Il giallo internazionale EPSTEIN che 5 anni fa ha sconvolto il mondo della finanza e della top society a livello internazionale continua a far vittime e a seminare altri misteri.
Ultimo tassello del puzzle, la tragica e più che ‘opaca’ fine di una delle vittime dello sfruttamento seriale di minorenni e grande accusatrice di Jeffrey Epstein e della sua ‘compagna’ & socia di luridi affari, Ghislaine Maxwell.
Si tratta Virginia Giuffrè, di evidenti origini italiane, una vita stroncata ad appena 41 anni, mentre i primi stupri subìti risalgano a quando era poco più che quindicenne.
Varie le ipotesi al vaglio degli inquirenti australiani, visto che la povera Virginia abitava da poco con il marito Robert e i 3 figli (Christian, Noah e Emily) alla periferia di Perth. Al lavoro la squadra investigativa locale della ‘Major Crimes’ che sta battendo tre piste: un incidente stradale, le percosse del marito dal quale si stava separando, il suicidio.
Quest’ultima, pur ‘caldeggiata’ da non pochi, ben intenzionati ad insabbiare il caso, sembra parecchio improbabile: visto, ad esempio, che le testimonianze di alcune amiche, come la sua avvocatessa e la sua ‘pierre’, parlano di una donna solare, piena di voglia di vivere nonostante tutti i guai, volontà di lottare ancora per tutte le vittime di violenza domestica e non, e soprattutto legatissima ai tre figli, che amava nel mondo più profondo.
Ecco le loro parole. Dini von Muefflings: “Una ragazza profondamente affettuosa, saggia e divertente. Adorava i suoi figli e i suoi tanti animali. Era sempre più preoccupata per me che per se stessa. Mi manca indescrivibilmente. E’ stato il privilegio della mia vita rappresentarla”.
La legale, Sigrid McCawley, la descrive come “una straordinaria paladina per tutte le altre vittime di violenze e abusi” e aggiunge: “il suo coraggio mi ha spinto a lottare con più forza, e la sua forza era impressionante”.
Il 24 marzo, comunque, era stata vittima di un incidente stradale nelle strade di campagna dell’Australia occidentale, nei pressi di Neergabby: “a quanto pare” investita da un autobus. Nei giorni seguenti aveva postato alcune sue foto via social: si trovava ricoverata in ospedale e la sua faccia era piena di lividi. E anche un suo commento: “mi restano pochi giorni di vita”. Secondo alcuni investigatori, avrebbe addirittura precisato: 4 giorni.
Il mistero si fa sempre più fitto.
I genitori hanno diramato un laconico messaggio: “E’ stata una fiera combattente nella sua lotta” e avrebbero poi aggiunto: “Il prezzo degli abusi era diventato per lei insopportabile”. Spinti forse da qualche ‘manina’ per indicare la via del possibile suicidio? Vittime di minacce da parte di ‘insospettabili’ ai quali le parole di Virginia potevano causare ancora danni?
Staremo a vedere.
Soprattutto se il procuratore generale, ossia il nuovo ministro della Giustizia, vorrà far dare una mano a far luce sul caso. Si tratta di Pam Bondi, che mesi fa entrò in possesso di una ‘lista bollente’ sul fronte dei vip rimasti ancora ‘coperti’: alcuni nomi, pochissimi, sono trapelati, ma la gran parte sono rimasti top secret, come abbiamo documentato nel pezzo messo in rete il 28 febbraio 2025,
GIALLO EPSTEIN / LA HOT LIST DI PAM BONDI
Il neo ministro scelto da Trump avrà la volontà politica, soprattutto, di ‘non ostacolare’ il già impervio percorso della giustizia? Sarà ‘condizionabile’ o no?
