L’Operazione genocidio portata avanti con determinazione scientifica dall’esecutivo del boia Bibi Netanyahu prosegue a ritmo serrato fino alla Conclusione Finale. Nel silenzio – complice – internazionale più assoluto: ovviamente zitti gli Stati Uniti, muta l’Unione Europea guidata dalla nazi tedesca Ursula von der Leyen, ovviamente senza pronunciar verbo il governo di lady Giorgia, stasera impegnata in una prima alla Scala di Milano, of course.
Assassini: tutti, nessuno escluso. Peggio, perché fanno finta di niente, chiudono gli occhi e caso mai deplorano l’attacco Houthi all’aeroporto di Tel Aviv, un missile che ha causato appena 6 feriti. A fronte delle decine e decine di ammazzati quotidiani a Gaza: oltre una quarantina nelle ultime 24 ore. E lo sterminio continua e si intensifica, ora dopo ora.
Ai confini della realtà.
Perché ormai anche dalle ‘Nazioni Unite’ non si alza più neanche una protesta, a dimostrazione della totale inutilità di quella faraonica istituzione che non conta più un cavolo. E anzi colpevole, proprio alla sua nascita, nel 1947, di aver elaborato quel ‘Piano di Partizione della Palestina’ all’origine di tutti i disastri che oggi trovano il loro tragico epilogo, con l’Olocausto della popolazione palestinese.
Partiamo con le news da brividi.
E dal Piano di genocidio studiato nei minimi dettagli dal comandante in Kapò di Tel Aviv.
Cosa di più semplice che assetare, affamare, privare di medicine la popolazione, invece di sprecare armi & bombe e spargere anche inutile e lurido sangue palestinese?
Questa la vera trovata delle diaboliche menti israeliane. Una trovata che oggi festeggia i suoi 2 mesi tondi tondi, in cui ormai le scorte alimentari e di medicine sono praticamente al lumicino e l’uso dell’acqua è praticamente impossibile, a meno di non voler contrarre malattie e infezioni di ogni tipo.
A far scattare l’SOS ci sono solo la Croce Rossa, poche sigle umanitarie e sparute voci nel deserto: visto che l’unica autorevole – seppure sempre inascoltata, quella di Papa Francesco – si è spenta.
Cerca di accendere i riflettori il vicedirettore del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR), Pascal Hundt: “Se i rifornimenti di soccorso non riprenderanno (dopo oltre 60 giorni, ndr), non avremo più la possibilità di distribuire cibo, medicinali e beni essenziali di cui ha bisogno la popolazione. Sono ormai esaurite le scorte di ogni prodotto necessario per la sopravvivenza. L’interruzione dei sistemi idrici, inclusa la chiusura di condotte idriche e la distruzione di importanti autocisterne per le acque reflue, ha creato un rischio inaccettabilmente elevato di malattie ed epidemie”.
E conclude: “Senza un’azione immediata, Gaza sprofonderà ulteriormente in una situazione senza più ritorno. E a quel punto gli aiuti umanitari arriveranno troppo tardi. A genocidio avvenuto”.
Sprofondati, tutti i palestinesi, in quell’Inferno nelle ultime settimane più volte evocato dal boia di Tel Aviv e dai suoi fedelissimi della Gestapo.
Sentiamo una voce che predica appunto nel deserto, guarda caso quella di ‘VaticanNews’, una testata non proprio bolscevica. “Human Rights Watch: a Gaza c’è genocidio. Israele respinge le accuse”
https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2024-12/israele-gaza-genocidio-acqua-guerra.html
Rammentiamo che la voce di Bergoglio è stata una delle rare a denunciare senza mezzi termini il genocidio, e a chiedere che venisse presto fatta luce su quei crimini contro l’umanità.
Così titola ‘Il Manifesto’: “Privatizzare la fame di Gaza. Israele verso intesa con gli Stati Uniti”.
A quanto pare, infatti, gli Usa griffati Donald Trump e l’esecutivo killer di Tel Aviv hanno trovato un’intesa che più lurida, sporca, ‘dirty’ non si può, sulla pelle di centinaia di migliaia di cittadini palestinesi inermi. Lo rivela ‘Axios’, che a sua volta cita un reportage da brividi pubblicato da ‘The Times of Israel’, basato due fonti israeliane ed una americana.
Ecco il progetto, che potrebbe ben figurare nel museo degli orrori made in Josef Mengele, il camice ‘nero’ che
usava proprio gli ebrei come cavie per i suoi criminali esperimenti nei lager.
Non ha ancora ricevuto l’ok finale del governo, ma intelligence, servizi, esercito e i fedelissimi di Netanyahu hanno dato già disco verde.
In buona sostanza, il piano – sponsorizzato da una ancora misteriosa ‘Fondazione internazionale’ e da alcune società private – prevede l’invio nella Striscia di Gaza di ben determinati quantitativi alimentari: per la precisione “scatole di cibo” periodiche, a quanto pare una volta alla settimana, il cui contenuto sarà determinato in base al numero degli appartenenti ai gruppi familiari registrati ed alle cifre minime di consumo medio pro capite.
Come neanche nei lager, appunto.
Qualche utile dettaglio operativo in più. Ogni nucleo familiare avrà un suo rappresentante, al quale verrà recapitato il successivo ‘pacco regalo’: solo quando i militari dell’IDF (ossia dell’esercito) lo riterranno opportuno. Non sono previste deroghe di alcun tipo.
Un modello ‘ottimo e abbondante’ da esportare in tutte le zone di guerra. E ad Adolf Netanyahu, in versione ‘Bibi Natale’, spetta certo il copyright!
Passiamo a due voci nel sempre più mummificato Parlamento di Strasburgo, che assiste zitto muto complice assassino alla tragedia.
Faranno appena il solletico le parole appena pronunciate dalla eurodeputata dei Verdi Benedetta Scuderi, “A Gaza è genocidio, il silenzio politico del Parlamento europeo ci rende complici”; e dello spagnolo Jaume Asens, “Evidente complicità dell’’Europa, è il declino del mondo occidentale”. Non si sono sforzati più di tanto, ma di fronte al silenzio tombale è già qualcosa.
Finiamo con un’altra notizia che parla da sola: non solo sete, fame e malattie per i palestinesi; ma anche sottrazione degli spazi vitali e del residuo ossigeno. Proprio come succedeva nelle camere a gas.
Va infatti in quel senso (puramente nazista) l’ultima ‘trovata’ killer partorita dal ‘Gabinetto di Sicurezza’ israeliano. Proprio una Fogna, che ha appena approvato i piani di ‘Espansione dell’Operazione Striscia di Gaza’.
Sapete in cosa consistono? Restringere sempre di più i confini della Striscia, al fine di levar spazio ai palestinesi, costringendoli a sopravvivere (per quel poco che rimane delle loro vite) in aree sempre più ridotte: ossia quei 2,3 milioni iniziali che a stento superano i 2 milioni di anime perse. L’area al centro dell’enclave e lungo la costa, nel progetto hitleriano, si ridurrà progressivamente in modo molto rapido.
Moriranno quindi anche per mancanza di spazio vitale. E anche d’aria, come nei campi di sterminio ad Auschwitz o a Birkenau.
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