Ho pensato “Noooo, altre venti pagine di Repubblica sull’evento ‘Papa LeoneXIV’: lo segnala un’amica Facebook nel commentare l’articolo che ho pubblicato ieri sulle 20 e più pagine ‘papali’ riservate al neo letto pontefice e devo la verifica della notizia al mio edicolante che mi ha consentito di sfogliare gratuitamente il quotidiano diretto da Mario Orfeo. Sì, è così, altre venti pagine e nella prima la gigantografia del pontefice di spalle, in preghiera sulla tomba di Bergoglio, forse per ringraziarlo del lavorio ante mortem per la sua elezione. Una lettrice chiede ragione a Merlo (rubrica Posta e risposta) delle venti e più pagine di ieri su Leone XIV e la risposta è sconcertante: “…è un dovere farlo a ogni morte di Papa). Vedi caro Merlo, se avessi ragione giornali come l’Osservatore Romano, l’Avvenire, Famiglia Cristiana, avrebbero dovuto celebrare l’evento con almeno il doppio delle pagine e delle immagini. Ma non mi va di infierire e assolverei cristianamente la redazione di Repubblica se avesse assegnato altrettanto spazio ai prossimi referendum che la destra boicotta con il silenzio, l’invito all’astensione e con soggetti (La Russa, presidente del Senato), che in spregio al dovere istituzionale di un Paese democratico annunciano il loro “no” ai cinque quesiti proposti dal sindacato.
QUESTI, CHE LA RAI MELONISTA IGNORA con evidente protervia. Quattro sono relativi al lavoro, uno alla cittadinanza: Licenziamenti nel contratto a tutele crescenti. Si propone l’abrogazione della norma del Jobs Act che impedisce il reintegro nel posto di lavoro dopo un licenziamento illegittimo, garantendo solo un indennizzo economico. Indennità per licenziamenti nelle piccole imprese. Si chiede di eliminare il tetto massimo di sei mensilità di indennizzo per i lavoratori licenziati illegittimamente in aziende con meno di 16 dipendenti. Contratti a termine. Si propone di reintrodurre l’obbligo di motivare l’assunzione con contratti a tempo determinato, eliminato dalla riforma Renzi. Responsabilità negli infortuni sul lavoro. Si chiede di estendere la responsabilità anche al committente, oltre che all’azienda appaltatrice o subappaltatrice. Cittadinanza. Si propone di dimezzare da 10 a 5 anni il periodo minimo di residenza legale in Italia per ottenere la cittadinanza. 5 sì!
MI PERMETTERAI, ILLUSTRE COLLEGA, di raddoppiare la riflessione critica sulla gestione degli spazi di Repubblica, sui contenuti ‘confindustriali’ dominanti, la ‘singolare’, elettiva affinità con il mondo dell’alta moda e l’ovvia (!) attenzione per le auto. Mi segnalano che ieri il vostro giornaliero colonnino di poche righe, che ricorda i 177 giorni del cooperante Trentini in un carcere del Venezuela senza un perché, appariva accanto al riquadrato dei necrologi. Scusa l’irriverenza, ma è sembrata una scelta macabra. Non dico venti pagine, ma è un’intrusione, una forzatura, chiedere di approfondire con spazi adeguati il caso Trentini su cui il governo, sollecitato a risponderne, dice ermeticamente “Ci stiamo lavorando’’.
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