Ormai è ufficiale: il governo israeliano guidato dal boia Bibi Netanyahu ha iniziato l’Operazione Finale, in perfetto stile hitleriano. Ossia il rastrellamento di tutto il territorio della Striscia di Gaza, per spingere quelle 2 milioni e 300 mila anime martoriate, innocenti e ancora in vita sempre più a Sud, fino alle sabbie del Siani, come da tempo proclamato. Ben inteso: quelli che ci arriveranno, nel Deserto Promesso.
Perché la stragrande maggioranza morirà cammin facendo: di fame, di sete, per la mancanza di medicine, per malattie, per la carenza di tutto, d’ogni minimo vitale. Dal 2 marzo, infatti, le SS di Tel Aviv hanno bloccato e impedito tutti gli accessi di aiuti militari. Neanche la Gestapo sarebbe arrivata a tanto.
Intanto, per quelli che cercano di resistere e restare, ci sono i bombardamenti quotidiani: l’ultimo ha fatto una ventina di vittime, sfollati che per loro sciagura aveva cercato riparo all’interno di una scuola in una zona nord della Striscia, ormai diventata un cimitero a cielo aperto.
Davanti a questo scenario di totale disumanità, di crimini allo stato puro, di sterminio scientifico da che mondo è mondo definito GENOCIDIO (come dalle Convenzioni internazionali che ormai sono diventate carta straccia), cosa continua a fare, anche in queste tragiche ore, la ‘Comunità internazionale’, due parole ormai prive di ogni senso? Niente, zero assoluto, appena qualche sillaba che significa solo e soltanto criminale complicità, vergognosa collusione, nella migliore delle ipotesi lurida omertà.
Per fare solo due esempi: avete sentito una parolina pronunciata dalla presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen?
O dalla nostra premier Giorgia Meloni?
Siamo sprofondati ormai in un buco che più NERO non si può. Nel baratro più profondo.
Sorge spontanea la domanda semplice semplice: come fanno, con quale faccia di bronzo e quale ridicolo coraggio a definirsi ‘democrazie’ quelle occidentali che assistono all’Olocausto senza muovere un dito?
Di quale libertà mai osano parlare?
E’ proprio vero: l’Occidente è in stato comatoso, sta morendo, questione di tempo; e l’Europa non è mai nata.
Abbiamo tante volte denunciato queste vergogne, non ce la sentiamo – per il sempre crescente senso di disgusto – a proseguire oltre.
Anche alla luce della totale disinformazione dei nostri media: che danno perfino spazio alle delinquenziali farneticazioni di tale Fiamma Nirenstein che giustifica in pieno l’operato (quindi il genocidio) perpetrato da Bibi Netanyahu.
Ai confini della realtà.
Ma vogliamo lasciare la parola a chi ha ancora la forza e la voce di urlare le verità, di lottare contro le ingiustizie più colossali, contro i crimini più atroci.
Apriamo con Moni Ovadia, l’artista e uomo a tutto campo (scrittore, attore, cantante e tanto altro), nato 77 anni fa a Plovdiv, in Bulgaria, da una famiglia di origine ebraico-safardita, radicata all’epoca in un ambiente yiddish mitteleuropeo. Ha dedicato la sua vita al recupero e alla rielaborazione dell’immenso patrimonio artistico, letterario, religioso, musicale degli ebrei dell’Europa orientale.
In un video di qualche ora fa, Ovadia denuncia la totale ignavia di chi nega il genocidio in atto contro i palestinesi e afferma: “I sionisti non hanno il diritto di rivendicare l’eredità dell’Olocausto”. Attenzione: lo dice un ebreo. Ecco il link vi fa vedere il video che, pur lungo, non potete e non dovete perdere. Lo pubblica ‘il Giornale d’Italia’, Riarmo – Moni Ovadia: ‘Se la Germania insiste nel minacciare la Russia sarà disintegrata’ e su Gaza ‘In corso genocidio’ VIDEO
Passiamo ad Elena Basile, diplomatica di lungo corso, anni in Madagascar, poi ambasciatrice italiana in Belgio ed in Svezia. Lo scorso anno ha firmato “L’Occidente e il nemico permanente”.
Lo stesso, meritorio, Giornale d’Italia ha messo in rete, il 5 maggio, un suo intervento, in risposta a quanto ha dichiarato, nel corso di un’intervista al Corsera, Liliana Segre. Ecco quindi Gaza, Liliana Segre parla di odio tra i popoli ma non di genocidio né dell’occupazione illegale di Israele in Palestina e della disumanizzazione della Striscia
Ecco alcuni passaggi salienti
“La Senatrice si oppone alla menzione di GENOCIDIO per qualificare l’azione di Israele”.
“La Senatrice parla dell’odio tra i due popoli senza nominare l’occupazione illegale, secondo le Nazioni Unite, dal 1967 da parte di Israele dei territori Palestinesi, né il regime di apartheid instaurato da Israele in Cisgiordania dove non esiste Hamas ma l’Autorità Palestinese”.
“La Senatrice denuncia l’antisemitismo ma non la repressione nelle università statunitensi e in Europa, soprattutto in Germania, delle manifestazioni pacifiche a favore del popolo oppresso in Palestina”.
“La Senatrice non pensa che la disumanizzazione dei palestinesi realizzata dal governo di Netanyahu non sia poi così diversa rispetto a quella che ha colpito gli ebrei?”.
“La Senatrice sente il bisogno di paragonare la Russia alla Germania nazista e di sostenere la continuazione della guerra in Ucraina, possibile grazie al sostegno della NATO a Kiev contro la Russia. Il paragone è quanto meno offensivo verso il popolo russo che ha registrato 25 milioni di vittime (contro il mezzo milione anglosassone) per liberare l’Europa dal nazismo. La guerra in Ucraina è una guerra per procura contro la Russia”.
Infine, vogliamo proporvi le sempre lucide riflessioni di un intellettuale a 360 gradi, lo scrittore e giornalista cattolico Raniero La Valle. Il quale venne eletto nelle liste del PCI nel 1976, e poi ha militato per anni nella storica ‘Sinistra Indipendente’, vera fucina di intelligenze e sensibilità politiche.
Messo in rete – ma più che mai attuale – qualche mese fa dal sito cattolico ‘Adista’, per la precisione l’8 gennaio 2025, ecco Israele e gli altri popoli: Raniero La Valle torna a scrivere agli ebrei contemporanei
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