ma ciò non gli ha impedito di volgere il suo sguardo e le sue competenze alla parte “oscura” delle vittime: i senza difesa, i bambini, gli anziani, le scorie di una società basata sulla propaganda, secondo la quale sono solo le donne a dover essere assistite, anche dallo Stato, anche dalla legge, anche dai servizi sociali».
Certo è che l’insopprimibile passione di Angelo Pisani per la giustizia e la verità ha coinvolto decine di autorevoli avvocati, giornalisti ed altri autorevoli opinionisti, molti dei quali firmano nel libro intense post-fazioni ed imperdibili dialoghi con l’autore. Saggi dai quali il lettore riceve anche notizie inaspettate. Scrive ad esempio la vicepresidente dell’Eurispes, Susanna Fara: «Il superamento dell’equazione “uomo uguale cattivo, bruto, sopraffattore” è oggi necessario alla luce dei cambiamenti sociali, ma anche nella consapevolezza di come si stiano trasformando ed orientando anche le nuove generazioni. Ad esempio, il numero di casi di bullismo o cyberbullismo al femminile rappresentano un campanello di allarme che non deve essere sottovalutato. Si sta delineando infatti una nuova tipologia di aggressività e di sopraffazione che tipicamente non ha genere».
Il riferimento, ricorrente nel volume, è anche alla violenza giuridica, «la forma – scrive Pisani – oggi più diffusa o addirittura sistematica, la pratica di utilizzare la legge come forma di controllo e dominio all’interno di una relazione familiare, generalmente usata per minacciare il partner con false accuse. “Se non fai ciò che dico io, chiamo i carabinieri e dichiaro che hai molestato nostra figlia…”. Questo genere di mogli o compagne sa bene che in molti casi esiste in tribunale un doppio standard nel giudicare una vittima maschile da una vittima femminile, una specie di doppiopesismo: sentenze lievi quando si è accertato che è stata la donna a maltrattare o ha lanciato false accuse contro il partner». E «in queste circostanze assai raramente si arriva all’incriminazione della donna per falsa testimonianza e calunnia». «A farne le spese – incalza Pisani – è sempre più spesso l’uomo, intimidito dall’uso distorto del sistema giuridico fatto dalla moglie o compagna. Attraverso minacce di azioni legali infondate, false dichiarazioni alla Polizia o ai Carabinieri, ma anche con la sola intenzione manifestata di rendere tali testimonianze, sostanzialmente finisce col trovarsi in una condizione di estrema coercizione e subalternità». Una condizione che più volte, come si documenta nel libro, ha condotto l’uomo al suicidio.
Dedicato «ai figli ed a tutte le persone giuridicamente deboli, a chi ogni giorno lotta per il raggiungimento di quella parità di dignità e diritti scolpita nella nostra Costituzione ma dimenticata dalla società e ingiustizie, agli uomini e donne, che con uguale dignità e diritti contrastano uniti ogni forma di violenza, a chi crede che il bene vince sul male, un traguardo possibile da raggiungere insieme», il libro di Angelo Pisani è da oggi su Amazon.
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