Prima fumata sulla data del Conclave per proclamare il nuovo Papa: i lavori vaticani si aprono il 7 maggio.
E cominciano a fiorire le prime previsioni di esperti, sondaggisti & bookmakers d’occasione, nonché dei media.
Rivela ‘il Fatto quotidiano’: “Conclave – Parolin entra da Papa: parte da un pacchetto iniziale di 40 voti”.
‘Si entra da Papa e si esce da Cardinale’, recita l’antico detto d’Oltretevere. Speriamo possa tradursi, tra breve, in realtà. Anche se un fresco precedente non va in quella direzione: papa Ratzinger, infatti, al primo scrutinio raccolse 47 voti e fu quasi subito Benedetto XVI. C’è solo da augurarsi, con i Venti e i Tempi che tirano, non si avveri la profezia di Malachia: sarà l’ultimo Papa, poi l’Anti Cristo. Da horror movie.
Passiamo ai fatti concreti e alle news.
Che tirano in ballo proprio l’ormai ex Segretario di Stato della Santa Sede, Pietro Parolin, 70 anni, originario di Schiavon, a un tiro di schioppo da Vicenza.
Ecco un altro titolo, stavolta del più moderato ‘il Foglio’. “Fratelli d’Italia sogna Parolin, l’anti Zuppi – Sarebbe una grande scelta”.
Analizza ‘il Giornale d’Italia’ in un pezzo titolato “Parolin: Il nome che piace a Giorgia Meloni: ‘Meglio lui che il cardinale di sinistra’”, con un evidente riferimento al cardinale di Bologna Matteo Maria Zuppi. “La premier Meloni, raccontano fonti riservate, avrebbe già una preferenza chiara: Pietro Parolin. ‘E’ un esponente pragmatico, conosce le regole del potere, parla poco e lavora molto. E, soprattutto, non è Zuppi’, confida un esponente della maggioranza, sintetizzando sentimenti diffusi nei corridoi del potere romano”.
E proprio su Zuppi la fonte romana del quotidiano così si esprime: “‘Rispettiamo la sua missione, ma non rappresenta le nostre sensibilità. Parolin, invece, incarna una Chiesa più attenta ai dossier geopolitici che ai titoli dei giornali. Il suo lavoro in Ucraina e in Medio Oriente, la cautela nelle aperture sui temi etici e la sua rete nei sacri palazzi, ne fanno un candidato ideale’. Almeno agli occhi di chi ora governa l’Italia”.
Proseguiamo con altri titoli. ‘La Repubblica’. “Parolin, il grande mediatore dell’era Bergoglio che adesso corre come favorito”. E poi: “Il Segretario di Stato è un candidato autorevole alla successione di Francesco, a cui è stato sempre leale, smussandone l’esuberanza”.
La prima agenzia italiana di notizie, ANSA, in modo come di consueto molto asettico, lo dipinge “Ministro degli Esteri vaticano con un curriculum diplomatico di lungo corso”: quel che ci vuole con l’Aria che tira.
Tira la volata a Parolin, ovviamente, ‘il Tempo’ sempre più sbilanciato a destra sotto la direzione dell’ex sinistro Cerno Tommaso, un tempo parlamenta PD e prima ancora direttore de ‘L’Espresso’ Vergognoso il suo titolo per i funerali di (san) Francesco: “BELLO CIAO”. Due piccioni con una fava: infangare la memoria di Francesco e impallinare Zuppi.
Passiamo – per tirarci un po’ su di morale – ad un divertente pezzo mandato in rete da ‘TVA’, un’emittente vicentina che, ovviamente, fa un tifo da matti per il compaesano eccellente. E tira fuori un vero coniglio dal cilindro. State a sentire, cominciando dal titolo “Il Conclave – Parolin futuro Papa, la Profezia dell’Intelligenza Artificiale” (potete divertirvi a cercarlo in rete, per ‘gustarlo’ in versione integrale).
