La Giustizia sportiva è morta e sepolta. Lo sapevamo da un pezzo ma in queste ore ne stiamo avendo l‘ennesima prova che più lampante non si può.
Molti tifosi avranno letto di sfuggita nelle pagine pallonare circa la squalifica di 1 giornata (salteranno la prossima partita contro il Verona) inflitta dal ‘giudice’ (sic) sportivo all’allenatore dell’Inter Simone Inzaghi e al regista nerazzurro Hakan Calhanoglu. Una quisquilia, una pinzellacchera, come avrebbe colorito Totò. Dal momento che il centrocampista turco con ogni probabilità avrebbe riposato in vista del decisivo match di ritorno per la Championscontro il Barcellona.
Ed una giornata di squalifica (1), va rammentato, viene comminata per un falletto quasi veniale, oppure per una protesta un po’ fuori delle righe contro l’arbitro. Roba da ridere, in ogni caso.
Sapete invece quale è il motivo all’origine della sentenza sportiva, che anticipa di parecchio quella penale, visto che sulla vicenda indaga da mesi la procura di Milano?
Rapporti ‘border line’ con il tifo ultrà organizzato, e addirittura con personaggi che fanno capo alla ‘ndrangheta. Rapporti che, per l’integerrimo capo della procura della Federazione Italiana gioco Calcio (FIGC), Giuseppe Chinè, costano appena – un vero saldo giudiziario – 1 giornata di squalifica. Avete letto bene: una.
Ai confini della realtà.
Ma passiamo ai fatti, per farvi capire meglio cosa è successo.
Settembre nero per il tifo ultrà nerazzurro.
Il 4 viene ucciso, a Cernusco sul Naviglio, uno dei capi della curva interista, Antonio Bellocco, l’erede di una famiglia di ‘ndrangheta che ha man mano preso il controllo della Curva Nord di San Siro, quella nerazzurra. Ad assassinarlo un altro mammasantissima della curva, Andrea Beretta. Insomma, una vera e propria faida tra ‘ndrine per il controllo della lucrosa curva, un regolamento di conti.
La procura di Milano parte subito con le indagini ‘a tutto campo’: tanto che il fascicolo è titolato DOPPIA CURVA.
Il 30 settembre 2024 diversi ultrà delle due curve di San Siro, sia quella interista che quella milanista, vengono arrestati. Nel corso dei mesi vengono interrogati (e intercettati) decine e decine di personaggi, riempite ben 15 mila fitte pagine di verbali.
L‘inchiesta prosegue ancora; ma comunque, poco dopo gli arresti di fine settembre, la procura della FIGC chiede a quella milanese le prime risultanze giudiziarie, di poter visionare quanto già raccolto al fine di valutare e poter cominciare a sanzionare eventuali addebiti a società, dirigenti e calciatori.
Il team di China riceve il malloppo cartaceo il 21 novembre scorso. Vengono effettuati ulteriori interrogatori di alcuni personaggi fino a quel momento non ascoltati dai pm milanesi.
La posizione più pesante risulta subito della di Calhanoglu. Il quale, sentito dagli inquirenti della procura di Milano e soprattutto di fronte alle intercettazioni che parlano chiaro, ha ammesso le relazioni con il tifo ultrà. E, soprattutto, i contatti con l‘ex capo ultrà Marco Federico, finito in galera con l’aggravante mafiosa. Il calciatore non ha potuto negare gli incontri con Federico ed anche con il suo sodale nella scalata alla Curva Nord, proprio Andrea Bellocco.
Rapporti – ha precisato – avuti “a titolo personale”, con i due e con altri rappresentanti del tifo organizzato, nonostante il club gli avesse sconsigliato quel genere di incontri (di cui, però, la società stessa era ben a conoscenza).
E sapete come si è giustificato il calciatore turco, prima in forze al Milan e tre anni fa passato sulla sponda opposta? Ai pm della procura di Milano ha candidamente detto di aver appreso chi era realmente Bellocco solo dopo aver visto la fotografia sui giornali in seguito alla notizia del suo omicidio. Una vera viola mammola.
Oltre alle 2 squalifiche da 1 giornata, l‘inflessibile Chinè ha comminato una serie di multe pecuniarie, di entità risibile (70 mila euro all’Inter, 30 mila al Milan) per club che macinano palate milionarie e calciatori-allenatori dagli ingaggi dorati. Tra i dirigenti multati anche il presidente onorario dell’Inter ed ex calciatore Javier Zanetti.
In sostanza, la procura della FIGC ha accettato l‘accordo, il patteggiamento prima di procedere con i deferimenti: e, in base al Codice di Giustizia Sportiva, ha adottato quindi sanzioni dimezzate. Il capo di accusa era aver violato l‘articolo 25, comma 10, del Codice che prevede “il divieto di aver rapporti con esponenti di gruppo o gruppi di sostenitori che non facciano parte di associazioni convenzionate con le società”.
Da far ridere i polli. I rapporti con uomini di rispetto, di ndrine e clan, è quindi in qualche modo sdoganato e può costare solo UNA giornata di qualifica…
Il calciatore del Milan finito nella rete degli inquirenti è Davide Calabria (oggi al Bologna) che però ha preferito il rito ordinario al patteggiamento, strada invece seguita da tutti gli altri protagonisti della vicenda: che definire squallida è solo un pallido eufemismo.
A proposito di Milan, rammentiamo una dirty story quando Matteo Salvini era ministro degli Interni, poltrona che brama riconquistare: vennero pubblicate addirittura foto sottobraccio con un capo ultrà della curva rossonera dedito ai traffici di coca.
Non successe niente.
Di nuovo, ai confini della realtà.
Sul mondo pallonaro, sempre più marcio, abbiamo messo in rete, meno di un mese fa, una cover story che val la pena rileggere: è dell‘11 aprile “
CALCIO SCOMMESSE E NON SOLO / COME MAI DA 40 ANNI LA GIUSTIZIA DORME
Come vi consigliamo di dare una ripassata ai pezzi pubblicati dalla Voce su due casi emblematici circa la totale INERZIA – anche stavolta per usare un eufemismo – sia della giustizia sportiva che di quella ordinaria, ormai in stato comatoso, e tutti gli italiani (tranne i pezzi grossi della nomenklatura) a pagarne quotidianamente le conseguenze.
Si tratta dei casi relativi a due sportivi del calibro di MARCO PANTANI e ALEX SCHWAZER, sulle cui vicende abbiamo scritto e pubblicato decine e decine di inchieste. Basta andare alla casella CERCA che si trova in alto a destra della nostra home page, quindi digitare i due nomi e cognomi per ritrovale.
Scopri di più da La voce Delle Voci
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.