NAPOLISSIMA

[Momenti di sport, euforia, orgoglio nazionalista, Italia uber alles, lampi di follia dei “Forza Napoli sempre”, tensioni sociali palpabili, auspici, tifo, scaramanzia, applausi e il loro contrario, fiumi di parole, tripudio di immagini, nomi, eventi, felicità e scetticismo, interferenze rapaci della politica, e…’oppio dei popoli’ o “così va il mondo che male c’è?”]

COSÌ ALLA RINFUSA: Jasmine Paolini spegne l’ambizione di Coco Gauff, tennista americana numero tre del mondo, fisico imponente, di laurearsi regina degli Internazionali d’Italia e dedica il titolo di campionessa al presidente della Repubblica, spettatore-tifoso del match. Sinner di nuovo magnifico number one! E Napoli proietta sul 2027 la mitica immagine di golfo definito perfezione suggestiva, scelto per la meraviglia delle regate che assegnano l’America’s Cup. Ma già ora, la città vive vibranti fermenti in dolce attesa dell’evento che spera legittimi il precoce ottimismo della tifoseria più calda d’Italia: su bandiere, drappi, magliette, cappellini, oggetti di culto, c’è il numero 4 (quarto scudetto del Calcio Napoli). Già elaborato e dettagliato il progetto della festa anche se alla certezza di attivarla mancano i punti delle ultime due partite. Oltre l’immediato, il beneficio degli effetti collaterali prodotti dal secondo ‘Rinascimento’ di Partenope, meta di turismo come mai è accaduto in passato e l’invito a chi l’amministra a non sottovalutare le opportunità di questa fertile primavera.

 

IL CALCIO, PASOLINI IL SUO MONITO ‘OPPIO DEI POPOLI’. Dai dizionari della lingua italiana, ben frequentati dallo ‘scomodo’ intellettuale, la definizione di ‘oppio’: Può influire sulla coscienza e la visione della realtà”. Pasolini non fa sconti allo sport più famoso del mondo: “Diversivo e motivo di futile gioia per le masse sfruttate, immagine vincente e nazionalista dell’Italia sportiva, di una nazione “senza cultura”. L’uruguaiano Galeano (dal suo ‘Splendori e miserie del gioco del calcio’):Il disprezzo di molti intellettuali conservatori si fonda sulla certezza che l’idolatria del pallone è la superstizione che il popolo si merita. Molti intellettuali di sinistra squalificano il calcio perché castra le masse e devia la loro energia rivoluzionaria”. Pasolini: “È lo sport praticato che nobilita l’uomo dal punto di vista sociale e fisico, è lo sport spettacolo, attività stupida e tuttavia molto umana, che rimane, in ogni caso, un’evasione. L’Italia è un Paese in cui lo sport viene seguito molto e praticato poco: tale discrepanza crea, inevitabilmente, l’illusione che l’Italia dei trionfi internazionali corrisponda a quella reale, ipocrisia legata alle vittorie sportive in campo internazionale, spesso enfatizzate oltremodo e caratterizzate da punte di patriottismo esasperato, se non di vero e proprio nazionalismo.  Insomma, calcio “oppio dei popoli”.  Helenio Herrera: “Il calcio serve a distrarre i giovani dalla contestazioneServe a tener buoni i lavoratoriServe a non far fare la rivoluzione. Come fa Franco in Spagna con le corride”. Calcio? Sì, sed cum iudicio.


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