Ecco un passaggio dell’esilarante testo, forse scritto sotto l’ebbrezza di un ’bianco’ in più fuoripasto. “Prima dei cardinali, ha votato l’algoritmo. Nell’era in cui proprio i segreti del Conclave sembrano a portata di codici, l’intelligenza artificiale punta sul Segretario di Stato. Chatgpt a domanda risponde: il porporato di Schiavon è senza dubbio il favorito. E spiega il perché: diplomatico di lungo corso, è una figura moderata e capace di riunire le diverse correnti della Chiesa”. E dà un avviso ai naviganti: secondo le illuminate previsioni griffate I.A., più dei connazionali Zuppi e Pizzaballa, super Parolin deve solo temere l’agguerrita (ma silenziosa) concorrenza del concorrente filippino Luis Antonio Tegle.
Perfetto. Ha letto la ‘profezia’ un nostro amico padovano che ci ha inviato questa mail: “Ricordate quando una ventina d’anni fa la Banca Popolare di Vicenza come regalo natalizio per i suoi correntisti fece un’agenda con tutte le ricette a base di gatto? E il detto sui vicentini mangiagatti? Speriamo solo che il prossimo Conclave, almeno, rispetti l’amore di San Francesco non solo per gli ultimi, ma per il creato e per tutti gli animali”. Gatti e conigli nei cilindri, ovviamente, ben compresi…
Fuor di motti e metafore, val la pena di spendere qualche parola al di là dall’indecoroso, vergognoso, vomitevole coro intonato da premier e sotto-premier di mezzo mondo, Belpaese ben compreso, anzi in pole position, tutti improvvisamente miracolati sulla via di Bergoglio, come neanche il peggior gregge di pecore: senza alcuna minima offesa, appunto, per le amate e super rispettate pecorelle, di gran lunga migliori di tanti solo presunti esseri umani.
E ben lontani, in questa nota finale, da ogni demenziale formazione destra-sinistra, rossi o neri, fascisti oppure comunisti e neanche conservatori-progressisti. Schemi validi solo per i tanti, troppi mentecatti in circolazione (la loro madre, si diceva un tempo, è sempre incinta) e ad ogni occasione pronti a pontificare via media.
Solo per dire che terzium non datur: non c’è altra via di scampo. Non solo per la Chiesa ma per tutta l’Umanità. Non può esistere soluzione di ‘compromesso’, ‘mediazione’, o ‘arte diplomatica’ che tenga. Occorre andare avanti nel Verbo di Francesco: e oltre.
Francesco, o meglio San Francesco, è stata l’UNICA e SOLA Voce in questo decennio a urlare per la PACE, per il DISARMO TOTALE, contro le INDUSTRIE DELLA MORTE. Senza se e senza ma; e anche senza più un filo di Voce. Per i POVERI, per gli ULTIMI, per chi non ha niente, per i MALATI, per chi non ha neanche gli occhi per piangere.
Ha messo solo IN PRATICA, OGNI GIORNO, le PAROLE DEL VANGELO. Niente di più, niente di meno.
Ma in modo RADICALE: perché prima di lui NESSUNO LO AVEVA MAI FATTO.
Solo qualche parola in più.
Il VANGELO è in sé rivoluzionario, come ha ricordato sempre Francesco. Ad esempio quando incitava i giovani: alzate la voce, urlate, ribellatevi.
Ci vorrebbe, ci vuole un Papa, domani, che non ceda di un millimetro su quel fronte di PACE e… di tutto il resto che ha miracolosamente fatto: da Uomo e per gli Uomini e per le Creature di questa Terra. Proprio come il santo di Assisi.
Anzi. Che proseguendo nel suo cammino, pur tra mille difficoltà, non arretri di palmo e vada avanti.
Un auspicio, una speranza che non può essere tradita.
Altrimenti al mondo non resterà che rispecchiarsi nell’abisso davanti a sé.
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