E’interessante, a questo punto, ricostruire gli anni più che giovanili di Virginia. La quale, poco più che quindicenne, e di sfolgorante aspetto, aveva già raggiunto una ‘posizione’ al top: era stata infatti scelta dal ristretto staff di Donald Trump per ‘curare’ la spa di Mar-a-Lao, la sua stupenda tenuta a Palm Beach, in Florida. E’ proprio qui, nel 2020, che viene ‘avvicinata’ da lady Maxwell, sempre a caccia di conigliette d’oro. Le offre un super ingaggio come massaggiatrice personale del suo compare di merende, il magnate Epstein. Abbagliata dal nuovo ‘lavoro’, la minorenne Virginia accetta. E pochi mesi dopo, ad appena 17 anni, finirà tra le lenzuola del principe Andrea, lo scandalo che ha investito in pieno la casa reale britannica a livello mondiale. Nel 2022 la lunga querelle giudiziaria tra Virginia e il Duca di York si è ‘chiusa’ con il pagamento di maxi risarcimento milionario.
Nelle sue dettagliate verbalizzazioni, uno dei principali oggetti del sesso della scuderia Epstein-Maxwell racconta dei tantissimi viaggi a bordo del ‘Lolita Express’, per mezzo mondo, e soprattutto verso l’isola privata del magnate – il paradiso di ‘Little Saint James’, perla delle ‘Isole Vergini’ (sic) a stelle e strisce – dove si svolgevano i meeting a luci rosse tra le minorenni e i vip ‘globali’, come la ‘Voce’ ha dettagliato in alcuni reportage.
Basta infatti andare alla casella CERCA che si trova in alto a destra della nostra home page e digitare i nomi JEFFREY EPSTEIN e GHISLAINE MAXWELL per ritrovarli.
Come abbiamo all’epoca dettagliato, è soprattutto la ‘FINE’ di Epstein, MAI CHIARITA, a suscitare i più forti sospetti circa le fortissime collusioni, le più alte corruzioni per insabbiare tutto e, nel 2019, per tappare la bocca una volta per tutte all’uomo che avrebbe potuto far saltare i potenti di mezzo mondo. Epstein, infatti, in attesa del processo, era rinchiuso nel carcere di massima sicurezza del ‘Metropolitan Correctional Center’ di New York, guardato a vista da due guardie carcerarie e telecamera costantemente accesa. Eppure, ha avuto tutto il tempo di allestire una corda e comodamente impiccarsi.
Ai confini della realtà. Segno che più evidente non si può di come Epstein sia stato eliminato, fatto fuori, KILLED per dirla in modo più chiaro, affinché non parlasse. Ricordate la tazzina di caffè corretto per Michele Sindona nel carcera dell’Ucciardone 40 anni fa? Bene, passano i decenni ma i fini non cambiano: e i sistemi si ‘affinano’.
Passiamo alle news sul fronte dell’amante, socia e complice, Ghislaine: oggi detenuta nel carcere di massima sicurezza (come le era quello di Epstein) della Florida. Proprio pochi giorni fa, per la precisione lo scorso 11 aprile, Maxwell ha presentato un ricorso alla Corte Suprema degli Stati Uniti per vedersi annullare la sentenza a 20 anni di galera inflittale quattro anni fa, sotto il peso di 5 pesanti capi d’imputazione.
E’ la terza volta che la ‘arruolatrice’ di minorenni chiede la revisione: non le è andata bene a settembre 2024, quando una Corte di 3 giudici ha respinto al mittente la sua richiesta. E neanche il 25 novembre 2024, con la pronuncia negativa della Corte d’Appello, ‘Secondo Circuito’ di Manhattan.
A cosa si sono appigliati i suoi legali? Hanno chiesto di annullare il provvedimento del 2021, sostenendo che lady Maxwell sarebbe ‘tutelata’ da ‘un accordo di non persecuzione’ raggiunto dal governo con Epstein!
Incredibile ma vero. Perché se tale ‘affermazione’ avesse mai un qualche riscontro, si tratterebbe di uno scandalo ancor più grosso: ossia un accordo sottobanco tra l’esecutivo Usa e un super criminale.
Peggio che andar di notte.
E anche stavolta, staremo a vedere cosa diavolo succede…
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