Si, la premier in quest’occasione si è proprio superata. Lo ha fatto annunciando alla stampa la sua ricandidatura alle prossime elezioni nazionali. Ha dichiarato che utilizzerà, in quell’occasione, uno slogan che ritiene legittimo e che dovrebbe recitare più o meno così “… lo avevamo promesso e l’abbiamo fatto“. Questo per dire agli ingenui elettori italiani che avrebbe mantenuto ancora una volta le sue promesse elettorali.
Ma sarà poi vero? Francamente ci sembra ardito sostenere questa tesi. Non foss’altro perché è falsa. E supporta la tesi che vede gli italiani come un popolo dalla “memoria corta”. Proviamo qui a ricordarle queste promesse … almeno quelle più importanti.
- La prima promessa è stata detta quando ha dichiarato che, come primo atto di un suo governo, avrebbe cancellato la odiosa Legge Fornero sulle pensioni. Ma poi ha dovuto verificare che non poteva farlo senza mettere in crisi i conti pubblici e quindi ha pensato bene di renderla ancora più rigida.
- Aveva promesso di elargire 1.000 euro ad ogni famiglia fragile, “da richiedere solo con un click”. In molti hanno provato a cliccare, a cominciare da pensionati e lavoratori a basso reddito, ma dei 1.000 euro nessuna traccia.
- Aveva giurato in reiterati spot televisivi in cui si è rappresentata ad una pompa di benzina, di abolire quelle “odiose accise” sui carburanti. Ma non solo stanno ancora lì, anzi le ha persino aumentate.
- Aveva solennemente promesso di portare tutte le pensioni minime ad almeno 1.000 euro (ricordate? Era una vecchia consuetudine berlusconiana, ripetuta ad ogni campagna elettorale). Si è fermata ad aggiungere la miseria di 1 euro e 80 centesimi al mese.
- Aveva garantito di azzerare l’IVA su alcuni beni di prima necessità a cominciare dal pane, dal latte e dalla pasta. Non solo non l’ha fatto, ma i prezzi sono ulteriormente aumentati.
- Avevano solennemente giurato, utilizzando anche in questo caso degli spot televisivi, di cancellare il canone Rai inserito truffaldinamente nelle bollette. Puntualmente l’ha aumentato riportandolo da 70 a 90 euro, ed è rimasto lì incluso nelle bollette.
- Aveva sbandierato la volontà di riproporre il famoso blocco navale, richiesto con insistenza dal leader leghista. Ma anche in questo caso ha clamorosamente rinunciato a farlo ed evita persino di parlarne.
Questi sono solo alcuni dei famosi “risultati straordinari” del suo governo sugli obiettivi raggiunti. Se sono questi i risultati ottenuti del suo governo, e se questi sono i risultati da rivendicare con orgoglio, allora ci chiediamo con quale faccia si presenterà al paese per rivendicarli. In questo caso dovrà mentire ancora una volta. Dovrà ancora mentire come quando ha fatto quando ha dichiarato, col suo tono romanesco tornato fuori controllo, di aver rimpatriato ben il 25% degli immigrati ospitati in Albania. Ha usato le percentuali anziché i numeri assoluti perché si è trattato di appena 36 immigrati transitati in Albania e quindi quel 25% di immigrati rimpatriati sono stati solo 9, a fronte delle migliaia di irregolari ancora presenti in Italia. E tutto ciò mentre ha rifiutato con sdegno di aderire ad una riduzione dei tempi di attesa per far ottenere la cittadinanza a quegli immigrati regolari che già lavorano e pagano le tasse in Italia.
Il tutto senza nemmeno provare ad accennare ai mirabolanti successi più strettamente “politici”, come il suo ruolo di leader sugli scenari politici europei e mondiali. Né tantomeno alla sua pretesa di porsi quale ascoltata pontiera tra le due sponde dell’Atlantico, in virtù di un suo preteso rapporto privilegiato con il presidente americano Trump. Naturalmente, questa ambizione espressa prima dei disastri elettorali in Canada e in Australia subiti da altri politici vicini al presidente americano. La Meloni ha miseramente fallito ogni qualvolta ha rivendicato un ruolo da alleata privilegiata del potente tycoon.
Sembra proprio che l’unica cosa che gli sia sempre riuscita in questi anni di governo sia stata quella di citare la sinistra, le opposizioni, il PD e i governi che l’hanno preceduta di tutto ciò che non è riuscita a fare in questi oltre tre anni di governo. Lei ne è uscita, a suo dire, sempre politicamente vergine e scevra da ogni responsabilità. Ma non ha mai pronunziato una sola parola di condanna sul genocidio in atto in Palestina, sul fallimento dell’intermediazione trumpiana nel conflitto russo ucraino, sulle modalità ricattatorie di imposizione dei dazi a mezzo mondo. Mai neanche un cenno nemmeno sui tanti episodi di malgoverno dei suoi ministri, a cominciare dai pessimi rapporti con la magistratura considerata “nemica”, dalla sua costante copertura alle azioni sconsiderate di qualche suo ministro pistolero, ai reati fiscali della sua inamovibile ministra del turismo, al clamoroso fallimento dell’infelice incursione in Albania per costruire nuovi e costosissimi centri di accoglienza per migranti. Infine, la sua palla al piede, quel cognato gaffeur, ministro dell’Agricoltura, che ha detto tante castronerie, non si capisce se per ignoranza o per ingenuità. Ultima quella detta in pompa magna in occasione di un incontro sul vino italiano. “… non è il vino a fare male alla salute, lo è più l’acqua”.
Fino ad auspicare di apporre anche sulle bottiglie di acqua minerale lo stesso avviso di pericolosità che troviamo in bella mostra sui pacchetti di sigarette.
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