La recensione – DANIELA CARINCI/LA POESIA PER COMPRENDERE IL MONDO

Grande viaggiatrice nei confini del pianeta terra, dai mari del Nord alle isole lontane, ma soprattutto capace di calarsi fino in fondo nei sentieri talvolta impervi dell’animo umano, cogliendone le emozioni più profonde.

Daniela Carinci

Se dovessimo definirla con poche parole, questo sarebbe probabilmente un ritratto efficace di Daniela Carinci, che sui social vediamo impegnata a conoscere angoli diversi del mondo e, sulla pagina, intenta a raccontare l’io, il presente e il Tutto, con rara capacità d’introspezione. “Capire è sentire”: non a caso ha scelto questo adagio come titolo per il suo ultimo libro di poesie, 37 liriche pubblicate da La Gru, dinamica casa editrice di Latina. «“Quadretti” di parole e immagini – le definisce l’editore – nati tutti da momenti che una forte emozione ha fissato. La poesia, qui, è riflessione, un momento di ritorno della mente al fondo sorgivo della comprensione, ovvero il vissuto esperito e sentito in profondità».

Ma vi è qualcosa di più. Ad esempio, nella lirica “Capire è sentire”, che dà il titolo al volumetto, la poetessa sembra rivolgersi in particolare ai giovani, ai tanti suoi studenti del liceo, cui da tempo impartisce lezioni di Filosofia. “(…) Accorda il tuo respiro/ con quello della natura intorno/e coltiva te stesso/con lo studio/e la passione/e l’esperienza/perché capire è sentire”. Una Filosofia che per Daniela Caringi è “Incanto dello sguardo/nel suo interrogare/libera domanda di senso/amore è il suo motore e fine”.

E a proposito della “domanda di senso”, non meno appassionata appare la ricerca di quel “Tutto”, o di quell’“Infinito” che affiora tra i versi. Ecco, ad esempio, in “Respiro”: “(…) Aria che si fa corpo/fuoco vivo della Terra/ fluida anima del Tutto”. E in un’altra, ecco occhi che “(…) in un battito/dicono l’Infinito/che solo altri occhi/con lo stesso sguardo/odono”.

Ma allora, ci domandiamo, sottendono una ricerca del Divino, le maiuscole usate dalla poetessa per indicare il Tutto e l’Infinito?
La lirica dal titolo “La forza di chi sa” sembrerebbe smentire tale ipotesi: “La forza di chi sa/di poter contare su di sé/è un miracolo dell’Io/non di Dio (…)”.

E tuttavia, se andiamo a leggere “Buio dentro”, un’altra, toccante lirica di questa raccolta, non possiamo fare a meno di avvertire l’affilata analisi del dolore che nasce dalla depressione: fenomeni assai comuni, ma che l’autrice sa cogliere con rara com-passione, quasi evocando i suoni di quella condizione umana. Non a caso, oltre ad essere laureata in Filosofia, ha anche un diploma in pianoforte conseguito al Conservatorio di Salerno.

Di sicuro vale la pena di leggere le poesie di Daniela Carinci, attraverso cui possiamo avvicinarci anche all’interessante personalità di questa docente-poetessa, capace di coniugare la più rigida razionalità con gli spasmi poetici del cuore.

 


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