Nel giorno dell’apertura del Conclave, vengono alla luce alcune frasi inedite di Papa Francesco sul conflitto in Ucraina. Le scrisse a luglio 2023, poche settimane dopo la missione del cardinal Matteo Maria Zuppi nel corso della quale toccò 4 capitali: Mosca, Kiev, Pechino e Washington.
Le parole di Bergoglio non sono mai state rese note, per sua espressa volontà, ritenendo che i tempi non fossero ancora maturi. Adesso l’agenzia di stampa russa ‘Ria Novosti’ ha deciso di pubblicarle, “perché i pareri espressi sono ancora molto attuali, anche dopo la sua scomparsa”. L’agenzia sostiene di avere tutte le prove circa la veridicità dello scritto, peraltro non smentito da alcuna autorità vaticana.
Da noi, ovviamente, la notizia, pur di grande significato morale e ‘politico, è stata totalmente ignorata (unica eccezione, una breve nota ‘’AGI’) dai media di casa nostra, ormai totalmente cloroformizzati, omologati e asserviti al potere delle Armi, come potrete constatare più avanti. Una vergogna che ci pone ai coda – classifiche internazionali a parte – sul fronte dell’informazione: perché siamo ormai il regno di depistaggi, fake news & bufale che pascolano liberamente nei nostri deserti della comunicazione.
Veniamo a cose serie. Ossia alle Parole di Francesco.
“I negoziati di pace sono, prima di tutto, un processo di comunicazione in cui maturano le idee”.
“I negoziati mirano ad alleviare la sofferenza delle popolazioni nelle zone del conflitto, così come di quelle popolazioni che soffrono indirettamente a causa della guerra. Quando si discute di questioni umanitarie, prima o poi si giunge a una comprensione della necessità di porre fine al confronto militare e avviare una soluzione diplomatica”.
“Dialogando, le possibilità di raggiungere la pace aumentano notevolmente. La pace è un processo reciproco e a doppio senso. Tutte le parti in conflitto devono essere interessate alla pace. Ma alla fine vince la parte che insiste in modo costruttivo sulla pace e sulla necessità di avviare negoziati, perché ogni conflitto si conclude sempre con i negoziati e la pace”.
“L’Ucraina e la Russia sono popoli fratelli e vicini. Saranno sempre vicini, in qualsiasi circostanza, per via della geografia”.
“La pace arriverà quando comprenderemo che il valore principale è la vita umana e la sua anima immortale. Non esistono valori più alti dell’amore per il prossimo, anche se a volte il prossimo è un nemico. La guerra come difesa della vita diventerà un’idea assurda”.
Scorriamo adesso le parole pronunciate poche ore fa sui temi della ‘difesa’ dal vertice della Commissione UE, Ursula von der Leyen, davanti al parlamento di Strasburgo; e dalla nostra premier Giorgia Meloni al Senato.
Il ‘raffronto’ con quelle di Francesco è da brividi.
La presidente tedesca della Commissione UE, fior tra fiori.
“Alcuni continuano a sostenere che dovremmo riaprire il rubinetto del gas e del petrolio russi. Sarebbe un errore di proporzioni storiche. E faremo sì che non accada”.
I combustibili fossili di Mosca rappresentano “una fonte chiave di finanziamento per la macchina da guerra russa”.
“La Russia ha dimostrato ripetutamente di non essere un partner affidabile. Putin ha già tagliato i flussi di gas verso l’Europa nel 2006, nel 2009, nel 2014 e nel 2021 e durante tutta la guerra. Quante volte ancora prima che impariamo la lezione? La dipendenza dalla Russia non è dannosa solo per la nostra sicurezza, ma anche per la nostra economia. I nostri prezzi dell’energia non possono essere dettati da un vicino ostile”.
“La Russia è una minaccia permanente per l’Europa”.
E rilancia il suo ‘ReArm EU’ da 800 miliardi di euro e passa: “Il nostro obiettivo, insieme all’Ucraina, è essere così forti da risultare indigesti per i potenziali invasori (la teoria del ‘porcospino’ più volte evocata dalla capa UE, ndr). Europa e Ucraina devono riarmarsi sempre di più per far fronte a qualsiasi pericolo e situazione”.
Se ne strafotte, lady Ursula, del parere negativo espresso dalla Commissione giuridica UE (JURI) sul ‘ReArm’ fino ad oggi mai votato dal Parlamento di Strasburgo; e a quanto pare se ne frega anche di quanto ha osato notare la Presidente dell’Eurocamera, Roberta Metsola: la quale ha espresso la sua contrarietà per non avere ancora fatto votare sulla questione il Parlamento, e avverte: l’Assemblea di Strasburgo potrebbe decidere di ricorrere contro la decisione della Commissione di fronte alla Corte di Giustizia UE.
Vorrà andare fino in fondo come un tank tedesco, nazi Ursula? O cosa?
La sfascista de noantri, Giorgia che sussurra all’orecchio di big friend ‘The Donald’, a quanto pare la spalleggia senza batter ciglio.
Ecco le sue inequivocabili parole appena pronunciate a palazzo Madama.
“L’Italia e l’Europa devono rafforzare le proprie capacità di difesa per rispondere alle responsabilità cui sono chiamate anche in ambito Nato. Lo ribadisco in questa sede, con la coerenza di chi da patriota ha sempre sostenuto un principio semplice, cioè che la libertà ha un prezzo e se fai pagare ad un altro la tua sicurezza non sei più tu a decidere pienamente il tuo futuro”.
Per questo, “entro il 2025 l’Italia spenderà il 2% del PIL come spese per la difesa”. E chissenefotte di salute, istruzione, morti sul lavoro, prezzi alle stelle, pensioni da fame, trasporti da quinto mondo, e via massacrando ogni giorno tutti i cittadini.
Prosegue come un panzer nostrano, la premier: “Siamo sempre stati e continueremo ad essere al fianco dell’Ucraina. Sosteniamo gli sforzi dell’amministrazione americana per una pace giusta e duratura che non può prescindere da garanzie di sicurezza per la nazione aggredita. Rinnoviamo l’urgenza di un cessate il fuoco immediato, incondizionato. Esprimiamo l’auspicio che la Russia voglia dimostrare concretamente la volontà di costruire la pace: perché l’Ucraina lo ha già fatto”.
Se ha notizie da autentico scoop mondiale, perché non rivela il piano di pace griffato Volodymyr Zelensky?
Forse il capo di Kiev lo ha sussurrato al suo orecchio ai funerali di Papa Francesco?
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