BUONO, PIÙ BUONO DEL PANE

Infiliamo una ad una le perle false nella collana di stagno camuffata con l’acrilico color oro per ingannare gli ingenui creduloni e purtroppo anche collaudatori esperti, ovvero tutti coloro che Dante collocherebbe nel girone degli ignavi, gli uni a media distanza dalle fiamme, gli altri a stretto contatto con il fuoco. La prima ‘pallina’ perla-simile è opera dei maledetti che da tempo e in questi giorni del 25 aprile sommergono di ignobili insulti la senatrice Segre (nella foto), che denuncia con coraggio le nefandezze del nazismo. S’indigna globalmente la politica, ma l’ignominia pericolosa dei ‘nostalgici’ prosegue impunita. In intollerabile parallelo va giudicato l’assurdo della doppia identificazione della panificatrice di Ascoli Piceno che ha esposto un drappo per significare la partecipazione alla Festa della Liberazione e ha denunciato la risposta ‘fascista’, indisturbata, di manifesti contro il 25 aprile. Proseguiamo.

La moglie Amal del famoso attore anti Trump George Clooney, avvocata dei diritti umani, ha collaborato con la Corte Penale Internazionale nell’indagine conclusa con il mandato d’arresto di Netanyahu, accusato di crimini di guerra. Rischia di non poter rientrare in California, dove risiede, perché inserita nella lista nera dei nemici di Washington. Andiamo oltre. Cimitero acattolico romano, bloccati all’entrata esponenti di Rifondazione comunista che intendevano ricordare con rose rosse e simboli, bandiere, l’anniversario numero 88 della morte di Gramsci. Il divieto è della direttrice Yvonne Mazureke ed è il primo anno che accade. Altra perla taroccata, altro caso di repressione strumentalmente definita decisione antidivisiva: dopo 150 giorni e più di assordante silenzio, la signorina presidentessa del consiglio si è degnata di parlare con la madre del cooperatore Trentini carcerato in Venezuela senza un perché da 164 giorni. È la stessa premier che di recente ha condiviso la decisione del suo governo di non arrestare il criminale Almasri, di spedirlo in patria con un volo di Stato. La stessa che ha ceduto al ricatto dell’Iran per liberare la giornalista italiana in carcere senza alcun motivo. E Trentin? Inerzia, per non recare disturbo al regime di Caracas?

Ancora: Paolo Berizzi, antifascista ‘militante’, giornalista di Repubblica, è il tenace terminale di denunce quotidiane che attestano, purtroppo non per tutti, il proliferare a impressionante velocità di provocazioni sempre più esplicite che sfidano, impunite l’Italia antifascista. Un’ultima segnalazione di Berizzi, che vive da tempo sotto scorta racconta di Siracusa, dove  ‘Sinistra italiana’ è bersaglio di atti vandalici. In concomitanza con il 25 aprile la facciata e l’ingresso della sede sono stati imbrattati con spray nero, croci celtiche, simboli del fascio e la scritta oscena “Merde, siamo sempre qua”. Fratoianni (AVS): “Gesto vigliacco, tipico dei fascisti. Qui e in tutto il Paese, non ci facciamo intimidire. Continueremo nel nostro impegno e nelle lotte per la giustizia sociale e ambientale, a difesa dei principi antifascisti su cui si basa la nostra democrazia”. Ecco la questione aperta, insoluta: bene le denunce, fedeltà al rispetto democratico della Costituzione, ma c’è davvero chi crede all’elettorale abiura dei neofascisti di Palazzo Chigi,  che con voce flebile ammettono il disastro del Ventennio?


Scopri di più da La voce Delle Voci

Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.

Lascia un commento